Non solo crisi di governo: Renzi in Arabia tesse le lodi del principe bin Salman
Nel corso di un colloquio con il controverso principe ereditario saudita, l'ex premier ha fatto paragoni – spesso ironici – con l'Italia, scherzando per esempio sul costo del lavoro a Riad
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Mentre in Italia si consumava la crisi di governo da lui stesso innescata, Matteo Renzi si trovava a Riad, in Arabia Saudita, per partecipare a una conferenza sull’innovazione organizzata dal Future Investment Initiative, un'organismo controllato dalla famiglia reale saudita. In quest’occasione, il leader di Italia Viva si rivolgeva al controverso principe ereditario del Paese in maniera molto calorosa: «È un grande piacere e un grande onore essere qui con il grande principe Mohammad bin Salman. Per me è un privilegio poter parlare con te di Rinascimento», dichiarava Renzi nel corso del colloquio registrato. «Credo - proseguiva Renzi, dopo aver ricordato di essere stato sindaco di Firenze, la culla del Rinascimento - che l'Arabia Saudita possa essere il luogo per un nuovo Rinascimento».
Nel corso del loro colloquio, l'ex premier italiano e il principe saudita hanno discusso soprattutto del ruolo delle città – e in particolar modo della capitale Riad – nella crescita economica dell’Arabia Saudita. Nel corso dei suoi interventi più volte Renzi ha fatto paragoni – spesso ironici – con l'Italia, scherzando per esempio sul costo del lavoro: «Non posso parlare del costo del lavoro a Riad perché come italiano sono molto geloso», ha dichiarato, così come sul debito pubblico italiano. Più volte invece Renzi ha fatto i suoi complimenti a Bin Salman, sia per l'impegno del suo governo nella sostenibilità, sia per quanto riguarda gli investimenti nell'istruzione di giovani sauditi, uomini e donne.
Il principe Mohammed Bin Salman è stato in passato oggetto di forte critiche sia per l’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi da parte dei servizi segreti sauditi, sia per la repressione del dissenso interno, per la limitazione dei diritti delle donne nel Paese e per lo sfruttamento di lavoratori, soprattutto di origine stranieri, anche in città come Riad.
Non è la prima volta che l’ex premier italiano vola in Arabia Saudita per iniziative del genere. Membro del board della stessa Future Investment Initiative, Renzi si reca spesso nel Paese per tenere conferenze ben remunerate.
Da Roma, però, arriva proprio in queste ore uno stop all’esportazione di armi da parte italiana verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Lo ha annunciato via Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «La nostra azione di governo è ispirata da valori e principi imprescindibili. Lo stiamo facendo anche in queste ore, lavorando con serietà e impegno. Oggi vi annuncio che il Governo ha revocato le autorizzazioni in corso per l'esportazione di missili e bombe d'aereo verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti». Oltre alla questione di principio, senza dubbio anche una bordata indirizzata all’ex premier.
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