Non servono proroghe: meglio snellire gli obblighi Iva
di Benedetto Santacroce
2' di lettura
L’appuntamento del 1° gennaio 2019 per l’implementazione da parte di tutti i contribuenti (partite Iva) della fatturazione elettronica B2B e B2C si avvicina rapidamente ed è necessario che tutti i soggetti interessati si attivino e collaborino per essere pronti all’evento. In effetti, la partenza anticipata per carburanti, subappalti e subforniture insegna che se non fosse stato per lo sforzo coordinato delle imprese interessate, dell’amministrazione finanziaria e del legislatore, oggi non saremmo in grado di testimoniare che tutto sta procedendo nel migliore dei modi e con pochi intoppi.
Del resto i tempi sono veramente ristretti e non è possibile attendere oltre, aspettando una proroga che, a dire il vero, sembra del tutto improbabile anche in ragione degli obiettivi finanziari e degli scopi operativi sottesi alla specifica misura.
Quello che ci si auspica è che, come in occasione dell’appuntamento del 1° luglio, tutti gli attori pubblici si sforzino per trovare soluzioni di semplificazione e che i contribuenti, operando scelte mirate e sperimentando i propri sistemi, si organizzino per tempo.
In questa logica, un ruolo determinante lo giocheranno i consulenti d’impresa e i provider che possono fin da ora aiutare concretamente i contribuenti ad adattare sistemi e procedure alle nuove esigenze. Come abbiamo più volte sottolineato sul Sole 24 Ore, l’implementazione della fattura elettronica non è solo un obbligo, ma un’opportunità che va colta per arrivare a obiettivi di semplificazione e di efficienza che fino a oggi non era neppure pensabile raggiungere.
Sul piano della semplificazione, sia il fisco che il legislatore sono chiamati a operare ulteriori sforzi interpretativi e normativi che consentano a tutti, specialmente ai contribuenti minori, di raggiungere l’obiettivo.
In particolare, dall’amministrazione finanziaria ci si attende una rinnovata azione di informazione, di assistenza e supporto. È necessario, che vengano rilasciati al più presto demo e tutorial interattivi. Per i servizi già implementati ci si attende anche alcuni miglioramenti peraltro annunciati, quale la possibilità per i consulenti di scaricare in modo massivo e in un ambiente unico tutte le fatture dei propri assistiti. Inoltre, sul piano interpretativo devono essere superati alcuni dubbi applicativi, ad esempio il trattamento corretto delle autofatture o delle integrazioni da reverse charge.
Dal legislatore, invece di pensare a proroghe distinte per tipologie di soggetti (situazione che metterebbe in crisi la maggior parte delle imprese, nonché l’organizzazione della macchina pubblica), sarebbe necessario rivedere la normativa Iva per cambiare tutti quegli adempimenti resi inutili o superflui proprio dal ricorso alla fattura elettronica. In particolare sarebbe sicuramente possibile:
- una revisione dei meccanismi di emissione della fattura che consentano un invio ritardato rispetto all’attuale termine che è fissato entro le 24 del giorno di effettuazione dell’operazione;
- la soppressione di alcuni obblighi resi obsoleti dalle attuali regole di monitoraggio delle fatture quali l’obbligo di numerazione delle fatture passive previsto dall’articolo 25 del Dpr 633/72 e l’indicazione in fattura del numero della dichiarazione d’intento in caso di fornitura a esportatore abituale.
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