GARA INTERNAZIONALE PER LA GUGLIA

Notre-Dame, frontoni laterali a rischio. Cattedrale chiusa 5-6 anni. Donazioni a quota 900 milioni

Fiamme su Notre Dame: la cronistoria del giorno più lungo di Parigi

4' di lettura

Una competizione internazionale tra i migliori studi di architettura per scegliere chi ricostruirà la guglia della cattedrale di Notre-Dame incenerita dal rogo di martedì sera. Lo ha annunciato il primo ministro francese Edouard Philippe all’indomani dell’impegno solenne del presidente Macron, che ha promesso ai francesi di terminare il restauro e la ricostruzione della basilica entro 5 anni. Il rettore arciprete di Notre-Dame ha inoltre affermato che la cattedrale sarà chiusa per 5-6 anni, mentre i pompieri non escludono il rischio di nuovi crolli, in particolare dei frontoni laterali che erano sorretti dal tetto ora distrutto.

Raccolta fondi a 900 milioni
L’ultima comunicazione in ordine di tempo riguarda il gesto della miliardaria brasiliana Lily Safra. La vedova del banchiere Edmond Safra, e una delle 20 donne più ricche del mondo, ha inviato un assegno di 20 milioni di euro per il progetto di ricostruzione della cattedrale di Notre Dame, un gesto in linea con la sua traiettoria filantropica, grazie alla quale è stata insignita del titolo di Cavaliere della Legione d’Onore francese.

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Secondo fonti governative le donazioni per la cattedrale di Notre Dame hanno raggiunto una cifra prossima ai 900 milioni di euro. Alle grandi donazioni annunciate nella giornata di martedì da Lvmh (con 200 milioni), Kering (100 milioni), L’Oreal (200), Total (100 milioni) se ne sono aggiunte numerose altre di entità inferiore da parte di società francesi e estere, istituzioni locali – come il Comune di Parigi, con 50 milioni – e gesti individuali che hanno fatto lievitare considerevolmente la cifra. Air France ha annunciato che offrirà il trasporto gratuito a tutti i partecipanti ufficiali alla ricostruzione. Il gruppo Vinci ha chiamato a raccolta tutte le società di costruzioni per unire le forze nella ricostruzione della cattedrale, creando una sorta di task force di competenze specifiche. Impegno simile da parte di Saint Gobain, con particolare riferimento alle vetrate, mentre la Cassa depositi (l’omologa dell’italiana Cdp) è pronta a offrire il legno di quercia necessario ai lavori di restauro delle parti crollate. Da oltre oceano, dopo l’annuncio di Apple in campo anche Disney, con uno stanziamento di 4,5 milioni di euro.

L’obiettivo di Macron, secondo gli esperti, è assai ambizioso.
Per l’architetto francese specializzato nella conservazione dei monumenti Pierluigi Pericolo potrebbe servire il triplo del tempo previsto da Macron.
«Non meno di 15 anni ... è un compito colossale», ha detto Pericolo, che ha lavorato al restauro della basilica di Saint-Donatien, gravemente danneggiata dal fuoco nel 2015 a Nantes. A suo avviso, potrebbero servire tra «due e cinque anni» solo per verificare la stabilità della cattedrale.
«È un passo fondamentale, e molto complesso - ha detto - perché è difficile mandare gli operai in un monumento le cui volte e soffitti sono pieni d'acqua»,.

Procedono invece a rilento le indagini per accertare le cause dell’enorme incendio che ha devastato il tetto e la guglia. Il procuratore capo ha detto che gli inquirenti non sono ancora potuti entrare nella chiesa perché ritenuta ancora insicura dai tecnici.

Il primo passo è quello di comprendere che cosa ha appiccato il fuoco. L'attenzione è focalizzata sul progetto di ristrutturazione del tetto, iniziato nel luglio 2018. Gli investigatori si concentreranno principalmente sugli impianti elettrici, gli unici in grado di produrre un corto circuito. Nel mirino sono in particolare gli ascensori del cantiere. Verranno esaminate anche tutte le operazioni - come la saldatura - effettuate sul posto.

Inoltre, l'indagine dovrà determinare se vi sia stato un malfunzionamento del sistema di allarme antincendio. Un malfunzionamento che potrebbe aver causato un ritardo nell'intervento dei vigili del fuoco.

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Il Consiglio dei Ministri di questo mercoledì è stato interamente dedicato all'incendio della cattedrale. Al termine della riunione, Édouard Philippe ha annunciato che un disegno di legge per fornire un «quadro giuridico» per le donazioni sarà presentato la prossima settimana. Ha inoltre sottolineato che è stata prevista una deduzione fiscale del 75% per le donazioni di privati fino a 1.000 euro e del 66% per le cifre superiori. Per le imprese verrà utilizzato il sistema tradizionale che prevede una deduzione del 60 per cento.

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La famiglia Pinault, azionista di maggioranza del gruppo del lusso Kering, ha annunciato che rinuncerà agli sgravi fiscali legati alla donazione di 100 milioni di euro annunciata nei giorni scorsi. Tra gli imprenditori transalpini si è scatenata una virtuosa corsa alla solidarietà, con oltre 700 milioni di donazioni già annunciate.

Continua intanto il lavoro di valutazione dei danni subiti dalla cattedrale. I vigili del fuoco, al termine del loro ultimo sopralluogo all’interno dell’edificio, hanno riscontrato una buona tenuta delle vetrate che ospitano i tre splendidi rosoni, ma non delle strutture di supporto, definite «a rischio». Quante alle due torri della facciata, i pompieri hanno sottolineato che senza un rapido intervento sarebbero potute crollare, provocando un danno gigantesco.

Secondo il comandante dei pompieri, Gabriel Plus, «c'è una minaccia sulle ghimberghe», i frontoni triangolari sui lati della cattedrale che una volta venivano sorretti dal tetto e che ora sono a cielo aperto. «Non si reggono più sul tetto, ma si reggono su loro stessi, sono quindi esposti al vento. Per questo motivo bisogna togliere del peso». Secondo il parere di alcuni esperti, le ghimberghe potrebbero dunque essere in parte rimosse, per evitare che il loro crollo crei ulteriori danni, incluso al prezioso rosone.

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