Nel cuore di Roma, un giardino di piante tropicali dove la moda è di casa
I duemila metri quadrati di Leam ospitano outfit e accessori per donna e per uomo e puntano sul Club, uno spazio dedicato alle collaborazioni con artisti, brand e creativi. Una storia di ricerca nel mondo del fashion e dello stile lunga settant’anni.
di Lisa Corva
2' di lettura
Mentre Roma studia come aprirsi a un turismo rigenerativo - ha appena battuto l'ennesimo record di presenze, con 15 milioni di arrivi nel 2022 - la terza generazione della famiglia Amati ragiona sul futuro di Leam, storico store all'inizio di via Appia Nuova. È infatti Edoardo Amati, 32 anni, con al fianco la cugina Ludovica, a tracciare ora il sentiero. Vestito con un bomber in pelle verde di Bottega Veneta (3mila euro) e mocassini Triomphe di Celine (da 700 euro), si muove negli spazi del negozio: tre piani in vetro e cemento, ridisegnati da Marco Costanzi, l'architetto che ha progettato i quartier generali di Fendi a Roma e di Dior a Parigi. Per Leam, Costanzi ha scelto superfici in argento, espositori in vetroresina, legno di compensato marino e molti specchi.
La ristrutturazione era stata decisa nel 2019 per celebrare i primi 70 anni dell'attività: il punto vendita iniziale, dedicato all'abbigliamento maschile, era stato aperto da Samuele Amati nel 1950. «Leam era composto da Le, come Lello, diminutivo del nome del nonno, e da Am, le prime due lettere del nostro cognome», spiega Amati. «Per il riavvio siamo partiti dalla nostra storia: abbiamo scavato fino alle fondamenta, per riscoprire la genesi di questa impresa», continua. E cioè i tempi delle “confezioni maschili per uomo, ragazzo e giovanotto”, come recitavano le réclame dell'epoca.
Per le prossime stagioni Edoardo Amati ha le idee chiare: «Ci piace Daniel Lee, che ha lasciato Bottega Veneta per Burberry. E aspettiamo con molta curiosità la prima collezione di Phoebe Philo, l'ex di Celine, che torna sulla scena dopo sei anni di assenza». Per la donna, intanto ci sono Valentino, gli abiti-tuta di Gucci (da 2mila euro) e le borse: la Triomphe di Celine (da 2.800 euro) e Le Cagole di Balenciaga (2mila euro). Da uomo si possono scegliere «quelle straordinarie di Bottega Veneta (2mila euro), che stanno benissimo con una camicia o una T-shirt di Saint Laurent (rispettivamente da 900 e 350 euro), oppure con una maglia di Burberry (da 390 euro), sulla quale indossare un trench dello stesso brand (da 2mila euro). Dior è perfetto, sempre e comunque, dalle T-shirt (da 700 euro) alle giacche (4mila euro). Parlando di Gucci, infine, chissà cosa sceglierà di fare il nuovo direttore creativo, Sabato De Sarno».
I duemila metri quadrati di Leam conservano al loro interno due spazi molto speciali: il Club, una zona dedicata alle collaborazioni con artisti, brand e creativi (la prossima è fissata per l'autunno) e il giardino di piante tropicali che collega il negozio dedicato all'uomo a quello per la donna. «Verde è anche il mio luogo del cuore a Roma, a poca distanza da qui, in via delle Terme di Traiano: è The Sanctuary, dove vado a cena, o per un drink. A portata di mano ho anche la Soho House. Un altro punto di riferimento, un po' più lontano, ma ne vale la pena, è il Circolo Canottieri: nella bella stagione mi alleno lì una volta alla settimana», conclude.
loading...