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Nuove biotecnologie agricole, ok all’unanimità alla sperimentazione

Italia apripista in attesa del via libera Ue: le Tecniche di evoluzione assistita (Tea) potrebbero rappresentare una svolta significativa per il mondo agricolo

di Alessio Romeo

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3' di lettura

In attesa della riforma europea che rischia di slittare a dopo le elezioni del nuovo Europarlamento nel 2024, l’Italia sblocca la sperimentazione in campo delle nuove biotecnologie agricole.

«L’approvazione all’unanimità dell’emendamento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) rappresenta una svolta epocale per il mondo agricolo». Lo dichiara il presidente della commissione Industria-agricoltura, Luca De Carlo (FdI), primo firmatario della proposta che si definisce «particolarmente felice ed orgoglioso. In questi anni – aggiunge – sono stati ottenuti straordinari risultati con la sperimentazione in laboratorio, e siamo totalmente ottimisti che la ricerca potrà ancora migliorare con il passaggio alla sperimentazione in campo; in questo modo, potremo ottenere piante più resistenti alla siccità, ai cambiamenti ambientali, agli attacchi dei parassiti. Si tratta realmente di una svolta epocale, un obiettivo condiviso da tutti e che ha abbattuto le ideologie per favorire il progresso e la ricerca».

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Negli ultimi anni il sistema scientifico italiano sia attraverso il progetto Biotech, finanziato dal ministero dell'Agricoltura e coordinato dal Crea, sia mediante altre iniziative ha sviluppato conoscenze avanzate nell'ambito delle Tea relativamente alle più importanti specie agricole italiane (frumento, riso, pomodoro, vite, melo, agrumi).
Questo lavoro, che ha portato alla selezione di piante di volta in volta resistenti alle malattie, agli stress abiotici e con migliori caratteristiche qualitative e con potenzialità produttiva più elevata, è rimasto fino a oggi confinato nei laboratori.

L’emendamento approvato oggi permetterà la sperimentazione in campo delle piante già selezionate con le Tea e quelle che saranno selezionate nei prossimi anni.Si tratta, sottolinea il presidente del Crea, Carlo Gaudio, di una grande opportunità per l’agricoltura italiana: «Per il mondo della ricerca, e per il Crea in particolare, l'approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le Tea rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere “alla prova” in campo. La ricerca è vitale per il progresso, per l'innovazione e per lo sviluppo della conoscenza, e mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici cosi preoccupante, l'innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali».

Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, «l’approvazione all’unanimità dell'emendamento al Dl siccità sulle Tecniche di evoluzione assistita è un grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico. Tuttavia, senza un inquadramento europeo, le Tea resteranno a livello sperimentale».
«Ora – continua Giansanti – è necessario lavorare per la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione Ue, prevista per fine giugno, e per la successiva approvazione in tempi brevi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. Eventuali slittamenti fermerebbero infatti la procedura di adozione per un ulteriore anno, in considerazione delle elezioni europee del 2024 per il nuovo Parlamento e dell'insediamento della Commissione».

Le tecniche di evoluzione assistita – sottolinea Confagricoltura – sono una risposta efficace all'emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita.

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