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Nigel Farage, la «serpe in seno» che lascia l’Europarlamento dopo 20 anni

Il leader storico degli euroscettici britannici abbandona l’istituzione che ha cercato di distruggere dall’interno. E con l’uscita di Londra dalla Ue è convinto di esserci riuscito

di Nicol Degli Innocenti

NIgel Farage, ultimo giorno da europarlamentare

2' di lettura

Missione compiuta: Nigel Farage lascia il Parlamento europeo con grande soddisfazione oggi. Per il fondatore del Brexit Party, così come per tutti gli europarlamentari britannici, oggi è l’ultimo giorno a Strasburgo, dove parteciperanno alla sessione plenaria che sancirà l’uscita formale della Gran Bretagna dall’Unione Europea dopo 47 anni.

Farage si è sempre vantato del suo ruolo di “serpe in seno” nell’Europarlamento che ha criticato dal primo giorno. «Mi mancherà il mio ruolo di cattivo», ha ammesso, prima di uscire dall’aula sventolando una Union Jack.

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Farage è il veterano del drappello di 73 cittadini britannici che devono lasciare la poltrona in vista della scadenza del 31 gennaio. Eurodeputato dal 1999, ha remato contro fin dall’inizio, criticando le istituzioni europee e battendosi per portare la Gran Bretagna fuori dalla Ue.

La serpe in seno all’Unione
In una conferenza stampa di commiato stamattina, Farage ha dichiarato di essere «un uomo fortunato. La maggior parte delle persone che entrano in politica non raggiungono il loro obiettivo, mentre io ci sono riuscito».
Farage aveva fondato prima l’UK Independence Party, il cui crescente successo elettorale soprattutto alle europee ha giocato un ruolo cruciale nella decisione di David Cameron di indire il referendum sulla Ue nel giugno 2016.

Dopo la vittoria nel referendum Farage è uscito dalla scena politica per un brevissimo periodo per poi tornare in campo. Ha fondato il Brexit Party, che ha conquistato molti voti nelle elezioni europee dello scorso anno ma non ha avuto successo nelle politiche del dicembre scorso, stravinte dai conservatori guidate da Boris Johnson con la sua promessa di attuare Brexit.

Farage ha ora fondato il Reform Party e promette di restare una spina nel fianco di Johnson, per accertarsi che il premier non tenti di deviare dalla “retta via” e mantenga la sua promessa di una “vera Brexit” senza ulteriori rinvii e ulteriori concessioni alla Ue.

«Amo l’Europa, odio la Ue»
«Amo l’Europa ma odio l’Unione Europea» ha dichiarato, paragonando l’importanza di Brexit alla scissione di Enrico VIII dalla Chiesa di Roma. «Non sto scherzando», ha precisato.
Farage ha anche fatto l’azzardata previsione che l’uscita del Regno Unito «sarà l’inizio della fine del progetto europeo». I cittadini dei 27 nei prossimi due anni avranno un grande dibattito nei 27 sul tipo di Europa che vogliono, ha detto, e arriveranno alla conclusione che preferiscono un’alleanza commerciale a un’unione politica gestita dalla istituzioni di Bruxelles.

The long goodbye: 20 anni da europarlamentare
In realtà secondo i sondaggi l’80% dei cittadini Ue sostiene il progetto europeo e la percentuale è salita dopo il referendum in Gran Bretagna e i tre anni di tormentati negoziati su Brexit.

Per celebrare la sua missione compiuta, Farage ha organizzato una festa nella piazza del Parlamento, davanti a Westminster, per la sera del 31 gennaio, promettendo fuochi d’artificio, musica, comici e discorsi. Prevede che 30mila persone pagheranno il biglietto d’ingresso per partecipare alla festa, che culminerà alle 23 ora britannica, mezzanotte in Europa, con un brindisi collettivo. Non champagne naturalmente e tantomeno prosecco ma una bottiglia di ottimo spumante inglese.

Per approfondire:
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