Nuovo Patto di stabilità, Giorgetti cerca sponde nella Ue: vede il francese Le Maire, mercoledì il tedesco Lindner
La partita si dovrebbe chiudere entro l’8 dicembre, quando è già in agenda Ecofin ed Eurogruppo, una settimana prima dell’ultimo Consiglio europeo dell’anno. È una corsa contro il tempo: gli Stati devono raggiungere un accordo entro l’anno. Altrimenti torneranno le vecchie regole con l’incertezza su come applicarle
I punti chiave
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Resta tutta in salita la riforma del Patto di stabilità . Dopo settimane di negoziato per convergere sulle linee di principio messe a punto dalla Spagna (Paese che detiene la presidenza di turno dell’Unione europea), all’ottimismo dell’Ecofin del 9 e 10 novembre è seguito il silenzio. È ormai certo che non si terrà un Consiglio straordinario dell’Economia, ipotizzato per giovedì 23 novembre per passare dal testo di sintesi spagnolo (“landing zone”) a una prima proposta legislativa. Si moltiplicano le ipotesi su possibili date alternative, ma sulla bozza legislativa resta ancora tutto fermo.
Corsa contro il tempo
La partita si dovrebbe chiudere entro l’8 dicembre, quando è già in agenda Ecofin ed Eurogruppo, una settimana prima dell’ultimo Consiglio europeo dell’anno. È una corsa contro il tempo: gli Stati devono raggiungere un accordo entro l’anno . Altrimenti torneranno le vecchie regole con l’incertezza su come applicarle.
Giorgetti vede il francese Le Maire
Continuano invece gli incontri bilaterali. Dopo aver visto il ministro delle Finanze Riikka Purra (Finlandia), oggi, martedì 21 novembre, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti avrà un faccia a faccia a Parigi con il responsabile delle Finanze francese Bruno Le Maire. Domani, mercoledì 22 novembre, sarà la volta del summit bilaterale italo-tedesco dei capi di governo, in occasione del quale Giorgetti incontrerà il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. Giovedì 23 novembre, un nuovo vertice: il ministro dell’Economia del governo Meloni inconterà nel tardo pomeriggio, al Mef, il ministro delle Finanze Marko Primorac (Croazia).
Meloni: occorre tenere conto degli investimenti strategici
«Ci sono tantissimi Paesi che la vedono come noi» sulla riforma del Patto di Stabilità, «per cui bisogna vedere in queste alleanze variabili alla fine come saranno le cose», ha detto la la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della visita in Croazia, dove ha incontrato il primo ministro Andrej Plenkovich. Per la premier serve un «rush finale» e bisogna tenere conto degli «investimenti strategici».
La frenata dei Paesi con disavanzo eccessivo
Il negoziato sul Patto aveva registrato la scorsa settimana grande soddisfazione della Germania e dei “frugali” tutti, per aver consolidato il principio che nella riforma ci saranno salvaguardie numeriche a garanzia del calo del debito e del deficit, anche se resta ancora tutta da negoziare l’entità di riduzione media annua del debito per i Paesi più indebitati (sembra trovata una convergenza invece sui tempi). L’aver previsto però un margine di sicurezza ulteriore per il deficit ha fatto però irrigidire i Paesi in disavanzo eccessivo (con deficit oltre il 3% del Pil), dodici quest’anno secondo le ultime stime.
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