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Nel Principato di Monaco tra yacht club, ristoranti bio e manicure con vista sul Grand Prix

di Sara Magro

La piscina del Columbus Hotel, tre stelle di design di fronte al roseto dedicato alla Principessa Grace

8' di lettura

Grandi preparativi nel Principato di Monaco per il prossimo Gran Premio di Formula 1 (25-28 maggio), uno degli appuntamenti più affollati dell'anno per numero di visitatori, vip, cene, party, mondanità. Hotel e ristoranti sono prenotati dall'anno prima, e si avvitano gli ultimi bulloni degli spalti sono montati sulle curve strategiche per godersi le corse dei bolidi sulle strade cittadine, i prezzi sono alle stelle. Ma a dire il vero, Monaco, ultimamente è sempre in fermento.

Nel 2015 anno ha terminato, raddoppiandone le dimensioni, il porto e lo Yacht Club, e la Tour Odeon, la più alta nello skyline, è già abitata da un paio d'anni e nel 2016 è stata completata anche la penthouse agli ultimi tre piani con piscina. Anche la Societè dea Bains de Mer, la compagnia turistica della famiglia Grimaldi, sta rivoluzionando dopo più di un secolo la piazza del Casino. Monaco è costantemente impegnata a migliorare l'aspetto urbano, e non potendo più espandersi via terra, ha progettato un grandioso sviluppo sul mare.

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L'ultimo progetto approvato dal Governo riguarda infatti un'espansione di 6 ettari in acqua per costruire un nuovo distretto di lusso con condominio e marina firmati da Renzo Piano. La domanda è: ma come si fa a mantenere il proprio fascino con i lavori in corso e le gru che girano. Eppure è garantito: se da un lato c'è una grande aria di rinnovamento, dall'altro la Dolce Vita della Costa Azzurra prosegue con la sua eleganza e i suoi ritrovi mondani dal fascino inalterato.

Ecco cosa cambia e cosa resta.

Sviluppo via mare

La prima importante novità è l'avvio di Anse du Portier, un gigantesco progetto di espansione urbanistica sul mare. Terminata la piattaforma di cemento alta 35 metri, i cui lavori sono iniziati i primi di aprile 2017, nel 2020 partirà la costruzione del nuovo distretto residenziale con 60mila mq di appartamenti e ville, un piccolo porto per 30 barche e una collina artificiale con un centro congressi di 9000 mq sotto, e sopra un ettaro di parco pubblico collegato al Forum Grimaldi, al giardino giapponese e al mare. Oltre all'architetto locale Alexandre Giraldi e al parigino Denis Valode, tra i progettisti c'è Renzo Piano che si occuperà del condominio di 17 piani, disegnato con fogge da transatlantico, e della Marina. Il lungomare invece si ispirerà a quelli della Riviera, e sarà una passeggiata aperta a tutti. L'ufficio vendite dei 120 appartamenti aprirà entro un paio di anni, ma intanto si pensa che il prezzo si aggiri tra i 50 e i 55 mila euro al metro quadrato.

Tutto cambia, anche i monumenti storici

A metà del XIX secolo, Carlo III, bisnonno del principe Ranieri Grimaldi, intuì che il suo piccolo regno aveva bisogno di una grande attrazione per farsi notare nel mondo. Perciò nel 1863 fece costruire il Casinò, che con il gioco d'azzardo divenne subito un divertissement per i nobili europei, e fondò la Société des Bains de Mer , con l'Hotel de Paris, l'Ermitage, le Thermes Marins, prima spa d'Europa, il Monte-Carlo Beach assecondando man mano i gusti dell'alta società, fino a creare un complesso di lusso, come pochi altri al mondo. Il Governo, tuttora proprietario del 47% della SBM insieme a soci come Lvmh e Katara, ha intrapreso un rinnovo radicale che coinvolge l'Hotel de Paris, monumento dell'ospitalità, di cui e sono sempre aperti e rimarranno uguali solo la facciata, il ristorante Louis XV di Alain Ducasse, l'american bar, la Sala Empire e 50 suite.

Lusso e design nel Principato di Monaco tra yacht club e manicure con vista sul Grand Prix

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Tutto il resto è stato demolito e sarà ricostruito secondo canoni moderni entro la fine del 2018. Più radicale la sorte toccata allo Sporting, di fianco: al suo posto sorgerà un quartiere progettato dal Lord Richard Rogers con condomini e ben il 30% dello spazio trasformato in boulevard e giardini aperti al pubblico. Qui, nella corte dell'hotel e nel casinò saranno rialloggiate anche le boutique momentaneamente trasferite nei padiglioni bianchi in piazza.

