Nio EL6, il test drive del suv elettrico cinese che sfida le case europee (e Tesla) anche con il battery swap
La casa di Shanghai ha ambizioni nel segmento premium e cerca di dimostralo con un modello di grossa taglia, con autonomia che può superare i 500 km e con la possibilità di scambiare le batterie in pochi minuti nei centri dedicati
di Federico Cociancich
I punti chiave
7' di lettura
L’invasione cinese nel mondo automotive è iniziata e si inizia a fare sul serio. Lasciando infatti da parte per un attimo preconcetti e considerazioni di carattere politico e socioeconomico, l’arrivo in Europa delle vetture cinesi di nuova generazione porterà con sé molte novità interessanti in termini di prodotto e la nuova Nio EL6 è una di queste. Tra l’altro il nome è stato cambiato dall’originale ES6, a causa di una vertenza legale con Audi per la denominazione simili ai modelli sportivi della casa dei Quattro anelli.
Da startup a brand globale in poco tempo
È difficile non avere mai sentito parlare di Nio, ma è importante ribadire la sua storia. Nio è una società cinese relativamente giovane (è stata fondata da William Li nel 2014 a Shanghai) che produce vetture 100% elettriche e che da un paio d’anni è sbarcata in Europa concentrandosi inizialmente sui mercati nordici e in Germania. Non è certo una startup, ha alle spalle il Governo cinese, azionariato popolare, nomi noti come Lenovo, Tencent, Baidu, Temasek e Sequoia Capital, e uno dei suoi primi investitori è un certo Elon Musk. Può vantare 10 sedi nel vecchio continente, tra cui due centri di Ricerca & Sviluppo e un centro design in Germania, e ha stretto una serie di partnership con i principali fornitori di componenti automotive (ad esempio le batterie sono Catl, mentre la linea di produzione dei motori elettrici è fornita dall’italiana Comau che fa parte del Gruppo Stellantis). Oggi Nio annuncia l’imminente arrivo anche nel nostro Paese proponendo vetture premium caratterizzate della tecnologia battery swap.
La soluzione ai tempi di ricarica lenti
Lo scambio della batteria, il cosiddetto battery swap, appunto è l’elemento distintivo di tutta la gamma Nio: oltre alla normale ricarica tramite colonnina o wallbox è possibile recarsi presso una power station dedicata e sostituire, in maniera completamente automatica, la batteria scarica con una carica in soli 3-4 minuti: il tempo di un caffè al volo. Si tratta di una soluzione, peraltro già vista oltre dieci anni fa con il progetto better place, è utile soprattutto durante le lunghe percorrenza.
Tecnicamente e tecnologicamente questa soluzione sembra rappresentare l’uovo di Colombo: risolve infatti una delle più grandi perplessità legate all’acquisto di una vettura elettrica da parte degli utenti ma un paio di considerazioni sono necessarie. I produttori di batterie stanno puntando molto sulla velocità di ricarica le batterie, che si riduce drasticamente di generazione in generazione. Non è più fantascienza pensare che nei prossimi anni, con la diffusione di punti di ricarica ad alta potenza, sarà possibile aggiungere centinaia di km di autonomia in pochi minuti e questo riduce notevolmente il vantaggio competitivo della soluzione offerta da Nio.
In secondo luogo la rete di power station nel nostro continente deve essere ancora implementata (al momento ci sono appena 27 stazioni) e la velocità con cui verrà sviluppata costituirà uno degli elementi fondamentali per il successo del brand. Da sottolineare che nell’automotive, anche se in forse inferiore rispetto al passato, il valore di una marchio è ancora importante e Nio in Europa deve fare ancora molta strada per milgliorare la sua immagine, mentre in Cina ha gia fatto centro come risulta anche da uno studio di AlixParteners.
