O’Shea: «Sono distrutto per i ragazzi»
di Giacomo Bagnasco
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Poteva essere finalmente una conferenza stampa con il sorriso. E invece l'amarezza prende ancora una volta il sopravvento e sapere di avere giocato una buona partita non riesce, almeno per ora, a fornire un brandello di consolazione.
«Sono distrutto per i ragazzi - esordisce il ct Conor O' Shea, che ripeterà più volte il concetto -. Sono ancora più convinto che siamo sulla strada giusta, però è andata così: se punti a giocare fai anche degli errori e può essere, sì, che in alcune situazioni le scelte dei giocatori più esperti non siano state quelle migliori».
Capitan Parisse è incredulo: «Non riesco ancora a credere che abbiamo perso questa partita. Sono deluso, anche se una prestazione come questa mi fa capire che possiamo ripartire. La squadra non molla, mentalmente i ragazzi ci sono dentro e fuori dal campo». Fattori decisivi per la sconfitta di oggi? «Qualche passaggio sbagliato da parte nostra e la loro efficacia in spinta. Poi, anche se odio parlare delle decisioni arbitrali, vorrei sapere a che cosa servono tante telecamere se poi non si vede un “in avanti” che interrompe un mio passaggio a Ghiraldini in un'azione da meta».
In zona mista Minozzi “apprende” di essere il primo italiano ad avere segnato quattro mete in una sola edizione del torneo, ma non basta a renderlo allegro. «Questa partita - dice - ha dimostrato la nostra capacità di reazione, ma a questi livelli si decide tutto anche su particolari situazioni e a noi è andata male. Sono deluso, e il bilancio del Sei Nazioni, con cinque sconfitte su cinque, non può ovviamente essere positivo. Diciamo però che qualcosa di meglio rispetto ai test match di novembre si è visto».
Ora si comincia a pensare al tour di giugno in Giappone, con due partite contro la Nazionale di casa. Tra quelli che sperano di esserci anche il 22enne oriundo Jake Polledri, che nella prima partita in azzurro si è dimostrato perfettamente all'altezza. «Spero che sia solo il primo passo - dice in inglese, lingua del Paese dove è nato e cresciuto, anche rugbysticamente - e dipenderà da Conor se convocarmi per il Giappone oppure no. Intanto posso dire che mi sono trovato molto bene con Parisse e Negri, gli altri componenti della terza linea, e non ho trovato difficoltà a inserirmi in questo gruppo».
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