Occhio alla truffa: ero un influencer e non lo sapevo
Non solo attori, finanzieri o calciatori: anche un giornalista può essere un’ottima esca per gli specialisti dello “scam”
di Mauro Meazza
2' di lettura
Pensavo che noi giornalisti avessimo ormai perso gran parte della nostra credibilità e invece mi accorgo che persino io posso diventare una ghiotta esca per invogliare a investire su oscuri prodotti finanziari. E infatti, nel tardo pomeriggio del 23 maggio, ho appreso di essere stato intervistato da un sito che non conosco e dall’indirizzo improponibile, dove ho letto una intervista che non ho mai rilasciato e così, leggendo cose che non ho detto, ho anche scoperto di aver magnificato una criptovaluta di cui ignoro l’esistenza.
Perdonate se non faccio nomi e resto vago sui contenuti (mi riservo i particolari per la denuncia, che sto già preparando), ma non voglio dare popolarità immeritata ai pirati del web. Voglio invece far sapere, una volta di più, che i truffatori (io e i miei colleghi Stefano Elli e Marco lo Conte li chiamiamo Serpenti Corallo, velenosissimi) escogitano mezzi sempre più raffinati per abbindolare dati, denari e qualsiasi altra cosa si possa rubare via internet.
Il sito, peraltro, è proprio bellino, con una finta testata “Repubblica” (imitata così così), una finta schermata di Rainews24 (con il refuso nella sovraimpressione, dai, che sciatteria) e una lunga intervista proprio a me, con tanto di foto, negli studi di Radio24 e poi in un’altra foto che mi ricordo di aver fatto per presentare, con Debora Rosciani, il nostro primo libro scritto a quattro mani.
Devo dire che faccio la mia figura, sembro proprio credibile, un giornalista di mezza età ma ben conservato, dal capello argentato e rassicurante, lo sguardo attento e pronto a disvelare chissà quali segreti. E così, trasformato in influencer a mia insaputa, posso servire per convincere qualcuno a cliccare, investire, farsi derubare.
Cari ladri di foto e di frasi, probabilmente ladri anche di denaro, spero che la Polizia postale vi prenda. O che vi prenda il Serpente Corallo.
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