Ordinanza della Salute

Obbligo di tampone per ingressi in Italia dai Paesi Ue. Ira di Bruxelles: Roma spieghi

Misure restrittive ai viaggi all’interno dell’Ue devono essere «proporzionali» e «giustificate», spiega un portavoce dell’esecutivo comunitario. «Nessuna notifica a noi»

di Nicola Barone

2' di lettura

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che prevede l’obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Unione europea. Per i non vaccinati, oltre al test negativo è prevista la quarantena di 5 giorni. Sono prorogate inoltre le misure già previste per gli arrivi dai Paesi extraeuropei. L’ordinanza è valida a partire dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio.

Il testo dell'ordinanza

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Tempi di validità diversi per tipo

Per l’ingresso in Italia dai Paesi europei sarà necessario un test molecolare per mezzo di tampone effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso nel territorio nazionale o un test antigenico con tampone nelle 24 ore antecedenti all’ingresso in Italia. Secondo quanto previsto nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute la validità del test antigenico è dunque portata a 24 ore dalle 48 al fino ad ora previste.

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L’Ue: nessuna notifica ricevuta sulle restrizioni

«Non abbiamo ricevuto nessuna notifica dall’Italia» sull’ordinanza sul tampone obbligatorio per l’ingresso nel Paese» e gli Stati membri «sono obbligati ad informare» la Commissione su eventuali restrizioni ai viaggi, spiega un portavoce dell’esecutivo europeo rispondendo ad una domanda sull’ordinanza emanata martedì 14 dal governo italiano. Eventuali misure restrittive ai viaggi all’interno dell’Ue, viene precisato, devono in ogni caso essere «proporzionali» e «giustificate».

«Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo», la scelta «deve essere giustificata sulla base della situazione reale». Era stata questa la replica a stretto giro della vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, a far intendere come fosse recepita a Bruxelles l’iniziativa del governo. «Immagino che se ne parlerà al Consiglio europeo» di giovedì, «perché queste decisioni individuali degli Stati minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Ue».

Draghi: ordinanza contro Omicron, basta un tampone

Ma a rivendicare per l’intero governo l’appropriatezza della decisione è lo stesso premier Mario Draghi. «Certo che sono stato informato dell’ordinanza» sugli arrivi in Italia firmata dal «ministro Speranza, «c’è la diffusione della variante Omicron che ci vede in una situazione favorevole», l’incidenza «è inferiore allo 0,2%, in altri Paesi Ue invece è molto diffusa, ad esempio in Danimarca o in Regno Unito dove è diffusissima, perciò si è decisa la stessa pratica per chi arriva oggi in Italia dal Regno Unito: per entrare basta un tampone, non credo ci sia molto da riflettere», mette in chiaro il presidente del Consiglio durante la replica in Aula alla Camera dopo l’informativa in vista del Consiglio Ue.

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