Nuova scelta eco per l’Hotellerie de Mascognaz, alimentarsi al 100% da energia pulita
Da 25 anni fa scuola sia per il recupero della struttura e dei materiali originari sia per il ricorso a riscaldamento geotermico, ora la svolta verso l’autoproduzione energetica
di Lucilla Incorvati
4' di lettura
Nel cuore della Valle d'Aosta, la Val d'Ayas è una valle ampia e verdeggiante dalla bellezza incontaminata che d'estate diventa una palestra a cielo aperto per tante attività outdoor e d'inverno è un riferimento internazionale per lo sci, grazie a centinaia di km di piste nel vicino comprensorio Monterosa Ski. Per l'autenticità conservata, nella Val d'Ayas è stato ambientato il film “Le otto montagne”, tratto dal libro bestseller e Premio Strega di Paolo Cognetti. Qui c’è un esempio virtuoso di ospitalità sostenibile (Hotellerie de Mascognaz ) che già aveva fatto parlare di se per la preservazione unica dell’abitato storico in armonia con la natura e ora è pronto a rilanciare con una novità assoluta nel contesto alpino: essere alimentato al 100% da fonti rinnovabili.
Preservare la natura e la storia
In Val d’Ayas nel lontano 1300 si stabilirono i Walser, popolazione originaria del Canton Vallese in Svizzera dando vita al Villaggio di Mascognaz abitato fino alla seconda metà dell'800. I villaggi Walser si caratterizzano per i loro Rascard o Stadel, costruzioni con alla base una muratura a secco nella quale vi era la stalla ed al piano superiore le camere da letto e con in cima le “lobbie”, luoghi in cui veniva conservato il fieno e gli alimenti da stagionare come salami e formaggi. In questi solai si trovavano anche i Rahtelé, costruzioni in legno con diverse ramificazioni dove veniva messo il pane ad essiccare. Il pane veniva prodotto e cotto nel forno del villaggio e in ogni villaggio gli abitanti lavoravano per autoprodursi tutti gli alimenti. La meraviglia di dormire nell'antica storia di un borgo autentico delle Alpi, gustare qualcosa di buono o camminare nel silenzio di un villaggio di pietra al cospetto del Monte Rosa, a 1.800 metri di altitudine si è realizzato grazie alla passione di Paolo Vitelli, fondatore e patron di Azimut Benetti che ha dato vita 25 anni fa all’ Hotellerie de Mascognaz dopo aver restaurato gli chalet storici mantenendo l’architettura tradizionale e arricchendoli con servizi alberghieri. Tutto è stato realizzato cercando di preservare al massimo il contesto originario: così se in estate è possibile rivivere l'emozione dell'antico villaggio abitato, con il rumore dei campanacci provenienti dai pascoli e il gusto dei sapori ritrovati tipici di queste valli, nei mesi invernali, l'Hotellerie è raggiungibile solamente con mezzi forniti dalla struttura: motoslitte o Defender. Il villaggio, pur mantenendo la sua identità autentica, offre tutti i servizi di un Hotel: un ristorante in quota fra i più alti d'Italia e una spa composta da piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco e carta trattamenti.
Una passione che dura da 25 anni
L’investimento fatto per realizzare questo progetto è stato lungo e continuo ma soprattutto diverso da un comune investimento in una struttura alberghiera. «Non si è guardato solo al ritorno all’investimento ma abbiamo lavorato per migliorare e fare qualcosa di innovativo e speciale. Qui abbiamo puntato al recupero dell’architettura originaria utilizzando le pietre che cerco lungo i fiumi - sottolinea Vitelli - i legni che recupero dai villaggi e poi il rispetto della natura ci ha portati fin dal 2004 ad introdurre per primi la geotermia che raddoppia l'energia elettrica e consente di riscaldare riducendo l’impatto». Oggi per la parte infrastrutturale è completa al 95% mentre per la parte gestionale si continua a lavorare «perchè - come racconta ancora Vitelli - si può sempre migliorare nel conciliare la natura estetica dei materiali originari con l’efficienza e così ad esempio usiamo un isolante modernissimo nel ripristino delle strutture».
Energia idroelettrica e fotovoltaico artistico
L’obiettivo è raggiungere la totale autosufficienza energetica del villaggio, libero da alimentazione elettrica pubblica. « Dopo uno studio di fattibilità abbiamo verificato la possibilità di ricorrere a una centralina idroelettrica che utilizzerà l'acqua del torrente attiguo al villaggio riversandola nello stesso, senza il minimo impatto ecologico - dettaglia Vitelli - In aggiunta si ricorrerà al fotovoltaico. Però, sempre per preservare il patrimonio architettonico del villaggio, non ricorreremo a tradizionali pannelli fotovoltaici posizionati sui tetti ma installandoli altrove». L'idea è quella di sistemare monoliti e cubi fotovoltaici disseminandoli nel villaggio: veri oggetti d'arte inseriti nella natura. Inoltre, verranno sistemati in aree non visibili, ulteriori pannelli fotovoltaici nascosti fra la vegetazione. A breve, la Regione Valle d'Aosta, dimostratasi favorevole a questo intervento che unisce cultura e natura, darà il suo consenso permettendo così al progetto di prendere vita.
Veicoli elettrici per gli spostamenti
A corollario del nuovo sistema di alimentazione, verrà potenziato il sistema di riscaldamento geotermico. «Questo farà a meno della corrente della cabina elettrica - conclude Vitelli - .In seconda istanza, verrà installata una cucina di ultima generazione che nonostante sia ad induzione, consumerà un terzo dell'attuale energia.Infine, l’innovazione forse più gradita dagli ospiti dell'hotel riguarderà l’alimentazione dei veicoli attualmente utilizzati, ovvero motoslitte, fuoristrada e quad. Questi verranno sostituiti da equivalenti veicoli elettrici che potranno essere usati autonomamente anche dagli ospiti del villaggio, e che oltre a non emettere CO2 non produrranno alcun rumore, facilitando ulteriormente la vita della fauna locale».
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