Non solo Ucraina e Medioriente: dal Kosovo all’Armenia, al Sahel, i fronti caldi sotto la lente del Consiglio europeo
Le indicazioni fornite dal progetto di conclusioni della due giorni a Bruxelles
di Andrea Carli
I punti chiave
2' di lettura
A Bruxelles si riunisce il Consiglio europeo. L’attenzione dei capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri si concentrerà, oltre alla situazione in Medio Oriente e al
Kosovo
Per quanto riguarda la situazione nel nord del Kosovo , secondo il progetto di conclusioni, il Consiglio europeo dovrebbe condannare il violento attacco contro la polizia del Kosovo del 24 settembre 2023 invitando il Kosovo e la Serbia ad allentare la tensione, in particolare tenendo nuove elezioni nel nord del Kosovo prima possibile, con la partecipazione attiva dei serbi del Kosovo, e affermando che un mancato allentamento delle tensioni avrà delle conseguenze. Il Consiglio europeo dovrebbe anche porre l’accento sulla mancata attuazione da parte di entrambe le parti dell’accordo sul percorso verso la normalizzazione e del relativo allegato di attuazione, nonché di altri accordi raggiunti nel dialogo facilitato dall’Ue e invitare il Kosovo e la Serbia ad attuarli, prevedendo la creazione dell’Associazione/Comunità dei Comuni a maggioranza serba. Il Consiglio europeo dovrebbe ricordare che la normalizzazione delle relazioni è una condizione essenziale nel percorso europeo di entrambe le parti che rischiano di perdere importanti opportunità in assenza di progressi.
All’hotel Sofitel di Bruxelles si è svolto un trilaterale Meloni-Macron-Scholz al termine dell’incontro con i leader di Serbia e Kosovo per favorire la ripresa dei negoziati e del percorso di distensione.
Armenia e Azerbaigian
Il vertice a Bruxelles dovrebbe sottolineare il sostegno Ue alla promozione di una pace duratura tra Armenia e Azerbaigian basata sul riconoscimento reciproco della sovranità, sull’inviolabilità delle frontiere e sull’integrità territoriale ed esprimendo preoccupazione per il recente sfollamento di massa degli armeni del Karabakh. Il Consiglio europeo dovrebbe indicare che l’Unione continuerà a fornire assistenza umanitaria e di protezione civile all’Armenia e che i rifugiati devono essere liberi di esercitare il loro diritto al ritorno, senza alcuna condizione, con un monitoraggio internazionale e nel dovuto rispetto della loro storia, cultura e dei diritti umani. Il Consiglio europeo dovrebbe continuare a seguire la situazione, incoraggiando entrambe le parti a riprendere rapidamente il processo di normalizzazione a Bruxelles.
Sahel
Il Consiglio europeo dovrebbe procedere infine a una discussione strategica sulla situazione nel Sahel, esprimendo preoccupazione per il continuo deterioramento della sicurezza nel Sahel, aggravato dall’instabilità politica. Il Consiglio europeo dovrebbe sottolineare che la stabilità del Sahel e della regione più ampia, compresi gli Stati costieri limitrofi, è fondamentale per la sicurezza e la prosperità dell’Ue e che essa continuerà a impegnarsi con i principali partner e organizzazioni regionali, in particolare l’Ecowas. Infine, il Consiglio europeo dovrebbe chiedere il rilascio immediato del presidente Bazoum e della sua famiglia.
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