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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2011 alle ore 16:56.
Per il terzo anno consecutivo è sceso il reddito medio degli avvocati: nel 2010 si è attestato sui 47.822 euro, in calo del 2% rispetto al 2009. «Era dal 1991 che il reddito medio degli avvocati non scendeva al di sotto della soglia dei 50 mila euro. È come se gli avvocati avessero perso vent'anni di lavoro», sottolinea il presidente della Cassa forense, Alberto Bagnoli, che parla di un «progressivo impoverimento della categoria» e invoca «misure urgenti per uscire dalla crisi».
Secondo i dati presentati dalla Cassa forense durante il VII Congresso Nazionale dell'Avvocatura di Roma, il 50% degli avvocati guadagna meno di 16mila euro all'anno, il che significa meno di 1300 euro al mese. E i più penalizzati dalla crisi sono i giovani (che aumentano all'interno della categoria visto che ci sono sei avvocati in attività per ogni pensionato) e le donne ( il numero delle iscritte alla Cassa ha sfondato quota 64.968, il 5% in più rispetto all'anno precedente). Per i giovani professionisti tra i 24 e i 29 anni, infatti, il reddito medio è pari a 15.333 euro all'anno (mentre gli avvocati nella fascia tra i 60 e i 64 anni sono quelli che guadagnano di più con 102.364 euro all'anno). Le donne, poi, nel 2010 hanno registrato mediamente un reddito molto pi— basso degli uomini, 27.542 euro contro 62.583 euro.
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