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«Nel mio mandato centrali anche le Pmi e i professionisti»

Alessandro Azzi. Il presidente della Federazione lombarda delle banche di credito cooperativo succede a Gianluigi Venturini alla presidenza della Commissione regionale dell’Abi

di Paolo Paronetto

3' di lettura

Lavorare «in continuità» con quanto fatto negli ultimi anni, ma con una «sensibilità particolare per le realtà imprenditoriali piccole e medie, oltre che per le attività professionali», com’è nel Dna del credito cooperativo.

È l’obiettivo con cui Alessandro Azzi, da sempre punto di riferimento del movimento lombardo e nazionale, affronta il suo nuovo incarico: per la prima volta un esponente del mondo Bcc è stato eletto alla presidenza della Commissione regionale dell’Abi della Lombardia, l’articolazione territoriale dell’associazione bancaria chiamata a gestire le relazioni con le autorità e le realtà economiche locali.

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«L’impegno - chiarisce subito - è di portare avanti quanto fatto fin qui egregiamente, forse con qualche declinazione specifica considerando l’originalità del modello che rappresento». Ribandendo la consapevolezza «dell’importanza del ruolo dell’Abi di rappresentare gli interessi delle banche nei confronti dei vari soggetti economici e sociali e di far conoscere le finalità e le problematiche degli istituti di credito in un’ottica di dialogo e collaborazione proficui». Temi che assumono particolare rilievo in Lombardia, alla luce del peso della regione nell’economia e nel sistema bancario nazionali.

In base ai dati aggiornati a gennaio, nel mercato del credito regionale il totale dei prestiti è di circa 433 miliardi, con una crescita annua del 3,4%, ben superiore al +1,8% della media nazionale.

Nel dettaglio, i finanziamenti alle imprese sono pari a oltre 208 miliardi (+1,8%), mentre circa 133 miliardi sono andati alle famiglie (+4,2%). Una realtà che nei prossimi due anni Azzi, che succede a Gianluigi Venturini di Intesa Sanpaolo, sarà chiamato a rappresentare sviluppando «un’interlocuzione importante, quantitativa e qualitativa, con la Regione» e rafforzando «la collaborazione e il dialogo con le associazioni professionali». Forte di una lunga esperienza in Abi (è stato consigliere e membro del comitato esecutivo dal 1992 al 2016, nonché vice presidente dal 2008 al 2010), Azzi porta come detto per la prima volta ai vertici della Commissione regionale lombarda il mondo del credito cooperativo, di cui da decenni è portabandiera (dal 1991 è presidente della Federazione lombarda e per 26 anni è stato presidente della federazione nazionale Federcasse).

«Intendo rappresentare tutta l’industria senza trascurare i grandi player – assicura Azzi –, ma con una sensibilità per la biodiversità di un settore in cui operano con quote di mercato importanti soggetti particolari come banche mutualistiche e cooperative».

Questo porterà inevitabilmente un’attenzione speciale «per le attività imprenditoriali piccole e medie e per le attività professionali: quel tessuto che certo non è trascurato dalle altre banche, ma che ci vede come interlocutori di riferimento».

In particolare, prosegue, un tema da sviluppare in modo più intenso rispetto al passato «è quello Esg», che «sarà sempre più centrale nell’attività bancaria e nelle richieste che le banche dovranno rivolgere alle imprese».

«Questo deve essere ben spiegato – sottolinea Azzi - perché non venga visto come una scusa per un nuovo credit crunch». L’educazione finanziaria è del resto uno dei filoni su cui continuerà a concentrarsi il lavoro della Commissione regionale, anche alla luce del Pnrr. Su quest’ultimo fronte, secondo Azzi, «potrebbe essere interessante un confronto con la Regione, le Province e i Comuni per mettere a disposizione il nostro ruolo di banche per la facilitazione della raccolta e la gestione dei fondi che arriveranno». Il tutto in un contesto che, senza dimenticare la cautela legata alla situazione internazionale, continua a dimostrare il suo dinamismo.

«C’è un buon trend di crescita – conferma Azzi – e sarebbe sbagliato vedere pessimisticamente la situazione. Si deve manifestare una moderata fiducia, con la consapevolezza che la Lombardia è per tante cose trainante a livello nazionale». «Questo ci deve indurre a un particolare impegno», conclude Azzi, rivolgendo un auspicio finale al Governo, che in queste settimane sta valutando l'ipotesi di aumentare le tasse sul settore: «Io mi auguro che questo non accada. Mi pare che le banche stiano dando buona prova della capacità di essere profittevoli, ma nello stesso tempo a fianco delle imprese e delle famiglie. Credo che questo possa essere ulteriormente favorito ed è auspicabile non venga penalizzato da extra tassazioni».

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