Nuovo record per Bulgari grazie all’Octo Finissimo
La collezione nata nel 2014 e ispirata alla volta del Pantheon continua a evolversi, spiega Antoine Pin, capo della divisione orologi
di Chiara Beghelli
2' di lettura
Potrebbe essere un oggetto interprete della compressione spazio-temporale, come la teorizzò il geografo David Harvey nel 1989, una condizione per cui la tecnologia comprime, appunto, la nostra percezione dello spazio e del tempo. In 5,8 millimetri di spessore, infatti, si concentra il tempo almeno fino al febbraio del 2100, o almeno la capacità di misurarlo: è il nuovo record segnato dalla collezione Octo di Bulgari, che con il Finissimo Perpetual Calendar prosegue la sua tradizione di record-breaker almeno dal 2014, anno di lancio della fortunata linea ispirata ai motivi della volta del Pantheon di Roma, la città dove Bulgari è stata fondata nel 1884.
«In Octo si concentra la complessità del design, la leggerezza, la sottigliezza, un approccio minimal ma intenso – spiega Antoine Pin, da quasi due anni direttore della divisione Orologi di Bulgari –. Come Serpenti, Tubogas, Aluminium, si tratta di oggetti frutto di una creatività geniale, ma anche di meditazione e cultura del design italiano, un incontro fra talento artistico e capacità tecniche, incarnato da Leonardo Da Vinci e da molti altri artisti rinascimentali. Questa caratteristica italiana è unica al mondo, e nella produzione di orologi si esprime perfettamente. In questo senso Octo è molto italiano».
L’Octo Finissimo Perpetual Calendar – realizzato in due varianti, una nel titanio che veste tutti gli Octo Bulgari da record e una in platino – è stato presentato in aprile nell’edizione digitale della fiera Watches and Wonders di Ginevra, insieme all’Octo Finissimo Cronografo e all’Octo Finissimo Tadao Ando (dal quadrante blu notte con una luna crescente in oro giallo), realizzato in 160 pezzi in collaborazione con l’archistar giapponese. Per i femminili (che generano il 75% delle vendite della maison), spiccano il pezzo unico Serpenti Misteriosi Cleopatra, due Diva’s Dream Divissima e due modelli Allegra.
«Anche se il riscontro è stato molto positivo, non posso dire di essere totalmente soddisfatto delle fiere digitali – nota Pin –. Nel lusso il contatto umano è cruciale, e ci è mancato molto. È vero, però, che questa modalità ci ha fatto tornare un po’ alle origini delle fiere, dove è centrale il rapporto con il cliente, il racconto del prodotto, e non quanto spendi per rendere spettacolare il tuo stand». In attesa che l’andamento della pandemia consenta il ritorno alle fiere in presenza, il 2021 si è aperto molto bene per gli orologi Bulgari: «Grazie alla nostra capacità di reagire immediatamente alla pandemia, anche con un rinnovato rapporto con i nostri clienti, stiamo in forte ripresa, soprattutto in Asia e nel Nord America. E siamo in dirittura d’arrivo con molte, spettacolari novità per i prossimi mesi. Abbiamo imparato l’importanza di essere coerenti con noi stessi, ma anche che dobbiamo provare a superare i nostri confini».
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