Nel «gruppo di garanzia» per la difesa dell’Ucraina c’è anche l’Italia. Cosa comporta?
Nel corso dei negoziati di martedì a Istanbul l’Ucraina ha messo sul tavolo la creazione di un gruppo di Stati, che comprende anche l’Italia, a garanzia di una pace dopo la fine del conflitto attuale
di Franco Sarcina
2' di lettura
Sul tavolo delle trattative martedì l'Ucraina ha posto anche la creazione di un “gruppo di garanzia”: un blocco di Stati che garantirebbero il Paese contro future aggressioni.
Il blocco è composto dai 5 Stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito, a cui si aggiungono Italia, Turchia, Germania, Canada, Polonia e Israele. Uno dei membri della delegazione ucraina presente martedì 29 ai negoziati di Istanbul, Mikhaylo Podolyak, ha detto che la costituzione di questo gruppo di garanzia e le regole dell’accordo verrebbe sancita «tramite referendum» in Ucraina e dai «Parlamenti degli Stati garanti».
Cosa farebbero gli stati membri di questo “gruppo di garanzia” in caso di attacco all'Ucraina? Secondo fonti qualificate, un attacco non comporterebbe subito uno stato di guerra tra i Paesi membri e lo Stato attaccante, come prevederebbe per esempio l'articolo 5 della Nato. Verrebbero invece attuati una serie di passaggi. Il primo sarebbe l'obbligo di consultazione immediata fra i Paesi garanti, a seguire una valutazione dei fatti in corso, quindi l'informativa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si occuperebbe di prendere misure appropriate per far rientrare la minaccia, con la base giuridica del capitolo VII della carta delle Nazioni Unite, quello riguardante le minacce alla pace.
La presenza della stessa Russia fra gli Stati del gruppo di garanzia costituirebbe una ulteriore mossa per far sì che una eventuale minaccia venga messa sul tavolo dell'Onu prima che possa diventare concreta.
Perché anche l'Italia nel gruppo di garanzia?
L'Ucraina ha espressamente chiesto, come ha sottolineato anche l'ambasciatore ucraino in Italia, la presenza del nostro Paese nel gruppo di garanzia. Questo sia per la posizione tenuta dal governo sulla questione ucraina fin dai primi giorni, sia per un altro rilevante fatto: la massiccia presenza di cittadini ucraini nel nostro Paese. Secondo infatti un rapporto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 2020, la comunità ucraina in Italia conta oltre 23mila presenze, pari al 6,4% dei cittadini non comunitari presenti nel Paese: è la quarta comunità extra Ue per numero di residenti.
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