Nell’agenda dei fiscalisti precompilata Iva e rottamazione
I professionisti devono valutare i modelli predisposti dalle Entrate. Già arrivato il picco di richieste per l’adesione alla sanatoria
di Ivan Cimmarusti
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Modifiche e riforme non sempre centrano l’obiettivo auspicato. Per esempio, c’è la precompilata Iva per i professionisti e le imprese, in via sperimentale per il 2022 e il 2023, che ha appesantito le attività degli studi tributari, tenuti a «correggere e rivedere» i dati riportati dall’agenzia delle Entrate.
Eppure, altre volte, registrano gli addetti ai lavori, ci sono variazioni che invece consentono di migliorare il servizio offerto alla clientela, come il caso dello slittamento dei termini di adesione alla rottamazione quater delle cartelle esattoriali. Senza considerare l’attuazione della riforma della giustizia e del processo tributario, che permetterà ai fiscalisti di affrontare il contenzioso davanti a giudici professionali e altamente specializzati, con inevitabile riflesso positivo sui clienti dello studio.
Temi oggetto di profonda riflessione tra i tributaristi italiani, alle prese con una serie di iniziative legislative – a partire dalla delega fiscale – che potrebbero avere effetto sulla professione. Ne abbiamo parlato con alcune realtà specializzate.
Secondo l’avvocato Pietro Piccone Ferrarotti, equity partner dello studio Gatti, Pavesi, Bianchi, Ludovici (con sedi a Milano, Roma, Londra e Lussemburgo), «l’estensione alla dichiarazione Iva del servizio di precompilazione costituisce un tassello ulteriore del processo di digitalizzazione dei servizi offerti dall’agenzia dell’Entrate e di semplificazione nei rapporti tra fisco e contribuente. Allo stato attuale questa opportunità non incide in modo significativo sul ruolo del professionista, chiamato comunque a verificare la correttezza dei dati a disposizione dell’Agenzia, oltre che ad effettuare valutazioni (interpretative o di opportunità) che non possono essere demandate ad automatismi».
Per l’avvocato Fabrizio Iacuitto, partner di Di Tanno Associati (con sedi a Milano e Roma), con la precompilata Iva il professionista «sarà in ogni caso chiamato a svolgere un ruolo indispensabile per correggere i dati Iva forniti dall’Agenzia, per tenere conto di quelle specificità non gestibili in maniera automatizzata».
L’introduzione della rottamazione quater, con lo slittamento dei termini di adesione al 30 giugno, presenta invece aspetti positivi registrati da tutti i professionisti contattati. Per l’avvocato Cristiano Caumont Caimi, socio dello studio Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati ( con sedi a Milano e Roma), «la proroga della rottamazione quater è stata molto opportuna, in quanto permette ai contribuenti di valutare meglio questa possibilità, ponendo le basi per un maggior successo dell’iniziativa. Dopo un lieve rallentamento al momento dell’annuncio del rinvio, si riscontra ora un aumento delle richieste di assistenza su questa materia». Aggiunge che «un tassello che potrebbe ulteriormente incrementare il successo della misura sarebbe, coerentemente con la proroga del termine di adesione, l’estensione del periodo di riferimento dei ruoli definibili oltre il 30 giugno 2022».
Il tema del processo tributario compatta le posizioni dei professioni. L’introduzione di un giudice professionale e specializzato, come previsto dalla legge di riforma della giustizia e del processo tributario, rappresenta una novità che potrebbe portare vantaggi sia ai professionisti specializzati sia alla clientela.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Francesco Cotrufo, fondatore e managing partner dello studio Cotrufo & Partner (sede ad Acquaviva delle Fonti, domiciliazioni a Bari, Lucera, Catania, Roma e Milano). «La speranza - dice il professionista - è che l’essere giudicati anche nel processo tributario da giudici professionisti possa condurre ad una migliore gestione dei processi alla luce della corretta applicazione delle norme processuali che troppo spesso vengono disattese».
Secondo Cotrufo, inoltre, «si spera in una migliore qualità delle sentenze sotto il profilo strettamente giuridico, solo in tal modo, infatti, potrà essere raggiunto l’effetto del decongestionamento delle liti soprattutto in Corte di cassazione» la cui attività di legittimità risulta appesantita da una quantità monstre di cause arretrate.
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