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Turismo di lusso, quanto rincarano le ville in affitto. Ma sarà comunque un anno record

Le quotazioni salgono anche nell’alto livello: +4% il budget settimanale per una villa

di Serena Uccello

Turismo, Bocca (Federalberghi): "Speriamo di sorpassare 2019"

2' di lettura

Aerei, treni, alberghi, case vacanze. Numeri alla mano non si sfugge: questa è l’estate dei rincari alle stelle. Ma se soffre il segmento medio, la situazione cambia per chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze in una struttura di lusso e ha maggiori disponibilità economiche. Anche qui si parla di rincari, ma questi non sembrano allontanare i turisti che, secondo le stime, quando alloggiano in strutture di eccellenza spendono oltre nove volte più della media.

L’alta gamma

«Tendenzialmente l’aumento delle tariffe avrà un impatto anche sul segmento alto di gamma – spiega Aldo Melpignano, vice Presidente di Altagamma per l'Ospitalità e Fondatore e Amministratore Delegato di Egnazia Ospitalità Italiana –, perché è la naturale conseguenza della crescita dell’inflazione, dei costi dell’energia e delle materie prime». Dunque lo scenario economico mondiale, ancora dominato da una grande instabilità, sta impattando anche su questa fascia di consumatori? «Non potrebbe essere altrimenti», prosegue Melpignano, che sottolinea come il maggior effetto della situazione contingente riguardi la mancanza di personale qualificato. «Oltre ai fattori che trasversalmente toccano tutti i settori, le imprese dell’ospitalità si trovano a fronteggiare una grande crisi relativa alla mancanza di personale. Per poter offrire ai clienti esperienze di alto livello è fondamentale individuare nuove soluzioni per attrarre talenti, formarli e aumentare i tassi di retention, con un conseguente aumento del costo del personale. Abbiamo stimato che in Italia le imprese dell’alto di gamma dell’ospitalità avranno bisogno di 36mila figure professionali da qui al 2026 e solo il 50% di questi profili verrà trovato».

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Nonostante le difficoltà «ci aspettiamo che il 2023 sia il tanto atteso anno del record, con risultati che supereranno di gran lunga quelli del 2019», prosegue Melpignano.

Le locazioni

In aumento anche i prezzi delle locazioni settimanali delle ville. Secondo l’Osservatorio Emma Villas, quest’anno affittare (il prezzo medio per una settimana in una villa di lusso è di 4.494,76 euro contro i 4.334,82 dell’anno scorso) costerà in media il 4% in più rispetto al 2022, con punte che toccheranno il +21% in Campania e Sicilia, il 17% nel Lazio, il 15% in Lombardia, il 13% in Puglia. Uniche Regioni in controtendenza la Liguria, con -6%, e la Sardegna, con -15%, ma in queste due Regioni l’anno scorso si era sfiorata la cifra record di 6.127 euro per la Liguria e di 7.684 per la Sardegna.

«Oltre alle grandi e importanti conferme del mercato europeo e americano, a dare maggiore respiro al turismo in questi prossimi mesi sarà sicuramente il flusso dei turisti provenienti dai Paesi orientali, che mancano dall’Italia da più di due anni – aggiunge Melpignano –. Siamo fiduciosi anche per i primi dati sul 2023 presentati da Istat, che registrano +70% di presenze estere in Italia nei primi due mesi dell’anno».

Numeri che, dal punto di vista del sistema produttivo, lasciano ben sperare, visto che la spesa diretta dei turisti internazionali di alta gamma in Italia ammonta dunque a 25 miliardi in consumi diretti (circa sette miliardi di euro in soggiorno, due miliardi in ristorazione e oltre 15 miliardi in visite, escursioni, shopping e altri consumi sul territorio).

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