Nuovo attacco in Israele: 5 morti in sobborgo ortodosso di Tel Aviv
Un uomo armato ha ucciso almeno 5 persone in un sobborgo di Tel Aviv dì prima di essere colpito mortalmente, nell’ultimo di una serie di attacchi che hanno preso di mira Israele
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Un uomo armato ha ucciso almeno 5 persone in un sobborgo di Tel Aviv dì prima di essere colpito mortalmente, nell’ultimo di una serie di attacchi che hanno preso di mira Israele.
Secondo il servizio televisivo, l’uomo armato di origine araba ha sparato prima verso i balconi degli appartamenti a Bnei Brak, un sobborgo ebreo ultraortodosso a nord-est di Tel Aviv, e poi alle persone in strada.
La settimana scorsa, un cittadino arabo di Israele ha ucciso quattro persone in un accoltellamento e in un attacco con auto nella città meridionale di Beersheba, prima di essere colpito a morte da un passante. Le autorità israeliane hanno detto che era un simpatizzante dello Stato Islamico.
Domenica, mentre un vertice israelo-arabo si riuniva nel sud di Israele, un assalitore arabo, residente in una città del nord del paese, ha sparato e ucciso due agenti di polizia a Hadera, una città a circa 50 km a nord di Tel Aviv. L’Isis ha rivendicato l’attacco.
Il premier Naftali Bennet ha convocato per le 22 (ora locale) una riunione straordinaria di sicurezza sulla situazione nel Paese. Alla riunione prenderanno parte il capo della polizia, il ministro della Pubblica Sicurezza, il capo di stato maggiore dell’esercito e il direttore dello Shin Be, l’agenzia di intelligence israeliana.
Messaggi di tripudio sono stati pubblicati a Gaza da Hamas e dalla Jihad islamica dopo aver appreso dell’attacco. «La lotta armata continua, siano benedette le mani degli eroi», ha esclamato su twitter Mushir al-Masri, un portavoce di Hamas. Ahmed al-Mudallal (Jihad islamica) ha rilevato che l’attacco odierno segue quelli di Beersheva e di Hadera, di questa settimana. «Ciò dimostra che la resistenza è in una nuova fase. E’ una un’unica campagna che coinvolge tutti i palestinesi: a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme e nelle terre del 1948», ossia Israele.
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