Nestlé usa i satelliti Airbus per documentare gli investimenti in riforestazione
È una tappa verso l’abbattimento di due milioni di tonnellate di anidride carbonica, come previsto dal Global Reforestation Program, che traghetterà il gruppo verso l’ambiziosa meta delle zero emissioni nette per il 2050
di Silvia Marzialetti
2' di lettura
Nestlé sarà la prima azienda di food and beverage a “pilotare” i nuovi satelliti Airbus, per monitorare e documentare i propri sforzi di riforestazione. Sulla riforestazione globale, la multinazionale svizzera – leader di mercato con un fatturato, nel primo trimestre del 2023, pari a 23,47 miliardi di franchi svizzeri (+5,6%) – ha costruito una sorta di manifesto programmatico in ambito Esg, con l’obiettivo di piantare e far crescere, entro il 2030, 200 milioni di alberi nelle proprie catene di approvvigionamento.
Il progetto è stato annunciato da Magdi Batato, vicepresidente esecutivo e responsabile delle operazioni del gruppo, come tappa propedeutica all’abbattimento di 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica, come previsto dal Global Reforestation Program, che traghetterà il gruppo verso l’ambiziosa meta delle zero emissioni nette per il 2050.
I satelliti Pléiades Neo prodotti da Airbus rappresentano una svolta nell’osservazione della Terra: sono dotati di un leggero strumento ottico in carburo di silicio di nuova generazione e sono attrezzati per collegamenti inter-satellite con il veicolo spaziale geostazionario SpaceDataHighway (Edrs) di Airbus, che consente l’acquisizione di immagini in 40 minuti dalla richiesta.
L’azienda li utilizzerà i primi satelliti nelle province di Ranong e Chumphon (Thailandia del sud), dove è in corso un progetto di riforestazione dallo scorso anno. Monitoreranno più di 150mila alberi da ombra nelle fattorie da cui Nestlé si rifornisce di caffè, per un periodo di venti anni.
«Gli alberi da ombra – commenta l’azienda – aiutano a prevenire la sovraesposizione del caffè al sole, aumentano la resa e la produttività a lungo termine e rimuovendo il carbonio dall’atmosfera». Sulla base di questa esperienza, si deciderà se allargare le tecnologie ad altre aree.
Nel primo trimestre 20923 le vendite della multinazionale sono cresciute organicamente del 9,3 per cento. La crescita è stata ampia nella maggior parte delle aree geografiche e delle categorie. Ancora una volta il contributo maggiore è stato fornito dal pet-Food, con il suo prodotto di punta Purina PetCare.
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