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Le massicce cancellazioni di impresa che solitamente contraddistinguono i primi tre mesi dell’anno, quest’anno sono stati particolarmente intensi nel Nord. Ed in particolare, in Lombardia tale processo ha visto coinvolte 1,93 imprese ogni 100 imprese esistenti a fine 2022 contro l’1,81 nazionale anche se non mancano certo casi di regioni con bilanci molto peggiori (in tre aree si sono osservati valori superiori al 2%). A differenza di altre regioni del paese, in Lombardia ad una elevata mortalità si è accompagnata una natalità di identica intensità che fa della regione la leader in Italia per tasso di nascita di nuove imprese. Tuttavia, come spesso accade, all’interno della regione non mancano differenziazioni territoriali significative. Le province con un livello di mortalità superiore al 2%, infatti, sono ben nove e fra queste si distingue Pavia che con un valore di 2,26 è la settima provincia italiana per intensità della mortalità. Ma è l’area metropolitana di Milano ad essere decisiva nel determinare i risultati complessivi della regione. Il capoluogo di regione e il suo hinterland hanno chiuso i primi 90 giorni dell’anno con un tasso di cancellazioni di appena 1,79 che è il secondo più basso dell’intero settentrione dopo quello di Bolzano. Sul fronte della natalità, invece, Milano pur mettendo in evidenza un risultato di tutto rispetto a livello nazionale (1,99 contro 1,69) cede il passo a Monza e della Brianza che si posiziona con un tasso di nuove iscrizioni di 2,18 al terzo posto in Italia in questi primi 90 giorni del 2023, in un contesto complessivo che ad eccezione di Sondrio vede tutte le province della regione nella prima metà della classifica costruita su questo indicatore. Altra significativa differenziazione territoriale di rilievo è quella fra i comuni con più di 5mila abitanti e quelli che sono sotto questa soglia. Ebbene nei piccoli comuni in questi primi tre mesi ha nettamente prevalso la mortalità (2,16 contro 1,79 e punte di 2,57 osservate nei piccoli comuni di Monza e della Brianza). E questo probabilmente accade anche per il fatto che il modello di impresa dei piccoli comuni appare decisamente meno strutturato rispetto a quello presente nei grandi comuni caratterizzato dalla forte presenza di società di capitali. Va comunque rimarcato che il processo di nascita di impresa nei piccoli comuni è stato il più intenso fra tutte le regioni italiane grazie al ruolo giocato anche in questo caso da Monza e della Brianza e in misura minore da Milano e Bergamo. Un cenno, infine, sulle dinamiche di impresa a livello settoriale. Nel primo trimestre del 2023 ha sofferto in particolar modo il comparto del commercio che ha perso circa lo 0,7% di imprese e in misura minore la ristorazione (-0,4%). Mentre sono risultate in crescita le costruzioni, in particolare le lavorazioni specializzate connesse al settore, e il comparto immobiliare che è andato particolarmente bene nei piccoli comuni (+0,67% contro il +0,33% del complesso della regione).
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