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Occupazione, welfare e famiglia: le misure della manovra all’esame della Camera

Dall’assegno universale ai figli ai congedi di paternità, dagli sgravi al Sud ala Cassa Covid per altre 12 settimane fino alla decontribuzione al 100% per le assunzioni di donne, ecco le misure del Ddl di bilancio

di Marco Mobili

Manovra da 38 miliardi e Decreto ristori ter per le aree rosse

5' di lettura

Nei 200 articoli che compongono la manovra per il triennio 2021-2023 approdata in Parlamento trovano posto interventi mirati di politica sociale, indirizzati principalmente all'incremento di risorse e servizi destinati ai nuclei familiari, e un nutrito pacchetto di misure sul sostegno all'occupazione e al reddito. Misure che rappresentano un punto fermo del disegno di legge di bilancio su cui ora maggioranza e opposizioni si confronteranno con la possibilità di migliorarle e arricchirle, risorse premettendo. Ma vediamole in sintesi così come le ha messe in evidenza il servizio studi della Camera da cui è partito l'esame della manovra.

Per la famiglia finanziato l'assegno universale ai figli

È la grande scommessa del Governo e il primo passo della riforma fiscale con cui il Governo punta a ridurre il carico fiscale sui dipendenti e le famiglie. In questo senso il «Fondo assegno universale e servizi alla famiglia» viene incrementato di oltre 3 miliardi di euro per l'anno 2021 da destinare all'introduzione del nuovo assegno universale per i figli destinato a cancellare le attuali detrazioni per familiari a carico previsti dal sistema fiscale. I 3 miliardi andranno ad attuare gli interventi già tracciati in Parlamento con la legge delega all'esame del Senato in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia nonché al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli.

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Altro intervento di rilievo è il sostegno alle famiglie che necessitano di assistenza e cure. In questa direzione va la norma che istituisce un Fondo per la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico delle attività di cura a carattere non professionale dei cosiddetti caregiver (prestatori di cure) familiare, con una dotazione nel triennio di programmazione 2021-2023 di 25 milioni di euro per ciascun anno.

Anche per il 2021 e nonostante l'arrivo dell'assegno universale per i figli torna in gioco l'assegno di natalità più conosciuto come “Bonus bebè”. Non cambiano le regole di accesso e la norma copre con 340 milioni di euro per il 2021 e 400 milioni di euro per il 2022 gli oneri a carico dello Stato.

Per i servizi sociali cresce la dotazione del fondo di solidarietà comunale. Le risorse aggiuntive sono destinate a finanziare lo sviluppo dei servizi sociali comunali svolti in forma singola o associata dai comuni delle regioni a statuto ordinario e a incrementare il numero di posti disponibili negli asili nido dei comuni delle regioni a statuto ordinario e delle regioni Sicilia e Sardegna, con particolare attenzione ai comuni nei quali i predetti servizi denotano maggiori.

Confermato anche per il 2021 il congedo obbligatorio di paternità, la cui durata è confermata in sette giorni.

Il sostegno all'occupazione passa per la Cig

Anche alla luce della pandemia economica il Governo con la manovra prova a puntellare l'occupazione e i trattamenti di integrazione salariale. Tra le misure inserite nel Ddl di bilancio la proroga per il 2021 e il 2022 della possibilità per le imprese che cessano l'attività produttiva di accedere a un trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale, finalizzato alla gestione degli esuberi di personale, per un periodo massimo di 12 mesi. Inoltre, con un'altra norma, si proroga per il biennio 2021-2022 la possibilità per le imprese con rilevanza economica strategica con rilevanti problematiche occupazionali di richiedere un ulteriore periodo di Cigs. Vengono poi stanziati ulteriori 180 milioni di euro per la prosecuzione della Cassa straordinaria e della mobilità in deroga nel 2021 nelle aree di crisi industriale. Le imprese per altre 12 settimane potranno ricorrere ai trattamenti di cassa integrazione ordinaria e in deroga e di assegno ordinario legati all'emergenza Covid-19. Le 12 settimane potranno essere utilizzate tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, e tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di Assegno ordinario e di Cassa integrazione in deroga.