L’operazione, almeno nel nostro Paese, non sarà priva di complicazioni: la power station si compone infatti di una doppia area, la prima è uno spazio dove avviene lo scambio di batterie prelevandole dalla parte inferiore della vettura, e la seconda consta di un’area dove le batterie vengono immagazzinate e messe in carica lenta. Il problema è legato alla sicurezza della parte di stoccaggio, tanto più ora che è in atto una battaglia di disinformazione che tende a far apparire le vetture elettriche come bombe potenziali pronte a esplodere al minimo sussulto.
La nuova Nio EL6, dimensioni, powertrain, dimensioni e batteria
Si tratta di un suv di grandi dimensioni, lungo 4,9 metri, largo 2 e alto 1,7 metri e con un passo di 2,9 metri. La trazione è affidata a due motori elettrici, uno all’avantreno da 150 kW, a induzione, e quello sull’asse posteriore, a magneti permanenti, da 210 kW per un totale di 360 kW (490 cv) e 700 Nm di coppia massima. L’accelerazione da 0 a 100 avviene in 4,5 s, mentre il sistema frenante a 4 pistoncini, prodotto direttamente da Nio, consente di fermarsi, partendo da 100 km/h, in 34,5 metri. La scocca è in acciaio, non in alluminio come nelle vetture top di gamma della Casa, ma la rigidità torsionale è aumentata dal pacco batterie. Il controllo della dinamica è affidato a sospensioni a 5 bracci e a un sistema dumping control di terza generazione. È possibile scegliere tra cerchi da 20 e 21 pollici con due possibilità di finitura per ogni dimensione. Il pacco batteria è disponibile in due tagli: da 75 e da 100 kWh: nel primo caso l’autonomia dichiarata è di 406 km, mentre nel secondo arriva a 529 km.
Nio EL6, all’interno spazio e razionalità
Gli interni sono molto curati con finiture premium (tanta pelle e poca plastica) e piccole soluzioni che migliorano l’usabilità. Ne sono un esempio il tunnel centrale a due piani, gli interruttori per i finestrini che consentono l’apertura di entrambi i lati contemporaneamente e lo scomparto centrale, quello vicino al gomito, apribile sia verso il pilota, sia verso il passeggero e bloccabile tramite una password nel caso si lasci la vettura al driver dell’albergo. La struttura pensata per l’utilizzo esclusivamente elettrico lascia tanto spazio sia anteriormente, sia posteriormente (dove non c’è il tunnel centrale) e il sedile del passeggero, oltre a disporre di ben 22 regolazioni e un sistema di massaggio, può reclinarsi completamente come avviene nelle cabine Business degli aerei. Pochissimi tasti fisici, e finalmente un volante con tasti programmabili che non sembra una console di gioco ma permette di concentrarsi sulla guida.
Nio EL6, una macchina intelligente
Più che una casa automobilistica, Nio sembra un’azienda hi-tech che produce automobili. L’approccio è infatti quello di partire dalla tecnologia per offrire al cliente un’esperienza diversa nei suoi spostamenti. Loro stessi definiscono le proprie auto “user experience defined vehicle”, veicoli definiti dall’esperienza utente. La sua anima è infatti racchiusa dietro l’ampio display centrale che è ben più di un semplice sistema infotaiment: consente il completo controllo delle funzionalità e dei parametri della vettura. Il sistema operativo proprietario è in continuo sviluppo e ha già ricevuto ben 500 aggiornamenti, di cui 75 sostanziali, e l’aggiunta di 400 nuove funzioni. L’estensione più interessante è certamente l’assistente vocale “Nomi” dotato di Intelligenza artificiale: rappresentato da un robottino posto centralmente sul cruscotto, non si limita a chiamare un contatto al telefono o “intrattenere” guidatore e passeggeri (può scattare anche selfie a richiesta), ma permette un controllo totale delle funzioni del veicolo, dall’apertura dei finestrini e del tetto, al cambio di modalità di guida, fornendo informazioni sia sull’autonomia residua, sia sui luoghi di interesse. Peccato che al sistema manchi la compatibilità con Apple Carplay e Android Auto, l’azienda afferma che non garantirebbero la stessa qualità, e probabilmente è vero (Android Auto in particolare ha bisogno di rivedere urgentemente la propria interfaccia) ma a mio avviso l’utente deve poter scegliere il sistema che preferisce anche se non è sempre il migliore.
