Nel cuore profondo dell'oceano: la passione per le immersioni estreme
Dalle esigenze di migliorera le prestazioni subacquee a profondità importanti, 70 anni fa nasceva Fifty Fathoms. Oggi viene celebrato con dei modelli innovativi nelle prestazioni e nelle dimensioni.
di Paco Guarnaccia
4' di lettura
In ambienti estremi bisogna essere pronti a tutto. E non esiste niente di più estremo al mondo che immergersi in mare. Là sotto l'uomo si trova calato in un contesto totalmente estraneo in cui gli strumenti in dotazione fanno la differenza. Nell'evoluzione di questa pratica, il primo orologio subacqueo in commercio ha avuto un ruolo fondamentale. È il Fifty Fathoms di Blancpain, una creazione che deve moltissimo alla passione che Jean-Jacques Fiechter, ceo della maison svizzera dal 1950 al 1980, aveva per le immersioni. Da praticante, Fiechter voleva produrre un modello che avesse quelle qualità, che oggi sono date per scontate ogni volta che si mette al polso un subacqueo, ma che all'epoca non erano ancora state raggiunte: impermeabilità a profondità importanti (50 fathoms, braccia in inglese, pari a circa 91 metri), resistenza agli urti e una chiara leggibilità in condizioni di scarsa luce.
Mentre in manifattura si lavorava per centrare l'obiettivo del ceo, in Francia due ufficiali della Marina ricevevano l'incarico di formare un corpo d'élite di sommozzatori da combattimento che, in quanto tali, dovevano avere a disposizione una strumentazione all'avanguardia. Orologio incluso. Incontrarono Fiechter in Svizzera e tornarono a Parigi con un certo numero di Fifty Fathoms che superarono brillantemente i test militari, che fecero diventare quel modello l'orologio subacqueo ufficiale della Marina Francese. Già nel 1953 iniziò la vendita al pubblico di questo orologio con la cassa impermeabile in acciaio, la corona a doppia guarnizione, un quadrante nero con indicazioni con materiale luminescente a contrasto, la lunetta girevole unidirezionale e il movimento automatico. Fino agli anni '80 Fifty Fathoms ha vissuto altri momenti esaltanti, diventando anche l'orologio della Marina degli Stati Uniti e, in ambito civile, è stato scelto dall'autorevole GERS (Gruppo di Studio e Ricerca Sottomarina francese) e dai sommozzatori di Jacques-Yves Cousteau per le riprese del documentario Il mondo del silenzio. Poi, per diversi anni, la maison svizzera si è concentrata sulla produzione di pezzi classici e Fifty Fathoms è caduto nel dimenticatoio. Ma negli anni 2000 il destino di questa collezione è cambiato. Alla guida di Blancpain è salito Marc A. Hayek che, così come Fiechter, alla conoscenza dell'orologeria abbina una forte passione per le immersioni e visti i pezzi storici e gli archivi della collezione, ha deciso di riportarlo in scena. Nel 2003 nasce il Fifty Fathoms 50th Anniversary 2003: 50 esemplari che ricordano, nel design, l'originale, ma migliorato per l'evoluzione che l'orologeria ha avuto nel frattempo.
Il grande successo ha riportato in pianta stabile Fifty Fathoms nell'offerta di Blancpain. Arrivati al 2023 ecco una ricorrenza importante. Come spiega Marc A. Hayek: «Celebriamo il 70° anniversario del Fifty Fathoms con dei nuovi modelli, così come momenti chiave della nostra storia legata all’oceano e le nostre numerose iniziative per la protezione degli oceani». Entro fine anno i Fifty Fathoms saranno tre, legati ad altrettanti numeri: il 70 (come gli anni dal primo modello), il 20 (come gli anni dall'orologio del 2003 e del progetto Ocean Commitment di Blancpain) e il 10 (come gli anni dalla partenza della spedizione Gombessa che la maison ha da subito supportato). A gennaio è stato presentato il primo, in tre serie da 70 esemplari ciascuna, a omaggiare sia il modello del 1953 sia quello del 2003. Il Fifty Fathoms Act 1 ha la cassa in acciaio di 42 mm di diametro (dimensione mai utilizzata finora in collezione) e la lunetta girevole unidirezionale con anello in vetro zaffiro bombato. Il movimento è il calibro automatico 1315, antimagnetico, con tre bariletti, la spirale in silicio (la riserva di carica è importante fino a 5 giorni) e con la massa oscillante personalizzata in platino. A febbraio, collegato dalla manifattura svizzera con la Polinesia Francese dove, nell'atollo di Rangiroa, è in svolgimento la missione pluriennale Tamataroa dedicata allo studio del grande squalo martello, Marc A. Hayek ha presentato il secondo orologio, il Fifty Fathoms 70th Anniversary Act 2 - Tech Gombessa, dedicato al numero 10, presentando un'innovazione che permette di misurare il tempo d'immersione fino a 3 ore. Infatti la lunetta, che ha una gradazione su una scala di 3 ore, è collegata a una lancetta speciale che compie un giro completo, appunto, in 3 ore. Questo dispositivo, inventato da Hayek insieme a Laurent Ballesta (biologo e fondatore di Gombessa), per il quale è stato depositato un brevetto, è parte del movimento automatico di manifattura 13P8. Esteticamente la lunetta presenta l'anello in ceramica (e non in vetro come per gli altri modelli in collezione), bombato e persino inclinato in direzione del quadrante. La leggibilità del quadrante è stata migliorata utilizzando uno specchio sferico che riduce i disturbi visivi e il colore nero che può assorbire il 97% della luce. La cassa, con la valvola dell'elio, è in titanio grado 23 (il più puro a disposizione) di 47 mm di diametro e impermeabile fino a 300 metri di profondità. Sul retro, la massa oscillante, oltre a presentare il logo di Gombessa, ha tre aperture pensate per far vedere meglio il movimento. Un modello frutto di tanti test fatti sul campo con dei prototipi indossati anche dallo stesso Hayek, da Ballesta e dai sub di Gombessa. Per il terzo modello bisognerà aspettare i prossimi mesi.
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