Occorre ripensare l’educazione finanziaria per le donne
Secondo uno studio di Ubs è decisivo codificare un servizio più dettagliato affinché le donne siano più autonome nella gestione delle risorse finanziarie
di Lucilla Incorvati
I punti chiave
4' di lettura
La ricchezza delle donne sta crescendo e rispetto solo a qualche anno fa le donne hanno maggior controllo delle proprie finanze. Ma allo stato molte non sono soddisfatte dei consigli di investimento che ricevono, anche se vi danno importanza più degli uomini. Secondo un recente studio di Bank of New York, se le donne avessero investito allo stesso tasso degli uomini, potrebbero disporre di un capitale aggiuntivo di 3,22 trilioni di dollari nel mondo con oltre 1,87 trilioni che sarebbero confluiti in investimenti più sostenibili. I gestori patrimoniali hanno di fronte una nuova sfida: reinventare la loro proposta consulenziale.
È quanto emerge dall’ultima analisi sul mondo degli investimenti e le donne di Ubs (Global Wealth Women and Investing). La prima versione del report, pubblicata nel 2017, evidenziava l'importanza per le donne di assumere decisioni in autonomia sulle proprie finanze e poneva i riflettori su alcune importanti problematiche legate a questo tema, come la disparità di retribuzione, la discontinuità di carriera, la flessibilità del lavoro.
Adesso il focus è su quanto importante sia codificare un’offerta / servizio di consulenza più dettagliato, affinché le donne siano sempre più autonome nella gestione delle loro risorse finanziarie. Infatti la ricchezza delle donne sta crescendo di pari passo alla loro volontà di gestire in autonomia le proprie finanze. Dunque, per le donne la consulenza è uno strumento importante e cruciale, anche se la maggior parte di queste non si ritiene soddisfatta dalla attività di consulenza ricevuta.
Emblematico è un sondaggio di EY secondo il quale il 67% degli investitori di sesso femminile ha affermato che i gestori patrimoniali hanno frainteso i loro obiettivi. Questa insoddisfazione è dimostrata anche dalla scoperta che il 70% delle donne cambia la propria relazione patrimoniale con un nuovo istituto finanziario entro un anno dalla morte del loro coniuge. E ancora: un sondaggio di Pimco ha messo in luce che per il 72% delle donne e in particolare per l’81% delle donne millennial, il sistema di investimento è un fonte di confusione.
Il peso della ricchezza
Entro il 2030, le donne americane dovrebbero controllare gran parte dei 30 trilioni di dollari di attività finanziarie che fanno capo ai baby boomer. Nel 2020 le donne investitrici controllavano il 33% del patrimonio personale investibile globale, in aumento dal 31% del 2016, ed è previsto un aumento ulteriore al 35% nel 2025. La crescita della ricchezza investibile delle donne ha superato quella maschile tra il 2016 e il 2020 (CAGR dell’8,2% vs 5,9%) e continuerà a crescere più rapidamente nel periodo 2021- 2025 (CAGR previsto del 6,0% contro 4,2%).
Che cosa è cambiato con la pandemia
Con la pandemia, almeno negli Stati Uniti, il numero di donne più interessate a investire è aumentato del 50%. Secondo un sondaggio svolto da Fidelity, il 67% delle donne ora sta investendo al di fuori del proprio piani pensionistici, rispetto al 44% del 2018, con le giovani donne che intraprendono più azioni. Sempre negli Stati Uniti, il rapporto UBS Own Your Worth nel 2021 ha rilevato che se donne e uomini prendessero decisioni finanziarie a lungo termine insieme aumenterebbero la loro fiducia nel futuro, riducendo errori finanziari e l’ansia per il denaro.
Ma il rapporto ha anche rilevato che la maggior parte delle donne sposate lascia al coniuge l’incarico di prendere decisioni finanziarie per entrambi.«In un mondo in cui il divario di genere continua ad esistere, le donne hanno la possibilità di attutire queste differenze grazie a un solido piano di investimenti - ricorda Marianna Mamou, Head Advice Beyond Investing di UBS GWM . - Trovare il giusto approccio per investire le proprie finanze può fare la differenza nel migliorare sia il benessere finanziario delle donne sia la qualità della loro vita»
Mercato che vai, cultura che trovi
Gli atteggiamenti nei confronti della gestione patrimoniale e del genere variano a seconda dei mercati e culture. In un rapporto di BCG ( Managing theNext Decade of Women's Wealth) nessuna donna in Medio Oriente intervistata ha riferito di essere coinvolto in decisioni finanziarie, mentre in Asia la maggior parte delle intervistate ha affermato di prendere l’iniziativa in proprio. Un divario tra intenzione e azione si vede anche in Svizzera, dove nove donne su 10 affermano di voler fare decisioni di investimenti insieme al proprio partner ma poi solo nel 50% dei casi donne questo si è poi effettivamente verificato.
Uno stile di investimento che privilegia la rendita
Meno rischio, preferenza per i piani pensionistici e obbligazioni. Se la classe di attività preferita dagli uomini sono le azioni per le donne è l’immobiliare; gli uomini hanno poi il doppio delle probabilità delle donne di detenere criptovalute. Inoltre, la maggiore incertezza delle donne sui flussi di cassa date dalle interruzioni di carriera per prendersi cura dei bambini o dei genitori portano a concentrarsi su orizzonti di investimento a più breve termine, incidendo sulla percezione del rischio.
Spazio a riduzione del rischio e impatto positivo
Però una volta che le donne investono, tendono a ottenere risultati migliori degli uomini.
Secondo un recente studio della Warwick Business School le donne hanno sovraperformato gli uomini investendo dell’1,8% annuo perchè fanno meno trading, quindi incorrono in minori costi di negoziazione. Inoltre, mostrano meno la tendenza a vendere ai minimi, mantengono più a lungo gli investimenti, ed è anche meno probabile che cambiano il loro profilo di rischio, dimostrando più disciplina ad investire in linea ai propri obiettivi
Più investimenti sostenibili
Le donne tendono a investire in modo allineato ai propri valori, e man mano che la loro ricchezza aumenta, sono ben posizionate verso gli investimenti sostenibili. Tra i dati più recenti ci sono quelli di Rbc Wealth Management secondo cui il 74% delle donne hanno affermato di essere interessate ad aumentare la quota di investimenti sostenibili nei loro portafogli e considerato il trasferimenti di ricchezza in atto c’è da attendersi una
crescita continua degli investimenti sostenibili.
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