EQUIPAGGIAMENTO

Non c'è competizione senza sicurezza

Correre in un rally o divertirsi in circuito impone una dotazione specifica

di Giulia Paganoni

La tecnologia per proteggere piloti e co-driver si è molto evoluta. Nella foto l’abitacolo della Citroën C3 Wrc con a bordo Sébastien Ogier e Julien Ingrassia pronti con tutto l’equipaggiamento di sicurezza

3' di lettura

Nelle competizioni le velocità sono alte ma in primis la cosa importante è la sicurezza. Infatti, dalle competizioni in pista a quelle nei rally, tutte le auto hanno scocche rinforzate con all’interno dei tubi che formano una gabbia, chiamati rollbar. Tutto è molto spoglio e a vista per contenere il peso ai minimi termini ma sempre stando nei limiti del regolamento. Infatti, tutte le auto devono sottostare a delle norme della Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile), diverse tra le varie tipologie di veicoli. Inoltre, tutte le macchine da competizione devono essere dotate di un impianto di estinzione. E, ancora, i serbatoi sono rinforzati e quindi più sicuri delle auto di serie e hanno una omologazione al termine della quale, vanno revisionati o sostituiti.

L’abitacolo ha solo l’essenziale e questo permette anche di rendere l’esperienza (perché di questo si parla) il più sicura e divertente possibile. Le sedute possono essere due nel caso dei rally o una sola per le gare in pista o le gare in salita, dove non è prevista la presenza del co-driver. Il sedile è abbastanza leggero di peso e può essere, per esempio in kevlar o in carbonio. L’interno scocca è ricoperto con dei cuscini per essere più morbido. Inoltre, importante è la dimensione perché deve essere contenitivo sia sul bacino che sul busto per proteggere in caso di incidente. A tenere attaccati al sedile, ci sono le cinture a cinque punti che al momento della partenza devono essere strette quasi fino a non respirare dato che poi le forze alle alte velocità devono essere contrastate. Per proteggere ancora di più collo e testa, l’equipaggio deve indossare casco e hans. I caschi più diffusi sono italiani e arrivano da Bergamo, dove ha sede la Stilo. Anche per proteggere la testa, gli obblighi di omologazione sono molto severi. Da quest’anno, infatti, ne sono state indotte di nuove che aumentano la superficie di test e curiosità, i caschi devono essere autoestinguenti, quindi dopo l’esposizione a una fiamma a 790°C non deve proseguire nella combustione. Invece, per quanto riguarda l’hans, ci si riferisce a un supporto che agisce riducendo il rischio d’infortunio al complesso testa-collo, come la frattura della base cranica. Con questo dispositivo, i movimenti del capo e le forze applicate sul collo sono drasticamente ridotte. Da qualche anno viene utilizzato anche il Simpson, un dispositivo che ha lo stesso principio di diminuzione delle oscillazioni del collo.

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L’abbigliamento è anch’esso uno dei pilastri della sicurezza personale di un driver/co-driver. Tutti devono indossare sottotuta, calze, tuta e sottocasco ignifughi. Inoltre, il pilota deve obbligatoriamente mettere anche i guanti. Le aziende più note in questo ambito sono italiane e troviamo Sparco, Omp e Hrx.

Passando all’auto, questa deve andare forte ma anche frenare forte. Per il primo fattore è necessario preparare bene in mezzo a livello meccanico, di assetto e creare la giusta lubrificazione con benzine “speciali”, cioè con un numero di ottani (circa 102) che facciano rendere meglio il motore, stando sempre attenti se si tratta di un turbo o un aspirato, perché per ciascun caso c’è una composizione del carburante specifica. E, per frenare forte, un’altra eccellenza italiana mette la firma: Brembo. L’azienda di Bergamo è riconosciuta a livello internazionale come innovatrice della tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli. È fornitore dei costruttori più prestigiosi a livello mondiale (di autovetture, motocicli e veicoli commerciali) di sistemi frenanti ad alte prestazioni, nonché di frizioni e altri componenti per il settore Racing. Brembo ha inoltre un’indiscussa supremazia nel settore sportivo con oltre 400 campionati mondiali vinti sino a oggi. La nuova sfida che questa azienda sta affrontando è duplice: nel campionato di Formula E e in MotoE, dove l’impianto deve essere leggero contenendo anche il sistema di recupero dell’energia.

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