Migliaia di agenti in campo

No vax, tolleranza zero del Viminale. Si indaga su una regia occulta, stretta sui reati web

Ministero dell’Interno mobilitato per una sfida ad alta tensione, Cinquantaquattro presìdi di forze dell’ordine tra stazioni ferroviarie e altri punti sensibili

di Marco Ludovico

(Ansa)

2' di lettura

L’allerta è altissima, forse la più alta da anni. I servizi di intelligence, Aisi (agenzia informazione e sicurezza interna) in testa, sono mobilitati da settimane. La polizia di prevenzione e le Digos delle questure producono note informative a getto continuo. La protesta no vax è ormai assurta a gesto politico. Così il ministro dell’’Interno, Luciana Lamorgese, e il capo del dipartimento di Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, sono in piena azione operativa. Oggi è il test critico: si vedrà se le contestazioni annnciate contro il green pass avranno spessore, consistenza, livello di minaccia concreto e pericoloso. Se fosse così, per il governo presieduto da Mario Draghi sarà un problema serio. Perchè dimostrerà connotati politici.

L’ipotesi di una regìa occulta

Se ne parla poco, il tema è rognoso, le azioni di verifica vanno fatte senza clamore. Ma l’idea di sollevare una protesta sconfinabile persino nel blocco delle partenze ferroviarie in uno o più di 54 sedi di stazioni in tutta Italia dovrebbe denunciare una regìa nazionale, un coordinamento, un punto di sintesi e decisione finale, ma anche iniziale, tra le centinaia di polemiche contro vaccini e green pass. Al momento non si conoscono le conclusioni delle verifiche in atto da giorni dalle forze di polizia. Non è facile ipotizzare conduzioni politiche di una protesta pronta a bloccare i treni: stiamo parlando di eversione, reati gravissimi. Un leader alla testa di questa rivolta può pagare un prezzo salato se così si dovesse orientare la manifestazione di piazza. Al momento non è escluso nulla.

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Polizia delle Telecomunicazioni pronta alle denunce

Un fronte meno visibile, ma strategico nell’azione di prevezione e repressione di polizia, è il web. La rete serve a mobilitare le proteste, convogliare consensi e aggreggare contestazioni. Gli agenti della Polizia postale e delle telecomunicazioni, al comando del questore Nunzia Ciardi, hanno acceso tutti i riflettori. La tolleranza zero contro le illegalità annunciata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, comincia proprio da internet. Chiunque sarà beccato tra social e contatti o anche in genere a incitare alla violenza, istigare reati o favorire illlegalità di ogni genere nel quadro della protesta no vax, sarà perseguito senza indulgenze e deferito alle autorità giudiziarie. I social sono ormai strumento fondamentale per organizzare e pianificare l’azione di un movimento politico di protesta. Ma con la linea del Viminale, nessuna tolleranza contro chi commette reati, anche il web diventa terreno di verifica e controllo attuale dell’azione di polizia.

Prevenzione innanzitutto, azione di forza solo se serve

Tutte le questure interessate hanno organizzato i servizi di pattugliamento, controllo e intervento. Con le Digos in prima fila da giorni per intercettare ogni progettazione eversiva, minacciosa sul piano dell’ordine pubblico, sospetta di violenza. In allerta la polizia ferroviaria e i reparti mobili della Polizia di Stato: pronto impiego, pieno impiego, molti sono stati i rientri anticipati dalle ferie. Si aggiungono i battaglioni dell’Arma dei Carabinieri e i baschi verdi della Guardia di Finanza, il coordinamento finale è affidato al questore, autorità tecnica di pubblica sicurezza. Ogni informazione significativa affluirà al Viminale. Le sorprese non possono mancare. Va scongiurata ogni forma aggressiva o dannosa, Non sarà facile. Le azioni di forza, se occorre, si dovranno fare. Ma anche quelle in anteprima. Andrà scongiurata qualunque azione mirata a bloccare le partenze dei treni. La sfida è già cominciata.

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