Oggi sposi come ieri... Il matrimonio made in Italy fedele alla tradizione
Il fotografo preferito al videomaker, la musica classica al Dj, la tavolata allo show cooking. In flessione però il matrimonio in chiesa. La spesa media è di 20mila euro, il numero di invitati 150
di Patrizia Maciocchi
4' di lettura
L’Ave maria di Schubert meglio delle band selezionate dal Dj, lo scatto del fotografo preferito alla clip del videomaker, la tavolata con amici e parenti più gettonata del catering o dello show cooking. È la foto, quasi in bianco e nero, del matrimonio all’italiana secondo il report dell’Osservatorio di Prontopro sulle nozze del 2022-2023. Dal sondaggio emerge che la maggior parte delle coppie (65%) sceglie un matrimonio con un budget di circa 20mila euro, mentre il matrimonio di lusso resta appannaggio di alcune regioni come la Puglia, con le loro location esclusive.
Quanto alla compagnia con cui condividere quello che, almeno fino a prova contraria, è considerato il giorno più bello, poco meno della metà degli italiani, 47%, decide per la partecipazione di pochi intimi, dove i pochi sono però una cinquantina. Mentre la media di “spettatori”, più o meno coinvolti nel fatidico sì, si aggira sui 150-200 invitati.
I professionisti più gettonati
Il professionista più richiesto per immortalare l’evento e fermarlo nel tempo è il fotografo (27,6%), c’è poi chi si occupa della musica (14,6%) seguito dal wedding planner (14%), dal truccatore per la sposa (9,5%)9, dal parrucchiere (4%) dal fiorista (7,6%) per finire con il videomaker (2,7%). La scelta del rito civile riguarda quasi una coppia su due, mentre calano le cerimonie religiose: dal 64% delle preferenze nel 2019 si passa al 43% nel 2023.Preferenza per il rito civile soprattutto in Liguria e Friuli Venezia Giulia, dove è scelto da circa il 60% degli sposi. In Campania, Puglia, Sicilia e Umbria prevalgono invece le nozze religiose.
Dopo il fermo pandemia, il marketplace di riferimento, nei primi mesi del 2023 tra gennaio e aprile, ha registrato un +80% di richieste per servizi legati al matrimonio rispetto allo stesso periodo del 2022. Il settore è dunque in ripresa, dopo un calo di richieste tra il 2019 e il 2020 del 35% e di un ulteriore 22% tra il 2020 e il 2021.
Nel 2022 il +45% rispetto al 2021, non era bastato per colmare il gap pre Covid, con un -27% rispetto al 2019. Nel 2023 la crescita delle richieste per i professionisti del settore va di pari passo con un importante aumento dei costi per l’organizzazione del matrimonio, saliti del 20-30% rispetto al periodo pre-pandemia, soprattutto a causa del costo delle materie prime.
Un lievitare delle spese che la maggior parte delle coppie cerca di aggirare, optando per un matrimonio “standard” (65%). Una cerimonia nè sfarzosa nè troppo in tono minore che, dal 2019, registra una crescita costante (14% ). Il prezzo in questo caso - per ProntoPro che ha studiato i preventivi stilati negli ultimi 12 mesi dai professionisti del settore - si aggira sui 20.000 euro, considerando una media di 100 invitati e il costo di tutti i professionisti che contribuiscono a rendere indimenticabile la giornata. Preventivi dai quali restano fuori le spese per gli abiti degli sposi, delle partecipazioni e delle bomboniere.
Tra lusso e low cost
Stimato anche il prezzo della cerimonia “essenziale”, che si aggira tra i 10mila e i 13mila euro, nel 2019 veniva scelta dal 16% degli sposi e aveva raggiunto il 37% di preferenze nel 2022: ora il trend sembra essersi ridimensionato e il matrimonio “low cost” viene richiesto dal 21% delle coppie.
La spending review si ottiene tagliando in primo luogo il numero degli invitati ad un massimo di 50 persone. Altra voce di risparmio riguarda la location del banchetto: è d’obbligo scegliere la pace degli agriturismi.
Calano poi le richieste per l’opzione “premium”, a selezionare una spesa di circa 35mila euro, nel 2019 erano il 26% delle coppie, scese al 14% nel 2023.
Il matrimonio di “lusso” che deve partire con un budget minimo di 45mila euro, sembra quasi scomparso dalle esigenze delle coppie che decidono di rivolgersi a ProntoPro: è richiesto solo dall’1% degli utenti nel 2023 (contro il 7% del periodo pre-pandemia).A livello regionale, umbri (43%) e laziali (31%) sono più orientati alla proposta “essenziale” (low cost), mentre la percentuale più alta di coppie che chiedono un matrimonio di lusso, rispetto alla media nazionale che si attesta sull’1%, si trova in Puglia, con il 9% delle coppie che sceglie un profilo alto. Seguono Campania (5,6%) e Lombardia (4%).
Matrimonio simbolico e tradizione
Si appare ma non ci si impegna con il matrimonio simbolico. A scegliere le nozze senza valore legale sono state, nel 2023, il 13% delle coppie. Nel rito “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi...” è “virtuale” solo il sì, ma reale tutto il resto, dalla location al celebrante. Una moda che comunque non scalza il matrimonio tradizionale, ben saldo al comando (30%) nel 2023, seguito, per chi sogna l’happy end del vissero sempre felici e contenti, da quello romantico/fiabesco (22%). Il desiderio di “farlo strano” , uscendo del tutto dagli schemi con un matrimonio alternativo riguarda una coppia su dieci. Sul luogo del ricevimento, quasi la metà degli italiani si divide tra ristorante (22%) e villa privata (21%), mentre una coppia su 10 (11%) sceglie un’ambientazione bucolica, in una cascina o un agriturismo. Sogna il castello il 7% dei promessi sposi — con un record del 20% in Umbria — mentre il borgo antico è nei desiderata solo del 2 per cento dei candidati all’altare.
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