Nell’anno nero del Covid redditi autonomi più che doppi rispetto ai dipendenti. Solo il 4% dichiara più di 70mila euro
Dichiarazioni Iva: il volume d’affari dichiarato nell’anno d’imposta 2020 è stato pari a 3.195 miliardi di euro, in calo del 10,2%. Per agenzie di viaggio, attività di organizzazione e gestione di gite turistiche, tour operator e attività delle guide turistiche riduzione di oltre il 73%
di Andrea Carli
I punti chiave
- Redditi 2020 autonomi più che doppi rispetto dipendenti
- Circa 10,4 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero
- Il 4% dei contribuenti dichiara più di 70.000 euro
- Flessioni più o meno marcate per tutti i principali redditi medi
- Reddito complessivo totale dichiarato oltre 865,1 miliardi di euro
- Addizionale regionale media, nel Lazio il valore più alto: 630 euro
- Dichiarazioni Iva: volume d’affari pari a 3,1 miliardi di euro, in calo del 10,2%
- In Sardegna la più marcata riduzione del volume di affari (-33,6%)
5' di lettura
Nel 2020, l’anno in cui la pandemia Covid ha stretto più la morsa,il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro (-19,4 miliardi rispetto all’anno precedente) per un valore medio di 21.570 euro, in calo dell’1,1% rispetto al reddito medio indicato l’anno precedente nelle dichiarazione dei redditi. A fotografare l’impatto della pandemia Covid sui redditi dei contribuenti è stato il Mef, e in particolare il Dipartimento delle Finanze, con un report sulle Dichiarazioni dei redditi persone fisiche (Irpef) e dichiarazioni Iva per l’anno di imposta 2020.
L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.770), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.630 euro); anche nel 2020, quindi, rimane cospicua la distanza tra le regioni centro-settentrionali e il Sud.
Redditi 2020 autonomi più che doppi rispetto dipendenti
Dal report emerge un altro dato. Il reddito medio 2020 più elevato è quello da lavoro autonomo, pari a 52.980 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 19.900 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.720 euro, quello dei pensionati a 18.650 euro. Infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 16.450 euro. Va ricordato che per “imprenditori” nelle dichiarazioni Irpef si intendono i titolari di ditte individuali, escludendo pertanto chi esercita attività economica in forma societaria.
Circa 10,4 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero
L’imposta netta Irpef totale dichiarata è pari a 159,3 miliardi di euro, (-3,5% rispetto all’anno precedente). Al netto degli effetti del bonus Irpef, l’imposta netta risulta pari in media a 5.250 euro e viene dichiarata da circa 30,3 milioni di soggetti, pari a circa il 74% del totale dei contribuenti. Circa 10,4 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero. Si tratta - si legge in una nota del Dipartimento delle Finanze - prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. Inoltre, considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dal bonus Irpef e trattamento integrativo, i soggetti che di fatto non versano l’Irpef salgono a circa 12,8 milioni.
Il 4% dei contribuenti dichiara più di 70.000 euro
Analizzando i contribuenti per fasce di reddito complessivo si osserva che circa il 27% dei contribuenti, che dichiara circa il 4% dell’Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 70.000 euro si posiziona circa il 70% dei contribuenti, che dichiara il 67% dell’Irpef totale, mentre solo circa il 4% dei contribuenti dichiara più di 70.000 euro, versando il 29% dell'Irpef totale.
Flessioni più o meno marcate per tutti i principali redditi medi
Tutti i principali redditi medi accusano flessioni più o meno marcate: dal -11% dei redditi d’impresa, al -10% di quelli da partecipazione, -8,6% da lavoro autonomo, mentre più contenuto è il calo per i redditi da lavoro dipendente (-1,6%); fa eccezione il reddito medio da pensione, in aumento del 2%. Relativamente al numero di contribuenti, si registra un aumento del numero di pensionati (oltre 58.000 soggetti in più, +0,4%), effetto del meccanismo di “quota 100” (legge 26/2019) che ha anticipato temporaneamente il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. Diminuisce invece il numero di lavoratori dipendenti (circa 287.000 in meno); più in dettaglio, la flessione dei lavoratori a tempo indeterminato è dello 0,4%, mentre coloro che hanno contratti a tempo determinato diminuiscono del 3,8%. Nel 2020 l’ammontare del reddito da fabbricati soggetto a tassazione ordinaria ammonta a 24,8 miliardi di euro, con una riduzione del 5,3% rispetto all’anno precedente, anche a causa dell’aumento dell’utilizzo della tassazione sostitutiva (cosiddetta “cedolare secca”).
