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La Riforma del Terzo Settore ha certificato un momento di forte evoluzione nel mondo del Non Profit, settore che oggi genera circa 70 miliardi di euro. In questo momento storico gli Enti sono infatti chiamati a compiere il decisivo passaggio in termini di professionalità della gestione, capacità di fare rete e valutazione dei risultati. La sfida, in altre parole, è quella di compiere un passo verso la “professionalizzazione” pur mantenendo quei valori e quei tratti distintivi che caratterizzano questa realtà, differenziandola dal cosiddetto “For Profit”.
Si pongono nuovi imperativi in nome della sostenibilità nel tempo: i soggetti apicali degli Enti e le imprese sociali devono necessariamente dotarsi di coperture relative all'attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del patrimonio, oltre a ricorrere a strumenti di tutela contro nuovi rischi, come ad esempio cyber risk, protezione dei dati e forme di welfare assicurativo. Una “rivoluzione” che dovrà necessariamente essere in grado di superare il cronico problema della sottoassicurazione che caratterizza questo settore.
Basti pensare che su un totale di circa 5,5 milioni di volontari coinvolti in tutto il Paese, non tutti sono stati assicurati come disposto dalla normativa. Lo certifica l'indagine “Il Non Profit in evoluzione”, realizzata da Cattolica Assicurazioni, società del Gruppo Generali, in collaborazione con il CESEN, Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Il 17,5% degli Enti, infatti, conferma di non aver ancora sottoscritto le polizze previste dalla Riforma, con le evidenti conseguenze – in caso di imprevisto – in capo a organizzazioni e loro amministratori. Di fronte all'emergenza di attacchi cyber, poi, solo il 4,5% degli intervistati ha dichiarato di aver sottoscritto una polizza specifica per questa copertura.
Un mondo da tutelare e sostenere, come ha sottolineato l'Amministratore Delegato di Cattolica, Samuele Marconcini: “Cattolica è storicamente attenta al mondo del volontariato e del Non Profit, realtà con oltre 360mila enti e circa 900mila dipendenti, che impegna oltre 5,5 milioni di volontari da Nord a Sud e che rappresenta il 5% del PIL italiano. Un mondo che dal punto di vista assicurativo vale, solo nel Danni, circa 500 milioni di euro e di cui la nostra Società detiene una quota significativa di mercato.”. La Compagnia, tuttora impegnata nel percorso di integrazione all'interno del Gruppo Generali, è l'unica a livello italiano a poter vantare una Business Unit completa, dedicata a queste realtà. “Proprio questa eccellenza era stata indicata nelle leve di sviluppo del piano di integrazione – ha ricordato Marconcini -. Siamo infatti in grado di offrire non solo soluzioni assicurative, ma un vero e proprio servizio di gestione dei sinistri, consulenza, formazione e informazioni per la gestione degli Enti”.
“Tra gli enti Non Profit persiste una grande fragilità – ha spiegato Carlalberto Crippa, Responsabile Business Development e Marketing di Cattolica – legata sia alle caratteristiche dimensionali che a quelle manageriali: nell'ultimo anno, oltre 12mila realtà hanno dovuto cessare le proprie attività. Bisogna quindi lavorare soprattutto su tre dimensioni: la stabilità, l'efficacia e la gestione del rischio. Si tratta di tre caratteristiche vitali affinché un ente possa aumentare la propria resilienza e sostenibilità nel lungo periodo”.
Lo specifico know-how implementato nel corso degli anni da Cattolica ha portato al lancio della prima soluzione modulare e dedicata per la protezione di beni, patrimonio e persone: Cattolica&Non Profit. Le garanzie e i livelli di copertura sono infatti personalizzabili a seconda della specifica propensione alla gestione del rischio e alla propria capacità di spesa. La tutela del patrimonio immobiliare, le forme di protezione dedicate agli amministratori, la tutela contro i rischi informatici sono soltanto alcuni esempi delle sezioni inserite all'interno della polizza, con l'intento di offrire una tutela assicurativa di ampia portata, disegnata sulle peculiari esigenze del Non Profit. “Siamo davvero soddisfatti di essere riusciti a portare sul mercato una soluzione assicurativa completa e distintiva, di ultimissima generazione, scritta subito dopo l'emanazione dei decreti attuativi della Riforma e in grado di offrire tutele che vanno oltre quanto strettamente previsto dalla normativa” ha commentato Piero Fusco, Responsabile della Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore di Cattolica.
Con l'obiettivo di mettere in circolo il valore creato, infine, Cattolica Assicurazioni e Fondazione Cattolica hanno lanciato l'iniziativa “Una mano a chi sostiene”, riservata ai progetti che valorizzano l'unicità della persona come leva per il progresso della comunità. Sulla base di un bando promosso dalla Fondazione i progetti ritenuti più innovativi nel rispondere ai bisogni collettivi emergenti e maggiormente capaci di autofinanziarsi e crescere nel tempo saranno sostenuti con un'erogazione per un massimo di 20mila euro, fino ad esaurimento del plafond a disposizione di 500mila euro.
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