Nio EL6, la guida
Abbiamo avuto l’opportunità di guidare la EL6 per le meravigliose strade bavaresi nei pressi di Monaco e le prime impressioni sono state estremamente positive. Grazie ai due motori da 360 kW (490 cv totali) non vi lamenterete mai dell’assenza di prestazioni, i freni sono ben dimensionati e le sospensioni, coadiuvate da tanta elettronica, riducono il beccheggio e il rollio in maniera efficace. Le cinque le modalità di guida a disposizione (sport+, Sport, Comfort, Eco e Custom), di cui una completamente personalizzabile dove è possibile intervenire sullo sterzo, sulle sospensioni, sulla frenata rigenerativa e sull’erogazione della potenza, sono ulteriormente arricchite dalla possibilità di specificare se il terreno presenta poca aderenza (sabbia, pioggia o neve) e dal fatto di avere o meno un carrello collegato (situazione non così remota in Germania).Sono ben 33 i sensori messi a disposizione dei potenti processori Nvidia, compresi i tre che creano delle inestetiche protuberanze sul tetto, che consentono di fatto un’esperienza di guida molto vicina a quella autonoma. Abbiamo provato a lasciare il volante e sollevare il pedale dall’acceleratore in tre contesti diversi come quello cittadino, quello di una strada extraurbana e persino sui tornanti in montagna: qualche piccola incomprensione c’è stata (con le fioriere in città e con l’imbocco dei sentieri in montagna) ma la sensazione è che il sistema sia davvero molto evoluto e al contempo semplice da utilizzare. La EL6 non ha una potenza esorbitante, né un sistema frenante di riferimento, né sospensioni che fanno gridare al miracolo ma si fatica a trovarle difetti importanti e presenta un generale equilibro tra prestazioni e comfort, assolutamente adatto per il cliente al quale si propone. Peccato non aver potuto provare il battery swap durante il nostro test drive
Nio EL6, Proprietà vs noleggio
I prezzi nel nostro Paese non sono ancora stati comunicati ed è davvero troppo presto per la loro definizione. Però, giusto per avere un riferimento, in Germania la EL6 costa 60mila euro (IVA al 19% compresa) ai quali va aggiunto il costo delle batterie: quella da 75 kWh costa 11.000 euro, mentre la più capiente da 100 kWh costa 21.000 euro circa. La scelta più interessante è però quella che prevede il noleggio mensile della vettura che include il servizio di battery swap (180 euro mese per quella da 75 kWh e 290 per quella da 100 kWh). Ma non finisce qui: la scorsa primavera Nio ha annunciato di essere pronta a dotare le proprie vetture della nuova batteria a elettrolita semisolido da 150 kWh (della cinese WeLion) che dovrebbe consentire un’autonomia che si avvicina ai 1.000 km. Le nuove batterie hanno le stesse dimensioni e gli stessi attacchi: uno dei (grandi) vantaggi di avere la batteria “intercambiabile” è quello di poterla quindi sostituire con quelle di nuova generazione senza dover in alcun modo riprogettare la vettura o apportare alcuna modifica. Di fatto la proposta di Nio slega il proprietario dal concetto di proprietà della batteria e dalla sua manutenzione: il costo del noleggio corrisponde a un utilizzo di circa 6 anni (nel caso della batteria da 100 kWh) durante i quali è possibile usufruire del comodo sistema battery swap. Nio Italia inizierà la commercializzazione delle proprie vetture non prima del 2025: ha due anni davanti per costruire la propria struttura e imbastire la propria rete battery swap, così come quella di assistenza. Il tempo è poco ma, a livello internazionale, ha dimostrato di saper correre.
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