Nobel per la medicina a Svante Paabo, «archeologo» dell’evoluzione umana
Lo studioso svedese, socio straniero dell’Accademia dei Lincei, guida l’istituto Max Planck di Lipsia
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Il Nobel per la Medicina 2022 è stato assegnato esclusivamente allo svedese Svante Paabo, 67 anni, per avere aperto un nuovo campo di ricerca, la paleogenomica. Nato il 20 aprile 1955 a Stoccolma, Paabo può essereconsiderato una sorta di archeologo del Dna, nonché socio straniero dell’Accademia dei Lincei. «La ricostruzione dei genomi antichi è stata un’avventura affascinante che ci ha permesso di ricostruire la storia dell’umanità e dei rapporti con in nostri fratelli estinti, i Neandertaliani e i Denisovani. Un premio Nobel meritatissimo a un grande scienziato che abbiamo l’onore di avere come socio straniero dell’Accademia dei Lincei», sottolineano il presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli e il vicepresidente Giorgio Parisi, commentandola notizia.
«L’origine dell’uomo e l'evoluzione umana è una delle grandi sfide della scienza, fino a tempi recenti affrontata analizzando ossa e denti fossili o i manufatti del Paleolitico. Svante Pääbo - ricorda l’Accademia dei Lincei - ha inaugurato un approccio genetico alla paleoantropologia, estraendo e analizzando il Dna dai resti fossili, estendendone il campo disciplinare alla paleogenetica. Superando incredibili difficoltà tecniche, Pääbo ha coordinato una serie di studi che consentono di comprendere oggi l'evoluzione umana in modo molto più completo, producendo una vera e propria rivoluzione in questo campo». L’istituto Max Planck for Evolutionary Anthropology di Lipsia, da lui diretto, è diventato il centro di ricerca leader per questi studi.
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