Decisamente, il nuovo landmark urbano

La Tour Odéon è il nuovo grattacielo residenziale di Monaco. Alto 170 metri, con la facciata di cristallo a onde blu, è impossibile non notarlo, qualunque sia il punto di vista. Dietro a questa nuova torre iconica c'è il Groupe Marzocco, società di costruzione, gestione e vendita di immobili di lusso. Fin dal 2009, quando il progetto di Alexandre Giraldi è stato approvato e i lavori iniziati, c'era un gran chiacchierare sulle dotazioni della penthouse di 3500 mq, soprattutto il famoso scivolo che dalla camera tuffa direttamente nella piscina a sfioro al 45° piano, e i materiali migliori e più innovativi con cui è stata realizzata, dai parquet senza nodi e dorati alle boiserie finemente intarsiate, dai marmi intagliato con l'ottone all'onice retroilluminato dello scalone che unisce i cinque piani della dimora.

Abbiamo scelto i prodotti migliori e più innovativi sul mercato, lavorazioni molto complesse. Per contratto con il Governo, i primi 28 piani sono per i monegaschi, da lì in su i 70 appartamenti più panoramici sono riservati alla vendita, con un ingresso a parte, con lobby in marmo, chandelier in ottone e cristallo di Hervé Van der Noten, vetrate di Bernard Pictet, e come in un cinque stelle di lusso, concierge a disposizione 24/7, sala meeting, cinema, palestra con macchine di ultima generazione, piscina e spa (aperta anche al pubblico). Il prezzo medio al metro quadrato è di 75.000 €/mq.

Uno yacht club che sembra uno yacht

Uno delle prime novità recenti di Monaco è lo Yacht Club di Monaco, un edificio eco sostenibile progettato da Lord Norman Foster in collaborazione con Alexandre Giraldi, ubiquo architetto monegasco. Inaugurato nel giugno 2014, grande quasi il doppio e in altra posizione rispetto al precedente, è stato realizzato nel rispetto dell'Haute Qualité Environnementale (HQE), sfruttando le risorse naturali - luce solare, climatizzazione ad acqua, ventilazione -, o dispositivi ecologici, come cellule fotovoltaiche, pannelli solari, LED a basso consumo.

Anche l'impatto paesaggistico è ridotto al minimo: simile a una nave ormeggiata di fianco agli yacht, ha un giardino sul tetto che si integra con il verde pubblico urbano, e vista sul circuito di Formula 1. All'ultimo piano, lo champagne bar Moët Hennessy e il bar Riva, con un omaggio al motoscafo Aquarama su cui scorrazzavano in Riviera Brigitte Bardot e altre bellezze dell'epoca. Una scala ellittica, cifra di Lord Norman, collega gli interni i cui arredi, perlopiù Fendi Casa e Outdoor, sono stati curati da Jacques Grange.

Biologico con stella

Elsa è il ristorante gastronomico del Monte Carlo Beach, l'unico al mondo biologico al 100% con stella Michelin. Lo chef Paolo Sari ha vissuto per qualche tempo in un monastero tra il Giappone e la Corea, dove lavorava la terra con i monaci, imparando a rispettarne i frutti. La sua esperienza l'ha quindi trasferita nei suoi piatti, di cui il più rappresentativo è il Biosama (che significa appunto rispetto, in giapponese), un'insalata di verdure, radici e fiori su crema di piselli, condita solo con sale della Camargue e un filo d'olio. Ingredienti, sapori e colori cambiano ogni giorno, a seconda di ciò che arriva dai 7 orti, tra la Riviera e il Piemonte, ma i comuni denominatori sono sempre gli stessi: omaggio alla terra e concept salutare. Il menu del pranzo, in una sala disegnata da India Mahdavi (come il resto dell'hotel) o sulla terrazza vista mare e piscina storica, costa 45€.

Ballare sui tavoli

Il Cipriani, il locale di Flavio di Briatore a Monte-Carlo, è stato un successo fin dall'inaugurazione nel 2011. Pertanto è meglio prenotare con un certo anticipo se si vuole esser certi di avere il tavolo nel giorno e all'ora desiderati. I piatti sono classici italiani, antipasto di carciofi e grana, pasta fatta a mano, piccata al limone, cotoletta alla milanese, e tre o quattro torte del giorno tra cui non manca mai la tre-strati di pan di spagna e panna con meringa sopra. Il via vai è continuo, e dopo le 23 comincia la musica, e spesso finisce che si balla sui tavoli! Briatore, che sa catturare la movida locale come nessun altro, ha aperto anche il Twiga, con cucina più veloce e disco-club fino all'alba, se necessario.

