Il leader italiano - Big da 1.300 addetti

Nespoli, 500mila pezzi al giorno All’orizzonte lo sbarco in Borsa

di Luca Orlando

Il gruppo. Nespoli è tra i leader internazionali per rulli e pennelli, con una produzione realizzata in undici stabilimenti tra Italia, Europa e Cina.

3' di lettura

«Vede, quando si è già dappertutto crescere è più difficile». Non un vanto eccessivo, quello di Luigi Nespoli, piuttosto l’osservazione del mercato, che vede il gruppo basato a Cantù, alle porte di Milano, giocare un ruolo di primo piano nel settore dei pennelli. In Italia ma non solo, perché quel salto dimensionale che non è riuscito alle Pmi di Viadana e dintorni, qui invece ha rappresentato nel tempo il perno della strategia. Nata negli anni ’40 come bottega artigiana, l’azienda si è sviluppata progressivamente attraverso numerose acquisizioni, arrivando alle dimensioni attuali di 1.300 addetti impiegati negli 11 siti produttivi del gruppo, con impianti sparsi in tutta Europa e anche in Cina.

Gruppo che negli ultimi due anni continua a crescere, pur se a tassi limitati, arrivando a 210 milioni nel bilancio consolidato 2021. «L’Italia per noi vale circa 40 milioni di vendite - spiega l’imprenditore, presidente della Srl italiana - e devo dire che ora il business sta crescendo. L’effetto del superbonus 110% e del bonus facciate si è visto: anche ora, se prendiamo gli ultimi dati, vediamo che siamo leggermente avanti rispetto allo scorso anno».

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Anche se la parte principale del giro d’affari è legata all’export, l’Italia mostra in effetti un trend positivo.

«I bonus del 90 e del 110% - spiega Nespoli - hanno dato una discreta spinta, tutto lavoro in più per imbianchini, stuccatori e gessisti: l’Italia infatti per noi nel business professionale cresce nell’ordine del 10%».

Il cliente principale del gruppo è comunque la grande distribuzione, in Italia come nel resto del mondo, segmento di mercato in cui la concorrenza cinese continua a farsi sentire. «Sui prezzi è una lotta continua - aggiunge l’imprenditore - anche se francamente a volte si vedono degli eccessi. La nostra controllata francese, ad esempio, ha perso per pochi centesimi una commessa importante con la catena transalpina Leroy Merlin. Come risultato, per effetto di una scelta di un gruppo francese, in Francia siamo stati costretti a ridurre l’organico».

Ogni giorno negli stabilimenti Nespoli vengono prodotti fino a 500mila pezzi tra rulli e pennelli, produzione realizzata negli 11 stabilimenti del gruppo, con l’Italia a gestire la fascia alta di gamma. «Grazie alla nostra crescita - spiega Nespoli - possiamo dire che per pennelli e rulli siamo primi in Europa. Risultato raggiunto a piccoli passi, attraverso decine di acquisizioni, credo di averne fatte una quarantina in 20 anni: ho comprato i miei concorrenti, tutti più grossi di me».

La prima in Spagna, nel 1990, dove Nespoli rilevò l’azienda leader nella fabbricazione di rulli, successivamente in Francia e Germania. Crescita proseguita nel 2004 con l’acquisizione della tedesca Freiss, top player nella produzione di rulli professionali, pennelli e spatole.

Percorso comunque non privo di ostacoli. Assorbimento di risorse legato alla crescita dimensionale e contemporaneo arrivo del Covid hanno creato per il gruppo una situazione di stress finanziario (il 2019 si chiude in rosso per nove milioni) rendendo necessario un nuovo business plan e un accordo con le banche.

«Problemi superati - spiega Nespoli - perché 2020 e 2021 sono andati decisamente meglio. L’azienda è in bonis e non prevediamo altri interventi sull’organico oltre a quello operato in Francia. Inoltre, ora sono in arrivo nuove risorse attraverso un aumento di capitale, grazie all’ingresso di un fondo che potrà arrivare fino al 15%». Il target del nuovo piano industriale, entro sei anni, è lo sbarco in borsa.

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