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Niger, assalto all’ambasciata francese. I golpisti: «Parigi vuole intervenire militarmente»

Dura reazione di Usa e Ue: «Ripristinare immediatamente il governo legittimo»

Servizio aggiornato il 31 luglio alle 19:04

Macron: la Francia condanna fermamente il colpo di Stato in Niger

5' di lettura

La Francia vuole intervenire militarmente per reinsediare il presidente deposto Mohamed Bazoum e sarebbe pronta a lanciare attacchi aerei contro il palazzo presidenziale di Niamey. È l’accusa mossa dai golpisti del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), autori settimana scorsa di un golpe in Niger, che in una nota hanno rivelato che il premier ad interim, Hassoumi Massaoudoue il capo di Stato maggiore dell’Esercito ad interim, Midou Guirey, avrebbero firmato un’autorizzazione ai militari francesi per colpire il palazzo.

L’obiettivo, secondo il comunicato del 30 luglio citato dall’agenzia di stampa nigerina Anp, è di «permettere che l’Esercito francese realizzi un raid aereo per liberare il presidente Bazoum detenuto dai militari».

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Le reazioni internazionali

Gli Stati Uniti «sostengono l’Ecowas nel difendere l’ordine costituzionale in Niger. Il governo legittimo e democraticamente eletto deve essere immediatamente reintegrato». Lo afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken. «L’Ue e il Niger condividono profondi legami sviluppatisi nel corso di decenni. L’attacco inaccettabile al governo democraticamente eletto mette a rischio questi legami». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Sostengo le decisioni dell’Ecowas e il suo ruolo attivo per un rapido ritorno al suo posto del presidente Bazoum», aggiunge von der Leyen.

«L’Ue sostiene tutte le misure adottate da Ecowas come reazione al colpo di Stato avvenuto in Niger e le appoggerà rapidamente e con decisione». Così in un tweet l’Alto rappresentante Ue Jesep Borrell esprime la posizione dell’Unione rispetto alle decisioni prese in merito alla situazione in Niger dall’organizzazione che rappresenta 15 Paesi dell’Africa occidentale. «E’ importante che la volontà popolare espressa attraverso le elezioni - ha aggiunto Borrell - venga rispettata».

È stata pubblicata intanto online la prima immagine del presidente nigerino Mohamed Bazoum destituito dopo il colpo di Stato: l’immagine lo mostra sorridente e in buona salute durante un incontro con il presidente del vicino Ciad Mahamat Idriss Déby.

Scontro golpisti-Francia su intervento militare

I militari nigerini che hanno rovesciato il presidente eletto Bazoum accusano la Francia di voler «intervenire militarmente» per rimetterlo in carica, secondo una dichiarazione trasmessa lunedì dalla televisione nazionale.

Dal canto suo, la Francia ha smentito che le sue forze di sicurezza avrebbero usato “mezzi letali” per disperdere i manifestanti che ieri si sono radunati fuori dalla sua ambasciata a Niamey, in Niger. Dopo la manifestazione, alcuni funzionari nigerini hanno denunciato l’uso di proiettili veri sulla folla da parte di agenti francesi. “Contrariamente a quanto affermano alcuni funzionari militari nigerini, nessun mezzo letale è stato utilizzato dalle forze di sicurezza francesi”, hanno affermato in un comunicato congiunto il ministero degli Esteri e il ministero delle Forze armate francesi.

Arrestati 180 membri del partito di governo

I golpisti in hanno fatto arrestare circa 180 membri del partito di governo del presidente democraticamente eletto Mohamed Mazoum. Lo hanno riferito il portavoce del Partito nigerino per la democrazia e il socialismo (Pnds), Hamid N’Gadè, secondo cui tra gli arrestati ci sono il ministro dell’Energia Mahamane Sani Mahamadou, delle miniere Ousseini Hadizatou, dell’Interno, Hama Adamou Soley, dei Trasporti Oumarou Malam Alma e lo stesso presidente del Partito, Foumakoye Gado.

Gli “arresti arbitrari” sono la dimostrazione del “comportamento repressivo, dittatoriale e illegale” dei militari saliti al potere con il golpe della settimana scorsa.

