Nio, «a caccia di 3 miliardi in Medio Oriente». Pesa la guerra dei prezzi
Il costruttore di Shanghai, in forte perdita nel secondo trimestre, ha smentito le indiscrezioni. Non ci sono «attività di raccolta di capitali da segnalare»
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La marcia trionfale dell’auto cinese ha qualche eccezione. Il costruttore di auto elettriche di fascia alta Nio valuterebbe l’opzione di raccogliere circa 3 miliardi di dollari ed avrebbe avviato contatti con investitori mediorientali, secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg. L’operazione potrebbe prendere il via l’anno prossimo, secondo una delle fonti consultate, anche se al momento nulla è deciso.
A giugno Nio ha raccolto circa 738 milioni di dollari dalla vendita del 7% delle azioni a Cyvn Holdings (fondo di Abu Dhabi), e all’inizio di settembre ha venduto 1 miliardo di dollari in obbligazioni convertibili, scatenando un calo di quasi il 20% a Wall Street.
Spinta dal calo del titolo, la società ha smentito, sostenendo di non avere attualmente «attività di raccolta di capitali da segnalare, a parte la recente offerta di titoli convertibili completata il 25 settembre 2023». Tra i maggiori investitori della casa cinese ci sono Baillie Gifford, BlackRock, Vanguard, Morgan Stanley, Norges Bank e Morgan Stanley.
Fondata nel 2014, Nio non è ancora riuscita a generare utili. Nel secondo trimestre la società di Shanghai ha registrato ricavi per 990 milioni di dollari, in calo del 24,9% rispetto a un anno prima. Le perdite, maggiori del previsto, sono state di 837 milioni di dollari (+119% rispetto al medesimo periodo del 2022). Il margine lordo è sceso fino all’1% nel secondo trimestre (contro il 13% di un anno prima). La casa cinese ha subito gli effetti della guerra dei prezzi scatenata in Cina da Tesla dall’inizio dell’anno. La capitalizzazione si è più che dimezzata rispetto al 2022 (da 21 a 10 dollari e dell’85% dai massimi storici, nel 2021), attestandosi attualmente a circa 14 miliardi.
Nio si colloca nella fascia premium del mercato ed è diventata famosa sia per le tecnologia nota come battery swap, ovvero stazioni in cui si sostituisce rapidamente il pacco batteria al posto della ricarica (sono 16 e dovrebbero essere 120 entro l’anno in Europa, 2.300 in Cina), che per le sue Nio Houses, showroom d’avanguardia. La scorsa settimana l’azienda ha lanciato uno smartphone con il proprio brand che può essere sincronizzato con le auto. Nonostante un recente aumento delle consegne mensili, Nio ha venduto solo 94.352 veicoli nei primi otto mesi del 2023, meno della metà del suo obiettivo annuale di 250mila.
Il fondatore e ceo William Li ha ammesso in giugno che Nio è stata costretta a ritardare alcuni investimenti e ha dovuto adottare una maggiore cautela nel programma di espansione all’estero. Il costruttore di Shanghai scommette però sul fatto che gli investimenti a breve termine in ricerca e sviluppo porteranno a un margine lordo di circa il 20%. Il ceo ha aggiunto di aspettarsi che il margine lordo torni a due cifre nel terzo trimestre, aiutato da un calo del prezzo del litio, componente chiave della batteria, che da sola pesa per il 30-40% del costo dell’auto.
Il titolo a New York a due ore dal termine degli scambi perdeva l’1,7% per cento.
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