Salone di Ginevra

Nomos Glashütte ha fatto il pieno di ordini

di Paco Guarnaccia

Nomos Glashütte. All'interno della cassa in acciaio del Metro neomatik 41 Update si trova un calibro automatico di manifattura che aziona anche il datario ad anello in arancione, brevettato dal brand, le cui indicazioni si possono vedere sul bordo del quadrante. Prezzo: 3.500 euro

2' di lettura

Fondato nel 1990, Nomos Glashütte è uno dei marchi che più ha contribuito al grande ritorno dell’orologeria tedesca. «Oggi nessun’altro brand produce, più della nostra manifattura, orologi con la prestigiosa denominazione di origine Glashütte - spiega il ceo Uwe Ahrendt -. Lavoriamo nel solco della storia lunga oltre 175 anni di questa località per portare il passato nel futuro». Anche grazie a uno stile riconoscibile e premiato: «Il nostro è un design speciale e radicato nella tradizione delle grandi scuole come il Deutscher Werkbund e il Bauhaus».

Il marchio ha partecipato per la prima volta alla recente fiera Watches and Wonders di Ginevra in digitale. Per Ahrendt, un’esperienza positiva. «È stato un momento importante. Abbiamo imparato a usare il mondo digital e ne abbiamo tratto il massimo vantaggio. Ovviamente saremo felici di tornare a incontrare le persone in un evento fisico, ma la combinazione tra le due realtà penso sarà la soluzione migliore: porterà ottimi risultati e preparerà al futuro il mondo dell’orologeria meccanica».

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Nel 2020 Nomos Glashütte ha mantenuto gli obiettivi prefissati. «I nostri risultati sono stati stabili - continua il ceo -. Siamo in salute e continuiamo a produrre tanti pezzi, nel rispetto delle misure di protezione e dei cambiamenti dovuti alla pandemia. Dopo il Salone di Ginevra, il nostro sell in ha segnato il tutto esaurito. Anche in questi tempi complicati i modelli meccanici sono molto richiesti: sono un investimento e portano gioia». Con riferimento alla distribuzione, Ahrendt precisa che il brand è presente «in oltre 50 Paesi con circa 500 punti vendita. Naturalmente, non tutti sono stati colpiti dal Covid allo stesso modo e le chiusure o meno dei negozi è dipeso da questo. Ma alcuni mercati stanno rifiorendo. Per quanto riguarda l’e-commerce, abbiamo uno store online da circa 10 anni in cui le vendite vanno benissimo. In generale, oggi siamo molto concentrati sulla digitalizzazione e lo sviluppo internazionale dell’azienda».

Anche in Italia, mercato in cui la casa tedesca punta molto. «L’Italia è un ottimo esempio del nostro successo. Le vendite aumentano, anche ora, in tempi di pandemia. Abbiamo fondato una filiale con personale sul territorio e investito in brand awareness e in comunicazione. Inoltre collaboriamo con i migliori rivenditori e vogliamo ampliare la nostra rete distributiva”. Oltre all’Italia e ai paesi di lingua tedesca, tra gli altri mercati importanti ci sono Stati Uniti, Cina e Hong Kong.

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