Netflix, la collecting di Germano, Marcoré e Santamaria fa causa per i diritti connessi
Artisti 7607 dà mandato ai propri legali di avviare un’azione contro la piattaforma. Motivo: sfruttamento senza limiti di film e serie
di Francesco Prisco
2' di lettura
Per certi versi è l’applicazione al cinema e alle serie tv degli stessi principi che hanno portato allo strappo tra Siae e Meta, con conseguente rimozione della musica amministrata dalla Società autori ed editori da Instagram e Facebook. Artisti 7607, collecting di diritti connessi fondata da Elio Germano, Neri Marcorè, Claudio Santamaria, Michele Riondino, Alberto Molinari e Carmen Giardina, fa causa a Netflix. Motivo: la piattaforma di streaming leader del mercato sfrutta incessantemente le opere audiovisive protette senza fornire alle società di raccolta i relativi dati di sfruttamento e, di fatto, sottraendosi all’obbligo di remunerare gli artisti interpreti con un compenso «adeguato e proporzionato», stabilito dalla direttiva copyright.
I diritti connessi, stando alla legislazione vigente sul diritto d’autore, sono le royalties che spettano agli esecutori di un’opera - siano essi l’attore che interpreta un film o il chitarrista che suona in un brano - e il compenso che ne deriva non è più cedibile, al contrario di quanto accadesse in passato. Sul tema già nel settembre del 2021 Artisti 7607 denunciava, in una conferenza pubblica, l’«inaccettabile chiusura negoziale da parte dei grandi utilizzatori» come, per esempio, Netflix, Apple e le altre piattaforme di quello che di fatto è un business nuovo.
La rottura del tavolo tra Siae e Meta, in un certo senso, ha rappresentato un segnale di chiamata alle armi e si è scelto di passare alle vie legali. «È l’inevitabile conseguenza - dichiara la presidente della collecting Cinzia Mascoli - di sterili e lunghe trattative nel corso delle quali la piattaforma non ha ottemperato agli obblighi di legge, non ha fornito dati completi e relativi allo sfruttamento di opere audiovisive, alle visualizzazioni e ai ricavi conseguiti in diverse annualità. Tutti elementi indispensabili per ottenere una remunerazione adeguata e proporzionata per gli artisti».
Artisti 7607 sottolinea che per opere di grande successo gli artisti si vedono corrispondere cifre insignificanti e totalmente slegate dalla redditività delle opere stesse. «Ci aspettiamo - aggiunge la presidente - sostegno e vigilanza da parte delle istituzioni per tutelare i nostri diritti. Le norme oggi ci sono, bisogna solo farle rispettare». Le fa eco Paolo Calabresi, socio fondatore di Artisti 7607 e consigliere di Unita: «Siamo profondamente solidali con gli autori e i musicisti Siae e da tempo consapevoli di dovere contrastare lo strapotere delle grandi piattaforme streaming per tutelare, nel nostro settore, la dignità professionale e i diritti degli artisti interpreti».
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