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Novara, produzione e fatturato in negativo La chimica soffre di più

Il settore evidenzia contrazioni sul piano del mercato estero (-20%) e negli ordini dal mercato interno (-9%). Anche il comparto moda in negativo

di Claudio Andrea Klun

Se si considera l’andamento della produzione dal punto di vista delle dimensioni aziendali, in tutte le classi di addetti il segno della produzione è negativo, con il dato più evidente nelle medie dimensioni

3' di lettura

Nel primo trimestre 2023, la produzione industriale nell’Alto Piemonte è cresciuta, anche se a un tasso inferiore rispetto alla media regionale, ma fa eccezione la provincia di Novara, che ha registrato una flessione, non solo nella produzione, ma anche nel fatturato rispetto al primo trimestre 2022. È quanto emerge dall’indagine sull’industria manifatturiera condotta dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, che fotografa l’andamento del primo trimestre 2023 coinvolgendo complessivamente 679 imprese del Quadrante (Novara, Vercelli, Biella e Verbano Cusio Ossola), con oltre 24.200 addetti e un fatturato che supera gli 8,7 miliardi di euro.

Sul fronte della produzione, è stata Biella a ottenere il miglior risultato a livello di Quadrante, con un incremento del +1,2%; seguono la provincia di Vercelli con un aumento del +1,1% e il VCO, che si attesta a un +0,6%, mentre Novara ha fatto segnare un calo del -3,4%. Migliori i dati sul fatturato: Vercelli registra un +3,1%, Biella un +1,5%, il VCO +1,2%, ma anche in questo caso Novara riscontra una flessione, pari al -1,3%. Se si eccettua Novara, si tratta, comunque, di risultati che non si discostano eccessivamente dai dati dell’intero contesto piemontese, con una media regionale del fatturato pari al +3,7% e una media della produzione che si attesta al +1,4%.

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«Nel primo trimestre 2023, l’industria locale evidenzia complessivamente un ridimensionamento dei volumi di produzione, ancora caratterizzato dagli alti costi dell’energia, che solo recentemente hanno visto una diminuzione, a cui si aggiungono i freni dell’inflazione e del costo del credito», commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Il fatturato in generale tiene, anche in riferimento alla componente estera, mentre emergono flessioni sul fronte degli ordinativi che giungono dai mercati internazionali, un dato che risente della frenata dell’economia mondiale e il cui impatto andrà monitorato nelle prossime indagini, considerata la spiccata vocazione all’export del nostro comparto manifatturiero. Le imprese non possono essere lasciate sole ad affrontare la complessità di queste sfide – sottolinea Ravanelli –. Occorrono urgentemente risorse per sostenere gli investimenti degli imprenditori sul fronte dell’innovazione e del capitale umano e per scongiurare il rischio di una stagnazione delle attività».

Fabio Ravanelli. Presidente Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte

Ma nel panorama piemontese, colpisce la situazione di Novara che, si presenta come l’unica provincia in negativo e il presidente Ravanelli ne esplora le ragioni. «È il risultato di performance negative in tutti i settori, fatta eccezione per quello alimentare (+4,6%) e per la metalmeccanica (+1,4%). Il settore che risente maggiormente la flessione, è quello chimico: con una contrazione marcata sia sul piano del mercato estero, che segna un -20,4%, sia per quanto riguarda gli ordinativi dal mercato interno, che si fermano a un -9,3%. Anche il comparto moda chiude il trimestre in negativo, con la sola eccezione degli ordini dall’estero (+2,7%)».

Il presidente della Camera di Commercio di Quadrante, rileva anche che, se si considera «l’andamento della produzione dal punto di vista delle dimensioni aziendali, in tutte le classi di addetti il segno della produzione è negativo, con il dato più evidente nelle medie dimensioni (aziende con 50-249 addetti)». Ma Ravanelli nutre fiducia nelle possibilità di recupero dell’industria novarese: «Nonostante i dati congiunturali siano significativamente negativi, con riduzioni che, va detto, si rapportano ai valori assoluti particolarmente elevati del boom post-Covid di inizio 2022, possiamo essere ottimisti sulla capacità del sistema imprenditoriale novarese di tornare a crescere nell’immediato futuro, grazie alla diversificazione e al forte orientamento all’export delle sue manifatture. Un orientamento che il sistema delle Camere di commercio punta a consolidare e rafforzare con il progetto SEI (Supporto all’Export dell’Italia), che assicura formazione e accompagnamento, in particolare alle imprese potenzialmente o occasionalmente esportatrici, ma anche a quelle che già competono abitualmente nel mercato internazionale, sviluppando le competenze delle loro risorse umane, il cui reclutamento è sempre più critico, e orientandole nella ricerca di nuovi sbocchi commerciali».

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