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Un progetto interamente made in Italy che ha portato alla costruzione di una barca a vela di 12 metri per una traversata transatlantica in solitaria - la Route du Rhum, dalla Francia a Guadalupa - che è normalmente monopolizzata da progettisti e skipper francesi.
Invece, la Class 40 Allagrande, sponsorizzata da Pirelli, ha designer (Gianluca Guelfi), costruttore (Edoardo Bianchi), skipper (Ambrogio Beccaria) e cantiere di costruzione, cioè Sangiorgio Marine, tutti italiani. Ma la particolarità di questo progetto dipende anche dal fatto che la barca, messa in mare in agosto a Genova (con varo ufficiale il 7 settembre), destinata a una traversata cui partecipano solo imbarcazioni di alto livello, è la prima realizzata dalla neonata Sangiorgio Marine. Il cantiere, infatti, è la recentissima creazione (ha iniziato a operare l’anno scorso) di Edoardo Bianchi, classe 1985, ingegnere genovese , costruttore e velista olimpionico sulla classe Tornado (ai giochi di Atene e Pechino); tra i primi ad aver progettato i foil (cioè le “ali” sotto lo scafo per far scivolare le barche sull’acqua), Bianchi ha lavorato per otto anni con Persico Marine, il cantiere bergamasco che ha realizzato, tra l’altro, due scafi di Luna Rossa per la Coppa America 2021.
«In questi anni – spiega Bianchi – ho costruito tante barche: ho seguito due progetti per l’America's Cup, quello di Luna Rossa e quello di Land Rover Bar (oggi Ineos Britannia, ndr), e tante altre imbarcazioni di alto livello. Ma a un certo punto ho deciso che non ce la facevo più a lavorare in un cantiere tra le montagne e ho deciso di tornare a Genova, al mare. Qui ho incontrato Ferdinando Garrè (patron dell’azienda di riparazioni navali San Giorgio del porto, ndr), che conosco da anni perché sua figlia ha frequentato ingegneria con me. Già in passato gli avevo prospettato di costruire barche a Genova. E l’anno scorso l’ho contattato per cercare spazi per aprire un nuovo cantiere. L’idea gli è piaciuta e abbiamo formato una società, in cui è entrato anche Pietro Bozzo. Abbiamo trovato un capannone di 4.500 metri quadrati, nell’area delle riparazioni navali del porto di Genova, e abbiamo iniziato a lavorare subito. Dovevo ancora entrare nel capannone, infatti, che già avevo avuto la prima commessa, appunto il Class 40 di Beccaria, navigatore e armatore che si è fidato di quello che sarei andato a costruire. Intanto stiamo investendo circa 2 milioni di euro per sistemare il capannone e dotarlo di attrezzature all'avanguardia. L’obiettivo è creare un cantiere capace di produrre imbarcazioni a vela, in composito, di alto livello, mettendo a disposizione dei clienti anche un network di progettisti; e di offrire, poi, service per l’assistenza agli armatori. Oggi Sangiorgio conta 14 addetti, sei dei quali dipendenti. Ma contiamo di crescere e vorrei anche, nel tempo, creare una scuola di formazione per giovani che vogliano specializzarsi nel boat building».
Intanto, Sangiorgio Marine (che è, a sua volta, sponsor di Allgrande, con Mapei) ha ottenuto una commessa per un’altra barca, questa non a vela ma con foil e propulsione a idrogeno. Si tratta di un catamarano tender per la Coppa America, realizzato per Blugame, società del gruppo Sanlorenzo (si veda l’articolo a fianco).
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