Berlino sospende i pagamenti

Intanto arriva lo stop dalla Germania. Come ministero tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico «abbiamo sospeso la scorsa settimana tutti i pagamenti al governo del Niger. Questa mattina è stato inoltre deciso di interrompere il lavoro bilaterale per lo sviluppo». Lo ha detto oggi a Berlino una portavoce ministeriale, durante la conferenza stampa di governo.

L’esercito intanto ha disperso la folla dei manifestanti a sostegno della giunta che ha conquistato il potere in Niger con un colpo di stato la scorsa settimana. Domenica 30 luglio in migliaia hanno marciato per le strade della capitale, Niamey, sventolando bandiere russe, invocando il nome del presidente russo e denunciando con forza l’ex potenza coloniale francese.

I manifestanti hanno marciato attraverso la città fino all’ambasciata francese, dove una porta è stata incendiata, secondo quanto riportato da testimoni che erano all’ambasciata.

Niger, migliaia manifestano davanti all'ambasciata francese a Niamey

Il presidente Emmanuel Macron «non tollererà alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi» in Niger. Lo fa sapere l’Eliseo, secondo quanto riportano i media francesi. «Chiunque attacchi i cittadini, l’esercito ed i diplomatici francesi vedrà la Francia rispondere immediatamente e irremovibilmente», aggiunge la presidenza.

(Afp)

La protesta

Migliaia di manifestanti pro-giunta si erano radunati stamane davanti all’ambasciata francese a Niamey, la capitale del Niger, dopo che Parigi ha sospeso gli aiuti a seguito del colpo di Stato.

Alcuni hanno anche cercato di entrare nell’edificio, ha riferito un giornalista dell’agenzia Afp sul posto. Altri hanno strappato la targa con la scritta ’Ambasciata francese in Niger’, prima di calpestarla e sostituirla con bandiere russe e nigerine. “Viva Putin”, “Viva la Russia”, “Abbasso la Francia”, gridano i manifestanti.

(Afp)

Ecowas, ultimatum di 7 giorni al Niger, non esclusa forza

Intanto, l’Ecowas, la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, ha dato un ultimatum di una settimana ai golpisti in Niger per il ripristino dell’ordine costituzionale e del governo civile del presidente Mohamed Bazoum, non escludendo l’uso della forza se ciò non accadrà. Lo hanno deciso i leader riuniti a Abuja. L’organizzazione ha anche deciso di imporre sanzioni economiche “immediate” al Niger.

Niger, la polveriera che preoccupa Italia e Europa

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Media, presidente Ciad arrivato a Niamey

Il presidente del Ciad, Mahamat Deby, è arrivato a Niamey, la capitale del Niger. Lo riporta Sky News Arabia, evidenziando come la visita faccia parte degli sforzi per porre fine al colpo di Stato.

Il presidente del Ciad intende «vedere cosa può portare alla soluzione della crisi», ha spiegato un portavoce del governo di N’Djamena, precisando che si tratta di «un’iniziativa ciadiana». Secondo fonti citate da Sky News Arabia, Deby terrà colloqui con i vertici militari in Niger e riferirà al gruppo dei Paesi Ecowas.

Meloni riunisce intelligence, Tajani e Crosetto

La premier Giorgia Meloni ha riunito a Palazzo Chigi i ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Difesa Guido Crosetto e i vertici dell’Intelligence. Sul tavolo, viene spiegato, dossier internazionali, ma il focus della riunione sarebbe sulla situazione in Niger dopo il golpe della settimana scorsa. In Niger ci sono un centinaio di connazionali, in buona parte cooperanti, oltre a circa 300 militari italiani.

Sindaco Anagni: «Seguo caso italiani bloccati»

«Ho parlato con l’azienda dove lavorano il pilota e il motorista bloccati in Niger. Seguo personalmente e costantemente i risvolti della vicenda sulla quale la Farnesina, che ha già attuato il protocollo del caso, ha imposto massimo riserbo». Lo dice all’Adnkronos Daniele Natalìa, sindaco di Anagni dove ha sede la Heliworld, la ditta di manutenzione aeronautica impegnata a Niamey, attraverso i due specialisti in elicotteristica civile, nella manutenzione di una serie di velivoli di proprietà di una compagnia petrolifera.

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