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Nel Nord-Est l’analisi dei dati che emergono dalla lettura del Registro Imprese delle Camere di Commercio mostra come, nel periodo compreso tra aprile e giugno, il numero delle nuove imprese iscritte ammonti a 8.764, mentre le cessazioni risultino pari a 5.543, con un saldo positivo di 3.221 unità e un tasso di crescita, rispetto al primo trimestre dello stesso anno, che si attesta allo 0,47% (in linea con il dato medio italiano ma superiore alle percentuali che si riscontrano nell’area nord-occidentale e meridionale del Paese, ferme rispettivamente al +0,35% e al +0,44%). Tuttavia, il tasso di natalità totale che si registra nella ripartizione, con un valore di 1,29 nuove iscrizioni ogni 100 imprese, risulta inferiore rispetto a quello del Nord-Ovest (1,34), della Lombardia (1,47) e della penisola nel complesso (1,32).
A livello territoriale, tutte le regioni del Nord-Est chiudono il secondo trimestre con un saldo positivo: +2.076 nuove imprese per il Veneto (quinta nella classifica nazionale, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Puglia), +700 per il Trentino-Alto Adige (undicesima) e +445 per il Friuli-Venezia Giulia (quindicesima). Invece, relativamente al tasso di crescita, il Trentino-Alto Adige risale la classifica posizionandosi al secondo posto (parimerito con il Lazio, entrambi a uno +0,63%), anche se rimane distante dai risultati raggiunti dalla Valle d’Aosta (che ottiene uno +0,98%). Inoltre, ben 3 province nord-orientali si collocano entro le prime 15 posizioni della penisola: Trieste (quarta posizione, +0,76%), Bolzano (quattordicesima posizione, +0,64%) e Trento (quindicesima posizione, +0,61%).
Guardando alle performance dei comuni culturali - così come classificati dall’Istat, per categoria turistica prevalente – il tasso di natalità imprenditoriale del Nord-Est si attesta a 1,38 nuove iscrizioni ogni 100 imprese, contro una media nazionale di 1,34. Mentre il tasso di crescita raggiunge il +0,58%, con un picco nel Friuli-Venezia Giulia (+0,67%) - trainato da Trieste (+0,76%) e Udine (+0,73%) - e, a seguire, nel Trentino-Alto Adige (+0,66%), con Bolzano che tira la volata con un +0,68%.
Relativamente ai settori più rilevanti nella totalità dei comuni, quello delle costruzioni presenta, nel secondo trimestre rispetto al primo, l’incremento di imprese più significativo (+441 unità) seguito dalle Attività di servizi di alloggio e ristorazione (pari a +391 unità), da quelle immobiliari (+337 unità e, con un certo distacco dalle Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale (+190) e da quelle dei servizi per la persona (+173 unità). All’opposto, diminuisce (seppur limitatamente) il numero di imprese appartenenti al comparto delle Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali (-62 unità), del Commercio all’ingrosso (-49) e dell'Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (-29).
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