Addizionale regionale media, nel Lazio il valore più alto: 630 euro
L'addizionale regionale Irpef ammonta nel 2020 a circa 12 miliardi di euro (-2,6% rispetto al 2019). L'addizionale regionale media è pari a 420 euro. Il valore più alto si registra nel Lazio (630 euro), il valore più basso si rileva in Sardegna (270 euro). L’addizionale comunale ammonta invece complessivamente a circa 5 miliardi di euro, in diminuzione dell'1,6% rispetto al 2019, con un importo medio pari a 200 euro, che varia dal valore massimo di 260 euro nel Lazio, al valore minimo di 90 euro in Valle d’Aosta.
Dichiarazioni Iva: volume d’affari pari a 3,1 miliardi di euro, in calo del 10,2%
Sono circa 4,2 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per l’anno d’imposta 2020, in leggero aumento rispetto all'anno precedente (+0,3%). Nell'anno d'imposta 2020 appare evidente come ci si trovi di fronte ad un anno molto particolare, in cui sia a livello totale che in ogni tipologia di soggetto dichiarante si riscontra una marcata contrazione delle principali grandezze Iva, quali il volume d’affari, il totale acquisti, la base imponibile e l'Iva di competenza, a causa dell’impatto della emergenza sanitaria sull’economia italiana. Il volume d’affari dichiarato nell’anno d’imposta 2020 è stato pari a 3.195 miliardi di euro, in calo del 10,2%. Circa il 60% del volume d’affari è costituito dalle operazioni imponibili, pari a 1.896 miliardi di euro (-10,2% rispetto al 2019). Nel dettaglio, la divisione di attività che comprende le agenzie di viaggio, le attività di organizzazione e gestione di gite turistiche, i tour operator e le attività delle guide turistiche ha subito una riduzione di oltre il 73% del volume di affari; in quella che include il trasporto aereo o spaziale di passeggeri o di merci la contrazione è stata del 61%, mentre la fornitura di alloggi per brevi periodi a visitatori e viaggiatori evidenzia una riduzione di oltre il 50%.
Crescono attività di trasporto e consegna pacchi e studi di architettura e ingegneria
Fin qui, chi è stato travolto dalle misure restrittive messe in campo per arginare la corsa dei contagi nel pieno della pandemia. C’è però l’altra faccia della medaglia: il monitoraggio del Mef registra un incremento per la divisione che include i servizi postali e le attività di corriere quali il ritiro, il trasporto e la consegna di pacchi (+40%), a seguito dell’intensificarsi del commercio a distanza. L’incremento di oltre il 45% dichiarato nella divisione che comprende le attività degli studi di architettura e di ingegneria appare invece legato ai nuovi incentivi fiscali Irpef, quali il “bonus facciate” e i primi interventi per il “superbonus energetico”.
In Sardegna la più marcata riduzione del volume di affari (-33,6%)
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale del volume d’affari, le prime due regioni per numerosità di dichiaranti (Lombardia e Lazio) contribuiscono per circa il 46% al volume d’affari totale nazionale ed entrambe manifestano una variazione negativa pari, rispettivamente, a -9,7% ed a -15,6%, mentre la più marcata riduzione del volume di affari è dichiarata in Sardegna (-33,6%),regione dove hanno una quota importante le attività legate al turismo. Per l'anno d’imposta 2020, l’Iva di competenza è risultata pari a 101,6 miliardi di euro, in calo del 7,3% rispetto all’anno precedente, con una base imponibile pari a 650,1 miliardi di euro, (-9,4%).
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