Il Ddl di bilancio, allo stesso tempo e per queste finestre temporali di utilizzo della Cassa Covid, proroga al 31 marzo 2021 il divieto di procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e a quelli collettivi (con sospensione delle procedure in corso) in conseguenza della concessione di un ulteriore periodo massimo di dodici settimane di trattamenti di integrazione salariale. Tra le novità introdotte anche la possibilità per le imprese medio-grandi di ricorrere al contratto di espansione il quale, per il solo anno 2021, potrà essere sottoscritto con accordo aziendale anche nelle imprese con almeno 500 dipendenti (in luogo dei 1.000 previsti dalle regole attuali). Con il contratto di espansione potranno essere accompagnati all'uscita con uno scivolo fino a 60 mesi dalla pensione di vecchiaia o da altre forme di pensionamento anticipato.

I bonus assunzioni

Per sostenere l'occupazione la manovra mette sul piatto una serie di sgravi a partire dallo sgravio contributivo triennale attualmente previsto per le assunzioni a tempo indeterminato di soggetti fino a 35 anni di età effettuate nel 2020 anche a quelle relative agli stessi soggetti effettuate nel biennio 2021-2022. Aumenta la misura dello sgravio dal 50 al 100% dei contributi dovuti dal datore di lavoro privato, nel limite di 6.000 euro annui, e sale da tre a quattro anni la durata per le assunzioni under 35 effettuate nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Per sostenere ulteriormente le assunzioni nel Mezzogiorno la manovra estende fino al 2029 la decontribuzione Sud (l'esonero dal versamento dei contributi), attualmente previsto fino alla fine del 2020, in favore dei datori di lavoro privati che operano nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (regioni che, con riferimento al 2018, presentano un Pil pro capite non superiore al 90% di quello medio dei 27 Paesi Ue). La misura dell'esonero è rimodulata con riferimento alle diverse annualità.

Sostegno, poi alle assunzioni in rosa. In via sperimentale per il biennio 2021-2022, la manovra estende a tutte le assunzioni di donne, effettuate a tempo determinato nel biennio, lo sgravio contributivo attualmente previsto a regime solo per le assunzioni di donne in determinate condizioni aumentando dal 50 al 100% la riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro.

Anche per il 2021 è previsto l'esonero totale dal versamento dell'accredito contributivo presso l'Assicurazione generale obbligatoria già previsto per il 2020 in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali con età inferiore a quarant'anni, per un periodo massimo di 24 mesi e con riferimento alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.

Per il biennio 2021-2022 scatta per le federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive dilettantistiche, l'esonero, anche parziale, dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico per i rapporti di lavoro sportivo instaurati con atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici e direttori di gara. L'esonero è riconosciuto nel limite di spesa di 50 milioni di euro per ciascun anno. In materia di contratti a termine si proroga dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021 il termine fino al quale i contratti a tempo determinato possono essere rinnovati o prorogati - per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta - pur in assenza di una causale.

Ancora risorse al reddito di cittadinanza

Per il sostegno al reddito, il Ddl di bilancio incrementa in misura crescente l'autorizzazione di spesa per il finanziamento del Reddito di cittadinanza e con 20 milioni rifinanzia le misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti delle imprese del settore dei call center. Nel 2021 si replica l'indennità prevista per i lavoratori dipendenti da imprese della pesca marittima nel periodo di sospensione dell'attività lavorativa a causa delle misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio, con un rifinanziamento, rispettivamente, di 12 e di 7 milioni di euro per il 2021. Mentre per il triennio 2021- 2023 torna l'indennità - pari al trattamento di Cigs – per i lavoratori sospesi dal lavoro o impiegati ad orario ridotto, dipendenti da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria.


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