Nel IV trimestre 2021 i gestori di patrimoni hanno incassato 23 miliardi
È quanto risulta dalle statistiche definitive diffuse da Assogestioni. Il settore dell’asset management in Italia nel 2021 raccolto 93 miliardi, spinta dai fondi comuni (65 miliardi)
di Isabella Della Valle
2' di lettura
Assogestioni ha diffuso i dati definitivi relativi alla raccolta e al patrimonio dell’industria del risparmio gestito nel quarto trimestre 2021. Dati che confermano la buona impostazione del settore con un saldo netto complessivo pari a 23,2 miliardi (che porta così il risultato annuale a oltre 93 miliardi). Nuovo record, inoltre, per il patrimonio gestito, salito a 2.594 miliardi, riconducibili per il 52% alle gestioni collettive (che nell’ultimo trimestre del 2021 hanno rastrellato 16,2 miliardi, mentre nello stesso periodo quelle di portafoglio si sono fermate a poco meno di 7 miliardi). L’industria del risparmio in Italia conta complessivamente 202 società e 58 gruppi.
I fondi comuni
È questo il segmento che ha tirato la volata all’intero settore, come dimostrano gli oltre 65 miliardi incassati nel 2021, dei quali 32,4 sono arrivati dagli azionari, 23,5 dai bilanciati e 11,3 dagli obbligazionari (rispettivamente 6,9, 5 e 2,1 miliardi nell’ultimo trimestre dell’anno scorso). Nonostante il colpo di reni nella parte conclusiva dell’anno (2 miliardi), hanno chiuso in territorio negativo i flessibili (-847 milioni nel 2021) e i monetari (-307 milioni), che invece nell’ultimo trimestre hanno peggiorato le posizioni con un saldo negativo per oltre 3 miliardi.
I gruppi
il quarto trimestre si è rivelato particolarmente positivo per Intesa Sanpaolo che ha incassato oltre 5 miliardi, seguito a brevissima distanza da Amundi con un saldo di 4,9 miliardi e un po’ più a distanza da Anima Holding (3,6 miliardi) e da Poste Italiane (2,3 miliardi). Le ormai consuete operazioni infragruppo hanno invece portato il risultato di Generali a chiudere il quarto trimestre con i conti in rosso per 2,8 miliardi.
I Pir
Con le statistiche trimestrali sono arrivati anche i dati ufficiali dei Pir censiti da Assogestioni che, grazie a una raccolta positiva per 379,5 milioni negli ultimi tre mesi, hanno portato il saldo annuale a 323 milioni, compensando abbondantemente il risultato negativo dei primi tre mesi dell’anno (-316 milioni). In crescita anche il patrimonio dei piani individuali di risparmio che ha archiviato il 2021 con 21,2 miliardi e un incremento del 19% rispetto alla fine di dicembre del 2020.
Le società che offrono i piani
Tra le società che gestiscono i Pir, in termini patrimoniali ai vertici della graduatoria ci sono Mediolanum, Intesa e Amundi, ma in termini di raccolta nell’ultimo trimestre si sono messe in evidenza Intesa con un saldo di 78,4 milioni, Amundi nelle cui casse sono entrati 70 milioni, Arca con 68 milioni e Anima con 55. Mediolanum ha incassato 37 milioni e Poste Italiane 36. Particolarmente negativo, infine, il risultato di Bnp Paribas (-17,7 milioni).
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