Nella città dei Giochi Asiatici la Via della Seta «locale» fa il pieno di accordi
Mentre Hangzhou ospita i Giochi Asiatici slittati a causa del Covid-19 l’assemblea della Belt&Road Initative for local cooperation del 5 settembre tira le somme delle nuove relazioni glocal.
di Rita Fatiguso
3' di lettura
Nata nel 2017, quattro anni dopo la Belt&road Initiative, la rete di gemellaggi sul territorio diffusa su scala globale ha retto all’urto della pandemia. Il 5 settembre Assemblea generale ad Hangzhou potente capitale della provincia dello Zheijiang e terra natìa del nuovo premier Li Qiang, è stata la prima chiamata a raccolta dopo il Covid-19 dei partecipanti alla Belt&Road local cooperation. Mentre Hangzhou ospita i Giochi Asiatici, incassa gli effetti della rete locale di cooperazione. Incluso il gemellaggio con Boston e la rete di Paesi europei tra cui Francia, Spagna e Portogallo in rete su una nuova piattaforma.
Una nuova strada sul territorio
È la Via della seta degli enti locali, estesa su tutto il globo terraqueo, al punto che la chiamano “l’altra Belt&Road”, anch’essa frutto del soft power di Pechino che la lanciò nel 2017, con l’idea di creare un network diffuso che corresse in parallelo alle intese tra Governi nazionali. Tuttavia, a differenza della Belt&Road Initiative lanciata dal segretario generale Xi Jinping nel 2013, la Belt & Road locale non prevede infrastrutture, porti o dighe faraoniche ma scambi tra province e città tra loro affini per cultura o caratteristiche economiche.
La città di Boston è diventata twin sister di Hangzhou, ed è davvero insolito che sia successo proprio tra due città cosi importanti per i due Paesi in questo momento divisi su tutto. Una rete di città europee Francia Spagna e Portogallo inclusi sarà interconnessa da una piattaforma ad hoc con la Cina. Insomma è il primo atto di una nuova serie di intrecci.
Del resto il parterre dei partecipanti era interessante. Una scorsa agli elenchi dei suddivisi per Continenti da spunti interessanti mettendo a dura prova le più rodate nozioni geografiche di base: si spazia dalla nepalese Darma rural muncipality all’Associazione dei governi locali della repubblica di Kiribati alle ben più note città di Limerick in Irlanda e di Leeds in Inghilterra, poi c’è la slovena Maribor e, in Svizzera, Lugano. In America latina spiccano grandi città del calibro di La Paz, Rio de Janeiro e, sempre in Brasile, Curitiba. L’Italia è ben rappresentata. Da Carpenedolo a Fermo, da Brescia alla città metropolitana di Cagliari, per fare soltanto qualche esempio.
Gli anni del Covid-19
Durante gli anni del Covid-19 gli anelli della rete hanno continuato a cercarsi e a incontrarsi in lunghi appuntamenti via Zoom, quando nemmeno si riusciva a intuire se e quanto la Cina stesse soffrendo la pandemìa. Incontri talvolta surreali date le circostanze e le distanze e la naturale babele delle lingue. Di fatto, però, la rete è rimasta in piedi perché in fin dei conti incontrarsi e dialogare tra territori resta molto piu facile che non negoziare tra Stati. Molte realtà che continuano ad aderire alla B&R locale sono probabilmente ignare delle altalenanti prese di posizione verso la Cina del loro Paese, se l’Irlanda ha introdotto una Golden visa per gli investitori cinesi, la Gran Bretagna l’anno scorso l’ha eliminata cambiando completamente strategia verso Pechino, addirittura la ristrutturazione della vecchia Zecca acquistata dal governo cinese per farne la nuova ambasciata a Londra è stata bloccata dal consiglio di quartiere locale.
I nuovi vertici della BRI
Questa volta ad Hangzhou è in ballo anche l’elezione di nuovi vertici. Tra i copresidenti della Belt&Road local cooperation - senza scadenza - c’è un’italiana, Maria Moreni, che ha seguito l’iniziativa fin dai primi passi. Moreni è molto pragmatica quando sottolinea che l’area di Valdobiaddene, ad esempio, senza dubbio tra le più vivaci presenze della rete, ha contribuito grazie a questo network a diffondere il prosecco in Cina, attirando nuovi buyers e promuovendo l’ultimo nato dell’area, il prosecco rosè.
«Tutto questo succede perché ci si muove proprio nell’ambito dei governi locali che riconoscono formalmente la volontà e l’efficacia della cooperazione di mutuo vantaggio con i governi locali cinesi - dice -. Questa è ormai una piattaforma stabile di collaborazione con ricadute forti sul tessuto produttivo ed economico locale da entrambi i lati -. La politica estera non può arrivare, da sola, a questi livelli». Alla domanda se la Cina può essere davvero utile per un piccolo territorio, la risposta, affermativa, è fuori discussione. Mai come ora è tutto un via vai di delegazioni in viaggio per il mondo.
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