Lo scenario

Non solo ecommerce: ecco i business digitali che verranno

Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, nel 2020 le vendite online sono aumentate del 26%

di Biagio Simonetta

(AdobeStock)

4' di lettura

Il 2020 è stato un anno di sconvolgimenti. L'esplosione dell'emergenza sanitaria ci ha obbligati a profondi cambiamenti: il nostro stile di vita, le nostre abitudini, il lavoro. E di certo l'eCommerce è stato uno dei settori maggiormente impattati, considerate le restrizioni che ci hanno imposto a rimanere in casa e a ricorrere – con sempre maggior frequenza – agli acquisti online.

Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, l'anno passato (il 2020) le vendite online sono aumentate del 26%, con una stima superiore ai 22,7 miliardi di euro. E soltanto per il mese di gennaio 2021, l'Istat indica una riduzione del 3% delle vendite al dettaglio, mentre lo shopping online è cresciuto del 38,4%, una tendenza confermata in tutti i mesi del 2020.

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Un trend analogo è stato riscontrato anche all'estero, con Salesforce che stima un aumento del 71% del commercio elettronico negli USA nel periodo da maggio ad agosto 2020, per un incremento del 31,8% rispetto al primo quadrimestre.

Nel 2020, insomma, l'emergenza sanitaria ha fatto sì che i consumatori si rivolgessero sempre di più al digitale e le piccole e medie imprese hanno dovuto adeguarsi alle nuove richieste, affiancando ai punti vendita fisici quelli online, alle vetrine le pagine e i profili social. Soprattutto, grazie alla maggiore flessibilità e praticità, molti trend 2020 si sono consolidati trasformando radicalmente le abitudini di acquisto dei consumatori e dando vita a una rivoluzione che continuerà anche nel 2021.

Il dropshipping

Uno dei trend di maggior interesse è di certo il dropshipping. Il termine ha origine nel mondo della logistica e testualmente significa “scaricare la consegna”. Si intende, pertanto, un modello distributivo in cui il venditore lascia la fase operativa di stoccaggio e consegna al cliente finale al fornitore del singolo prodotto stesso.

Ma quali sono i vantaggi del dropshipping e perché il modello ha preso tanto piede negli ultimi anni?

Ci risponde Samuele Fraternali, direttore dell'Osservatorio Digital Content e Senior Advisor dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm: «In prima battuta il dropshipping consente di non dover gestire le operations, ossia le attività di stoccaggio e di consegna. Si tratta quindi di un'importante semplificazione nei processi e nella gestione d'impresa. Un secondo vantaggio che ne deriva è quello di abbattere i costi d'investimento iniziali e di contenere il capitale circolante, con la conseguente riduzione del rischio d'impresa. Non serve infatti acquistare e mantenere uno stock di merce a magazzino. Infine, intermediando il rapporto tra fornitori e clienti con un sito eCommerce, si ha la relazione diretta con i clienti finali. Ciò permette di conoscerli e di raccogliere i loro dati comportamentali, con ovvi benefici sulle attività di marketing, comunicazione, customer care e sulla scelta del parco fornitori».

Ora, grazie all'aiuto di PayPlug, vediamo i 10 trend che caratterizzeranno l'e-commerce nel futuro: dalla fidelizzazione all'omnicalità.

La fidelizzazione

Il primo semestre del 2020 è stato segnato da un boom di cyber-acquirenti: due milioni di italiani in più hanno utilizzato un servizio e-commerce. La sfida, in un contesto di continue limitazioni e chiusure, è capitalizzare questo bacino di nuovi clienti, fidelizzandoli. Nel 2021 si prevede una crescita di investimenti marketing del 30% proprio con l'obiettivo di cogliere due milioni di nuove opportunità di business.

L'esplosione del click & collect

Sempre in conseguenza delle limitazioni vigenti, il click & collect sarà il leitmotiv delle esperienze d'acquisto. Dopo il + 349% di questa modalità di acquisto durante il lockdown della primavera 2020, il trend si consoliderà grazie alla grande flessibilità e comodità per chi vive in smart working.

La fine del cash

Il cashless sarà sempre più predominante. Abitudini modificate, incentivi e comodità porteranno l'attuale 48% di italiani che hanno ridotto l'uso del contante a un solido 80% di clienti cashless only. Un futuro che sembra già tracciato, insomma.

I marketplace locali

La vicinanza e la volontà di sostenere i business locali hanno generato un grande cambiamento e crescita dei marketplace locali. I piccoli commercianti che si sono riuniti in mercati virtuali hanno registrato un volume di affari in grande crescita e trovato il plauso dei concittadini: 6 su 10 continueranno a supportare i piccoli esercenti tramite questo strumento, secondo un'indagine di Shopify.

Il re-commerce

Sano per l'ambiente e per il portafoglio, il 2020 ha visto crescere a dismisura il re-commerce: due terzi degli italiani hanno comprato o venduto un prodotto di seconda mano, secondo un'indagine di BVA Doxa per Subito. Un modello che si consolida e coinvolge anche brand tradizionali. Anche per questo, nel 2021 è prevista una crescita pari al +42% sul mercato globale dell'usato online e si stima che l'usato online doppierà i numeri del fast fashion entro il capodanno 2030.

L'omnicanale diventa norma

Ogni portale è diventato portone: ben il 92% degli italiani ha utilizzato diversi canali coordinati e intercambiabili per un acquisto (e-commerce, social, negozio fisico). L'esperienza ha conquistato quasi tutti e ora il 69% degli italiani online pretende un'esperienza d'acquisto senza ostacoli a prescindere dai canali d'acquisto, secondo l'Osservatorio Mondo Retail.

Il pagamento a rate, anche online

Consegna a domicilio, servizio post vendita e pagamento rateale anche per piccole cifre sono ormai dei must-have degli acquisti online. In particolare, le incertezze del momento unite alla comodità e sicurezza dei pagamenti rateali fanno sì che questa modalità di pagamento sia richiesta da 4 italiani su 10, secondo Opinion Way.

Lo storytelling

Artigiani e piccoli commercianti sono le attività che animano e caratterizzano ogni paese e città: così, vedere le saracinesche chiuse per lunghi periodi ha risvegliato l'interesse dei consumatori verso i commercianti di prossimità e il 56% dei concittadini afferma di voler acquistare di più dai piccoli commercianti. Il punto centrale sono la loro storia e i loro volti, elementi fondamentali per competere con giganti del web che fanno dello storytelling dell'esercente un potente strumento di marketing e vendita.

L'iperconnessione dei consumatori

I prodotti da e-commerce non hanno più barriere: di necessità si è fatta virtù ed è esploso il trend di acquisto di prodotti “semplici” come alimentari e piccolo artigianato locale. Se nel 2019 si stimava che il settore Food&Grocery potesse arrivare nel 2025 a 2,7 miliardi di euro, ora si stima di raggiungere questa cifra entro capodanno 2021, secondo un rapporto Coop.

Le microinterazioni

L'uomo è un animale sociale e ha nel DNA il bisogno di interagire: così, in un contesto di distanza fisica, diventa centrale il medium. Le micro interazioni online - dallo scroll della pagina ai download di documenti - e il coinvolgimento emotivo sono la chiave di volta dell'e-commerce: un'interfaccia utente adeguata può portare a convertire il 200% di clienti in più.


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