Occupazione record per le donne, ma l’Italia resta al penultimo posto in Europa
di Andrea Marini
2' di lettura
Il tasso di occupazione delle donne (15-64 anni) a giugno ha raggiunto il 48,8%. Il valore, ha sottolineato l’Istat, più alto dall’avvio delle serie storiche (dal 1977). Tuttavia, per integrare a pieno le donne italiane nel mercato del lavoro c’è ancora molta strada da fare: in base ai dati Eurostat, l’Italia è agli ultimi posti nel confronto europeo (solo la Grecia fa peggio).
Il confronto europeo : Italia avanti solo alla Grecia
Le donne in età lavorativa (15-64 anni) con una occupazione a giugno hanno sì raggiunto il record del 48,8%, ma restano ancora lontani dal 66,8% degli uomini. A fronte quindi di una media nazionale del 57,8%. In termini assoluti, le donne occupate hanno raggiunto a giugno quasi quota 9.7 milioni, contro le poco più di 9,5 milioni di giugno 2016. Tuttavia, se andiamo ad analizzare l’ultimo dato Eurostat, quello riferito al primo trimestre 2017, sul fronte dell’occupazione femminile l’Italia resta agli ultimi posti: il suo 48,2% è più altro solo rispetto al 43,3% della Grecia. Ben lontano dal 61,6% della media dei 28 paesi europei. E ancor di più dai record di Svezia (74,6%), Norvegia (71,9%) e Germania (71,0%).
Il tasso di disoccupazione scende
Se ci si concentra sul tasso di disoccupazione (la quota di persone in età lavorativa che cerca un impiego) il valore riferito alle donne è sceso a giugno di quest’anno al 12% in Italia (10,4% il valore riferito agli uomini), rispetto all’12,2% di maggio. Tuttavia resta ancora il peggiore dopo Spagna (19%) e Grecia (ultimo dato disponibile quello di aprile : 26,2%).
Difficile rapporto famiglia-lavoro
A pesare sul dato dell’occupazione femminile italiana c’è anche la difficoltà nel conciliare il lavoro con la famiglia: nel 2016 – in base agli ultimi dati degli ispettorati del lavoro – 30mila donne hanno dato le dimissioni dal posto di lavoro in occasione della maternità. Secondo l’Istat in Italia ci sono 22,5 posti in asilo nido ogni 100 bambini tra 0 e 3 anni, ben al di sotto dei 33 posti indicati come obiettivo strategico dalla Unione europea.
Donne alla guida di un’azienda ferme al 21,8%
Un quadro che non migliora se ci ferma a guardare le donne alla guida di un’azienda. È vero che le imprese a guida femminile sono passate dalle 1.308.566 del 31 marzo 2016 alle 1.316.017 del 31 marzo 2017 (dati Infocamere). Ma le donne a capo di un’azienda sono in percentuale ancora solo il 21,8%. Un dato identico rispetto al 31 marzo 2016. A crescere sono state soprattutto le imprese femminili guidate da una straniera: erano il 9,1% delle imprese femminili il 30 giugno 2014 e sono salite al 10,4% del 30 giugno 2017.
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