Nervosismo sul Vix, i livelli da monitorare per l’azionario
L’indice della paura al top da febbraio. Nell’ultima settimana bilancio in rosso per il Nasdaq
di Andrea Gennai
I punti chiave
2' di lettura
Bilancio in chiaroscuro per le Borse internazionali nell’ultima settimana. Tra le principali piazze finanziarie quella più pesante è stata il Nasdaq, con un calo del 2,6%, seguita dal Giappone (-2,5%). Poco mossi il Dax e il Ftse Mib mentre solo il Brasile ha messo a segno un rialzo superiore al 2 per cento. Il tema che tiene ancora banco resta quello della variante Omicron e delle sue evoluzioni. Sul mercato sta comunque montando un certo nervosismo: i dati macro clou della settimana entrante saranno martedì quelli dell’import-export cinese e venerdì quelli dell’inflazione Usa a novembre dopo il balzo sopra al 6% in ottobre.
S&P 500
Wall Street si allontana dal record storico di 4.743 punti toccato il 22 novembre. La pressione dei venditori ha spinto in corsi intorno a quello che da tempo viene indicato come il primo livello da monitorare, vale a dire area 4.545 punti (corrispondente al precedente top di settembre). L’abbandono convinto di questo livello potrebbe esaurire l’ultimo impulso rialzista. Si potrebbe aprire una sorta di fase laterale pur con un tono rialzista di fondo. Il livello spartiacque per una potenziale inversione al ribasso resta quello dei 4.250 punti.
Dopo mesi di compressione, la volatilità è esplosa e continua a mantenersi si valori elevati rispetto agli ultimi mesi. L’indice Vix, che misura la volatilità implicita delle opzioni legate all’S&P 500, ha chiuso intorno ai 30 punti, al top da inizio febbraio. L'indice della paura ha dato un segnale forte, che fotografa bene il nervosismo sviluppatosi sui mercati. La rottura della resistenza di 25, confermata nei giorni successivi, è stato il primo campanello di allarme. Serve un ritorno sotto questa soglia per riportare più serenità sull’equity.
Ftse Mib
Il Ftse Mib prova a stabilizzarsi dopo lo scivolone di due settimane fa. Le quotazioni restano poco sotto i 26mila punti. Il trend resta ancora al rialzo sopra i primi supporti i guardia grazie anche alla maggiore forza che Milano aveva accumulato negli ultimi mesi rispetto al Dax ad esempio. Il primo livello da monitorare è quello dei 25mila punti, dove transita un importante area di minimi. La rottura per alcune sedute di questo supporto sarebbe il primo campanello di allarme. Per avere una possibile inversione al ribasso servirà la discesa sotto 24mila punti. Nuove prove di forza solo sopra 26.500 punti.
Oro e dollaro
Il metallo giallo poco mosso dopo l’abbandono del supporto di 1.830 dollari. Le quotazioni sono scese in prossimità dell’area dei 1.770 dollari e li sono scattate ricoperture. Graficamente il quadro resta sotto osservazione. Serve un ritorno sopra 1.830 dollari per uscire da questa fase. Riflettori sempre puntati sul supporto di medio e lungo termine sul triplo minimo in area 1.680 dollari registrato quest'anno. Un retest potrebbe avvenire con l’abbandono di 1.770 dollari per alcune sedute .
Il dollaro Usa consolida dopo lo strappo rialzista. Il dollar index, che sintetizza il valore del biglietto verde verso il resto del mondo, si era spinto ampiamente sopra area 96 mentre nelle ultime sedute è stato interessato da prese di beneficio chiudendo intorno a 96. A questo punto il primo supporto da monitorare resta quello dei 93,5 punti: l’abbandono di questa soglia potrebbe esaurire l’ultimo impulso rialzista aprendo una fase di lateralità.
loading...