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Dal 9 al 31 maggio, dalle 18.45 alle 20 circa, nel Duomo di Milano si terranno le manifestazioni del “Maggio Manzoniano” per celebrare i 150 anni della scomparsa dell’autore de I Promessi Sposi. Sotto le volte della cattedrale si potrà assistere, per la prima volta, alla lettura di parti scelte dei 38 capitoli del celebre romanzo, che saranno suddivise in 17 serate, introdotte all’esordio dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini. Nel presentare l’iniziativa Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica, ha notato che «il Duomo si trasforma in media» e l’arciprete Gianantonio Borgonovo, cui si deve il progetto, ha posto in evidenza come la «coscienza cristiana e civile di Manzoni» ritorni nella cattedrale che è continuamente citata nel suo immortale romanzo, anzi figura tra i protagonisti. Del resto, ha osservato Pierantonio Frare dell’Università Cattolica, cui si deve la scelta dei testi che saranno letti da noti attori, I Promessi Sposi vanno considerati un’opera «da ascoltare oltre che da leggere».
La direzione artistica dell’iniziativa è stata affidata all’attore e regista Massimiliano Finazzer Flory; ogni evento sarà preceduto da un’introduzione tenuta da esponenti del mondo accademico.
Sono inoltre previsti, in alcune serate, dei momenti musicali (con arpa, oboe, percussioni e così via). L’unico appuntamento esterno al Duomo si terrà in piazza San Fedele il 26 maggio, in prossimità alla chiesa che Manzoni frequentava e dinanzi alla quale si erge la sua statua. Inoltre il 22 maggio, giorno della morte dell’insigne Alessandro, nella cattedrale si avrà l’esecuzione del Requiem di Verdi con l’Orchestra Sinfonica di Milano, sotto la bacchetta di Riccardo Frezza.
L’opera fu scritta appositamente nel 1874 per rendere omaggio all’insigne letterato a un anno dalla sua scomparsa. In tale occasione è stata annunciata la presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa. Va anche aggiunto che questo progetto sarà finanziato senza alcun onere per le casse pubbliche.
C’è il sostegno di Intesa Sanpaolo (main sponsor), di Greenthesis Group (sponsor) e la media partnership del Sole 24Ore. Inoltre il 4 maggio alle 18, alla Biblioteca Ambrosiana, ci sarà un incontro introduttivo al “Maggio manzoniano” con la partecipazione di Gianantonio Borgonovo, Alberto Cozzi e Silvano Petrosino. Il titolo è in latino: «Si Deus est, unde malum?», cioè «Se Dio esiste da dove viene il male?», quesito presente nei Saggi di Teodicea di Leibniz (il problema se l’erano posti anche Plotino, Agostino e Boezio).
Una domanda che permette di ripensare una serie di tematiche affrontate da Manzoni ne I Promessi Sposi, a cominciare dal dramma del dolore innocente.
E ancora: il 4 maggio (sino al 4 luglio), sempre in Ambrosiana, si aprirà una mostra dedicata alla Biblioteca di don Ferrante.
Saranno esposti i libri ricordati – con qualche ironia – nel capitolo XXVII del romanzo. All’appello ne mancano soltanto tre, ricorda Marco Ballarini, prefetto emerito e letterato, e sono quelli che andarono distrutti nei bombardamenti di Milano dell’agosto 1943, quando bruciò la raccolta di Federico Borromeo. Dell’iniziativa è stato realizzato
un catalogo.
Va ricordato che Finazzer Flory, Frare e Borgonovo ripetono di comune accordo che «questo matrimonio s’ha da fare», ovvero che l’iniziativa della lettura in Duomo nasce per riportare alla dimensione di popolarità un’opera che desiderava parlare a tutti.
E questo senza nulla togliere alla grandezza de I Promessi Sposi, libro che figura nelle biblioteche di Goethe o di Tolstoj o di Balzac. Anche se quest’ultimo scrittore, oberato dai debiti, ne possedeva soltanto una mediocre traduzione francese.
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