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Verso un ponte aereo per riportare in Italia gli italiani bloccati in Israele

Voli della Farnesina per rimpatriare i concittadini. Emergenza guerra, aggiornamenti in tempo reale per i turisti bloccati in Israele, aperta su WhatsApp una hot line per informare sull’evolversi della situazione. I contatti da usare

di Enrico Netti

Aggiornato il 10 ottobre 2023, ore 11:08

Il porto di Jaffa (Adobestock)

4' di lettura

Verso un ponte aereo per fare rientrare i cittadini italiani in Israele. Da Tel Aviv è appena partito un volo KlasJet, compagnia aerea charter lituana che riporta a Malpensa circa 130 - 150 passeggeri. L’atterraggio è previsto intorno alle 15,30.

«Stiamo facendo tutto il possibile per gli italiani in Israele e continuiamo a lavorare» ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, ospite di ’Restart’ su Rai3. «Per gli italiani nell’aeroporto Ben Gurion (di Tel Aviv ndr) c’è un desk della nostra ambasciata che dà tutte le informazioni. L’ambasciata a Tel Aviv e il consolato generale a Gerusalemme stanno facendo tutto il possibile. Volano regolarmente gli aerei di El Al, la compagnia di bandiera israeliana, di cui oggi altri due voli. E ci sono stati altri 2 voli militari - continua Tajani aggiungendo che -abbiamo organizzato anche due voli con una compagnia aerea privata (Neos ndr) ed è previsto un atterraggio oggi pomeriggio a Verona».

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L’incertezza sulla programmazione dei voli commerciali, unita alle sempre più frequenti cancellazioni delle ultime ore, ha reso necessario pianificare soluzioni alternative, sia sul canale commerciale sia su quello militare.Per le giornate del 10 e dell’11 ottobre sono stati quindi organizzati 4 voli, due attraverso il vettore commerciale Neos, a tariffe calmierate, e, non appena si è concretizzata la possibilità, anche due voli coordinati dall’Unità di Crisi della Farnesina in collaborazione con il Ministero della Difesa.Questi voli permetteranno di far rientrare numerosi gruppi di connazionali in difficoltà; tra cui anche molti pellegrini.

Martedì mattina è atterrato a Pratica di Mare il primo dei due aerei militari attivati su richiesta della Farnesina con il coordinamento del ministero della Difesa, che hanno riportano in Italia i connazionali che hanno voluto lasciare Israele. «Circa 200 italiani stanno rientrando da Israele su due aerei militari. I voli attivati su richiesta della Farnesina e coordinati con la Difesa arriveranno a Pratica di Mare» ha detto stamattina il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Il servizio è stato predisposto e coordinato dal Covi, il Comando operativo di vertice interforze della Difesa del Ministero della Difesa, guidato dal ministro Guido Crosetto. A Pratica di Mare è poi arrivato un altro volo militare, l’aeromobile è un Boeing 762 in versione per il rifornimento in volo, che è partito alle 7,40 da Tel Aviv. Questo aereo si trovava in Kuwait e dopo uno scalo a Cipro ha raggiunto l’aeroporto Ben Gurion.

Alcune centinaia di italiani bloccati in Israele dovrebbero rientrare martedì mattina e mercoledì in Italia con dei voli di linea non organizzati dalla Farnesina e gli scali d’arrivo saranno Verona e Malpensa. «Verranno imbarcati con un volo Neos 65 nostri clienti» dice Barbara Chiodi, direttore di Brevivet. Per altri si sta organizzando il rientro. È quanto si sta facendo, per esempio, per un gruppo di pellegrini piemontesi in Galilea. «Li faremo rientrare anticipatamente - premette Don Massimiliano Arzaroli, presidente Opera diocesana pellegrinaggi di Torino -. Ora proseguono il loro itinerario in luoghi sicuri per poi trasferirli a Tel Aviv». Il punto è che per i viaggiatori individuali i prezzi dei passaggi aerei sono schizzati alle stelle superando i 2.500 euro a persona.

Per i turisti il punto di contatto

Da parte sua Israele ha creato su WhatsApp un punto di contatto per informare i circa 130mila turisti stranieri che stavano visitando il paese e sono stati sorpresi dalla guerra scatenata da Hamas. «Il ministero del Turismo di Israele (IMOT) sta monitorando la situazione e comunicando tutti gli aggiornamenti al settore dei viaggi e alle compagnie aeree e si impegna a garantire che tutti i turisti che visitano Israele siano prontamente informati, facendo ogni sforzo possibile per garantirne la sicurezza. IMOT fornirà tutta l’assistenza necessaria a coloro che ne avranno necessità, attraverso una linea WhatsApp dedicata affinché i turisti possano rimanere informati sull’evolversi della situazione» spiega Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano. Il ministero del Turismo di Israele è in contatto con tutte le autorità ed ha attivato un’attiva collaborazione con l’Incoming Tourism Association al fine di monitorare in tempo reale la situazione e fornire assistenza ed aggiornamenti: «la sicurezza dei turisti è la nostra assoluta priorità e tutte le forze sono in questo momento messe in campo per garantirla» dicono le autorità.

Dopo l’attacco scatenato da Hamas in Israele è stato dichiarato lo stato di emergenza nell’area di confine con la Striscia di Gaza, in un raggio di 80 chilometri e nessun veicolo quindi è autorizzato a circolare in questa area. L’aeroporto internazionale Ben Gurion è operativo e lunedì pomeriggio sono partiti soprattutto voli della El Al insieme ad British Airways, Virgin Atlantic, Israir Airlines e altri vettori. Alcune compagnie aeree hanno al momento cancellato i collegamenti verso Israele. L’aeroporto è aperto e oltre a El Al che ha ieri garantito voli giornalieri da Roma e da Milano anche altre compagnie stanno riprogrammando le rotte verso l’aeroporto Ben Gurion. Il Messico, per esempio, ha già organizzato due voli speciali per rimpatriare i propri connazionali.

Hot line per informazioni:

Linea WhatsApp diretta: +972-55-972-6931.

Indirizzo e-mail per ogni richiesta e/o chiarimento: virtual@goisrael.gov.il

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