Drink & dance

Il Buddha Bar è l'altra faccia del Casino, nel senso che uno è davanti e l'altro dietro, e si può anche passare dall'uno all'altro. Nel tempio dei dj delle consolle e dei cocktail si cena e di balla sotto gli occhi di un mega Siddharta, seduto nella posizione del loto. Dopo le 23, è difficile aprirsi un varco tra la folla, e trovare un divanetto libero. L'alternativa è ballare finché si può.

Nobu, Nikky Beach e manicure con vista sul Grand Prix

Inaugurato nel 1975 dalla Principessa Grace, l'hotel Fairmont è un'istituzione a Monaco, anzi una specie di villaggio che ne sintetizza l'essenza: il ristorante Nobu, una succursale del Casino, un boulevard di gioiellerie, boutique, noleggio limousine, una salone di 1400 mq per eventi e banchetti e aste, e al 7° piano, il club Nikki Beach, lo champagne bar, la spa. Alcune delle 600 camere, tutte con vista mare, si affacciano su curva e rettilineo del circuito di Formula 1. La suite Grand Prix per 4 notti durante la gara costa 50mila euro per 4 notti, in bed&breakfast, ma mettetevi l'anima in pace perché George Lucas, l'ideatore di Guerre Stellari, la prenota sempre con un anno di anticipo. Stessa vista dalla sala della manicure: nei giorni della corsa la manicure costa 139 € (di solito 69€), ma include il biglietto su uno spalto privato e comodo.

La svolta salutista di Robuchon

Joël Robuchon è uno di quegli chef imprenditori infaticabili, con ristoranti e show cooking a ogni latitudine, e il due stelle al Métropole, uno degli alberghi più lussuosi di Monaco, con gli interni firmati da Jacques Garcia, Pierre-Yves Rochon e Karl Lagerfeld, ossia tre dei massimi interpreti del lusso contemporaneo, tra arredamento e moda. La cucina di Robouchon si aggiorna continuamente, e ora lo chef propone un menu con meno zucchero e meno sale, varianti vegetariane e senza glutine. E nonostante la nouvelle vague salutista, restano alcuni suoi imprescindibili, come la purée, tutta burro, il carrello dei pani - al nero di seppia, rosmarino, olive, basilico, cereali -, e quello dei dolci, tra cui la rinomata crostata al limone. Dallo scorso febbraio c'è inoltre una nuova Spa Givenchy progettata da Didier Gomez, altro astro della decorazione d'interni.

Il roseto di Grace

I giardini di Monaco sono famosi per la cura e la bellezza rara. E uno delizioso, dove cercare un riparo profumato, è la Roseraie creata nel 1984 dal Principe Ranieri per la sua Grace, che amava particolarmente le rose. In primavera si cammina tra 8000 piante di 300 varietà diverse.

Abbinamento di eccellenza: Ferrari + Alain Ducasse

Lo scorso maggio ha aperto Pit Stop , un locale dedicato al mondo Ferrari: boiserie laccate di rosso, champagne bar e isola per i cocktail, divanetti comodi e tavolini alti. Come suggerisce il nome, è un posto dove fermarsi per un rifornimento prima della cena all'adiacente Trattoria di Alain Ducasse , o per un aperitivo tipo tapas, in attesa di tuffarsi nella folla del Jimmyz, la discoteca più famosa, alla porta accanto. I piatti, piccole porzioni stuzzicanti, contemplano libere interpretazioni della cucina italiana: la mozzarella con il cuore di pomodoro, i rotolini di melanzane con chips, la carbonara fatta con polvere di spaghetti tostati e gnocchetti sardi. Il gelato, ciascuno se lo fa da solo: sulla piastra ghiacciata, si mette base di vaniglia e frutta fresca e si lavora velocemente con due palette. Risultato: in meno di un minuto si ottiene un mango&avocado squisito, e tanti altri gusti a piacere.

Parlare anche d'arte

Villa Paloma è, con Villa Sauber, la sede dell'arte contemporanea a Monaco voluta dalla Principessa Carolina. Uno dei curatori è italiano, Cristiano Raimondi, che porta negli spazi recentemente rinnovati artisti importanti, e organizza tavole rotonde invitando i colleghi più innovativi, come il direttore della Serpentine Gallery Hans Obrist.

Tre stelle di design

Tolti i cinque stelle storici, un'alternativa bella e possibile a Monaco è l'hotel Columbus, il tre stelle di design dove alloggiano i piloti del GP. Le loro foto sono appese alle pareti nei salotti accoglienti, tra librerie, cimeli di gare e bouquet di fiori freschi. Ha 181 camere, molte con vista mare.

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