Netflix paga le guerre dello streaming, deludono utili e nuovi abbonati
Dopo i record nei primi due trimestri del 2020 ora una frenata, anche se l’Asia brilla.Titolo sotto pressione. Exploit del social media Snap
di Marco Valsania
3' di lettura
Netflix delude sui profitti e nei nuovi abbonamenti, dopo la forte crescita messa a segno durante la prima fase della pandemia. Nel terzo trimestre dell'anno il re dello streaming, in un clima di crescente concorrenza per l’avvento di nuovi protagonisti nel settore da Disney+ a Hbo Max di AT&T, ha riportato profitti aumentati del 18,7% a 790 milioni. Pari però a utili per azione pari a 1,74 dollari contro i 2,14 dollari attesi. Soprattutto, i ranghi globali degli abbonati sono aumentati di 2,20 milioni, a un totale di 195 milioni, invece che dei 3,57 milioni pronosticati in media dagli analisti. La delusione nel bilancio è stat la più pronunciata da quanto la società è quotata.
Ricavi oltre le attese
Netflix ha registrato ugualmente un giro d'affari migliore di quanto anticipato, lievitato del 22% a 6,44 miliardi rispetto ai 6,38 miliardi anticipati. A Wall Street il titolo ha risentito della delusione nel dopo mercato, scivolando di circa il 6 per cento. Da inizio anno le azioni sono tuttavia in rialzo del 64%, riflettondo la sua posizione tuttora di leadership nello streaming.
Abbonati in rallentamento
Una frenata nei nuovi utenti era in realtà considerata almeno in parte nelle carte dopo i forti incrementi nel primo e secondo trimestre legati al consumo di intrattenimento digitale con i lockdown da pandemia. Il primo semestre 2020 è stato da record per il gruppo, con un totale di 26 milioni di nuovi abbonati. Nel terzo trimestre ha invece guadagnato un terzo degli abbonati rispetto ai 6,8 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Il rallentamento dovrebbe proseguire nel quarto trimestre, quando Netflix si attende 6 milioni di nuovi arrivi contro gli 8,8 dell'anno scorso.
Brilla l'Asia
Negli ultimi tre mesi il contributo maggiore alla crescita è arrivato dalla regione Asia-Pacifico, rivelatasi inattesa sorpresa positiva: la regione, in particolare la Corea del Sud e il Giappone, ha rappresentato il 46% dei nuovi abbonati (un milione). In Europa e Medio Oriente ha riportato 760.00 nuovi utenti, in America Latina 260.000 e fanalino di coda è stato il Nordamerica con 180.000. Sotto i riflettori è però stata l'avanzata in Asia, senza precedenti nella storia del gruppo e che probabilmente rispecchia adesso la maggior ripresa messa a segno da queste economie accanto agli sforzi di internazionalizzazione di Netflix in risposta alla maturazione del mercato nordamericano e al clima di concorrenza.
La concorrenza
Colossi tradizionali nei media stanno infatti sicuramente dando filo da torcere a Netflix in questa fase. Disney ha varato nuovi modelli “digital first” proprio per esprimere la nuova importanza della distribuzione via streaming per il business, a cominciare dal servizio Disney+, che assieme ad altri servizi quali Hulu vanta ormai cento milioni di utenti per la piattaforma di Topolino. Simili riorganizzazioni pro-digitale hanno varato AT&T, con WarnerMedia e lo streaming di HBO Max e la Comcast, con la NBCUniversal e lo streming sotto il marchio Peacock.
Tornare a crescita pre-Covid
“Lo stato della pandemia e il suo impatto continuano a rendere molto difficili le previsioni, ma speriamo che mondo si riprenda nel 2021 e ci aspettiamo che la nostra crescita torni a livelli pre-Covid”, ha dichiarato Ted Sarandos, da sempre responsabile del contenuto e da poco promosso co-amministratore delegato a fianco del fondatore Reed Hastings. Netflix prevede di continuare a crescere e di accrescere costantemente la propria produzione e i lanci di nuovi show, nonostante le frenate imposte dal coronavirus. Tra gli show e le serie di successo dove ha cominciato a riprendere la produzione si conta Stranger Things. LO scontro, dunque, nello streaming rimarrà incentrato sul contenuto, sulla capacità dei diversi concorrenti di vincere la sfida per attrarre il pubblico con content originale.
Snap vola
Un altro marchio dei nuovi media, il social media Snap, ha messo a segno un trimestre in gran spolvero. Ha battuto attese di utenti, utili e ricavi. Il titolo nel dopo mercato si è impennato di oltre il 20 per cento. Snap ha riportato utili per azione pari a un centesimo rispetto a previsioni di perdite di cinque centesimi (anche se ha sofferto ancora perdite nette per 200 milioni, a sua volta però inferiori alle attese). Le entrate per 679 milioni hanno battuto i 555,9 milioni attesi. Ha riportato 249 milioni di utenti quotidiani , un aumento del 4% da luglio e del 19% dall’anno scorso.
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