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No Vax, fermati e denunciati due promotori del gruppo “Guerrieri ViVi”. Trovate armi durante le perquisizioni

Condotte perquisizioni a Brescia, Verona e Matera a carico di tre persone, di cui due ritenute le promotrici del sodalizio.

di Ce.Do.

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2' di lettura

Identificati e denunciati dalla Polizia di Stato due promotori del gruppo no-vax “guerrieri ViVi” e sono in fase di oscuramento i loro canali di comunicazione in rete. La Polizia di Genova, dopo le indagini che un anno fa avevano portato alla denuncia di 24 appartenenti al gruppo, ha condotto perquisizioni a Brescia, Verona e Matera, delegate dalla Dda della Procura della Repubblica di Genova a carico di tre persone, di cui due ritenute le promotrici del sodalizio. L’accusa è associazione segreta e istigazione all’interruzione di un servizio di pubblica necessità. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica ligure ha identificato i capi dell’organizzazione dopo mesi di indagini informatiche.

Gli attacchi sui canali social

Gli attacchi venivano coordinati su gruppi telegram creati ad hoc e sugli stessi gruppi venivano poi pubblicizzate le incursioni, con immagini o screenshot di quanto vandalizzato. Sono state create anche alcune sfide con cui i promotori invitavano gli adepti a compiere azioni illecite, come posizionare striscioni o adesivi ritraenti il logo del gruppo su sedi Istituzionali, in una sorta di gara che prevedeva un premio in bitcoin da assegnare all'autore dell'azione più eclatante.

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Ritrovate anche armi durante le perquisizioni

Le perquisizioni eseguite dagli investigatori presso le residenze degli indagati, i loro luoghi di lavoro e un maneggio in provincia di Brescia presso cui si incontravano, hanno consentito di acquisire evidenze informatiche di conferma dell'attuale operatività dei “ViVi” e di ritirare cautelativamente sei armi comuni da sparo, in disponibilità degli indagati, regolarmente denunciate. Ed è in corso il sequestro preventivo dei loro mezzi di comunicazione e propaganda in rete, emesso dal Gip del Tribunale di Genova.

Nel mirino i sistemi di pagamento e di identità digitale

Le azioni dei fermati, dopo la fine delle misure restrittive legate al contenimento del covid, si sono indirizzate, come detto, verso altri obiettivi, con la chiara intenzione di “ribellarsi” a ogni presunta forma di controllo. Obiettivi dei no vax sono così diventati i sistemi di pagamento e di identità digitale, dei cambiamenti climatici, del 5G. Attaccavano in rete, con lo stesso modus operandi, talvolta anche con minacce, chi esprimeva opinioni a favore dello sviluppo di tali tecnologie o tematiche.

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