Old master: premiati vedutisti e i maestri caravaggeschi
Da Vienna a Parigi e Colonia e in Italia acquisti selettivi con attribuzioni certe
di Gabriele Biglia
6' di lettura
Il collezionismo degli antichi maestri è sempre più contraddistinto dalla selettività. Chi investe nell'antico mira ormai a quanto di meglio viene offerto dai cataloghi delle case d'asta, puntando a opere sicure e inedite, dal livello qualitativo sostenuto e dall'attribuzione certa. E anche quando si ambisce ad un petit-maître, le condizioni conservative dell'opera devono essere sempre ottimali. Questa ricerca mirata della qualità ha come risvolto negativo, per le case d'asta, un significativo tasso di invenduto compreso tra il 35 e il 50%. Il collezionismo di old master paintings è rimasto prevalentemente appannaggio delle vecchie generazioni: sono infatti ancora pochi, secondo gli esperti, i giovani intenzionati ad investire nella pittura antica. Tra le opere maggiormente ricercate troviamo quelle dei pittori del Seicento, in particolare caravaggeschi, che a partire dalla fine degli anni '90 hanno avuto una forte crescita, accanto alle tele dei vedutisti, dei maestri rinascimentali e fiamminghi. I generi? Ritratti, composizioni bibliche (meglio se poco cruente) e scene di genere tratte dalla vita quotidiana, tipiche della pittura caravaggesca, con suonatori di strumenti musicali, giocatori di carte e bari.
Gli incanti internazionali
Come conferma l'incanto che si è tenuto a Vienna l'8 giugno da Dorotheum, dove ha trionfato la pittura italiana del Seicento: una suggestiva composizione biblica di Giovanni Francesco Guerrieri (1589-1655/9) “Lot e le sue figlie” ha registrato il risultato d'asta più alto mai raggiunto per un dipinto del maestro marchigiano (475.000 €), superando la stima indicata dagli esperti di 150.000 - 200.000. L'incanto della casa d'aste austriaca ha raccolto complessivamente 5.586.443 €, con 118 lotti offerti, 58 invenduti (49%) e 60 aggiudicati. Tra i lotti che hanno cambiato proprietario, anche un quadro della richiestissima pittrice Artemisia Gentileschi raffigurante “Giuditta e la serva con la testa di Oleoferne”, venduto ad un'importante fondazione per 344.900 € (stima 300.000 - 400.000) e un ritratto di nobile dipinto da Nicolas Régnier, altro pittore di orbita caravaggesca, che ha raggiunto 235.100 € (stima 120.000 - 180.000).
A Parigi, invece, Christie's il 16 giugno ha chiuso l'asta dedicata ai “Maîtres Anciens: Peinture - Sculpture” con un fatturato di 3.726.62 €: 66 i lotti proposti di cui 37 scambiati e 29 rimasti privi di offerte (43,9%). Tra questi ultimi, il quadro di punta della vendita: una natura morta con strumenti musicali firmata da Alexandre-François Desportes (1661 – 1743), figura di spicco dell’Ancien Régime (stima 600.000 - 1.000.000 euro). I collezionisti si sono concentrati sui dipinti in catalogo più intriganti, come la “Jeune femme écrivant une lettre”, una tavola eseguita dall'anonimo Maître des Demi-Figures che deve il proprio battesimo allo storico dell'arte Max Friedländer che ha individuato un gruppo di opere appartenenti alla stessa mano, raffiguranti spesso giovani donne ritratte a mezzo busto. Il dipinto, a lungo conteso, è stato acquistato con le commissioni per 275.000 €, rispetto alla valutazione di 80.000 - 120.000. Ad essere a lungo disputato è stato anche un piccolo olio su rame di Jan Brueghel il Vecchio, “La discesa di Orfeo negli Inferi”, acquistato per ben 1.556.000 € (stima 400.000 - 600.000). Buone aggiudicazioni anche per i quadri italiani del Cinquecento: una classicissima “Madonna con Bambino”, dipinta su tavola dal pittore bolognese Francesco Francia (1447-1517), è stata comprata per 125.000 € (40.000 - 60.000).
A Colonia l’asta online di Old Masters di Lempertz conclusa il 13 giugno ha registrato per un dipinto di Venere dormiente del 1529 di Palma il Vecchio il prezzo di 740.000 € entro le stime tra 600-800.000 €. Il dipinto con una nuova iconografia della Venere dormiente è stato in collezioni illustri, esposto a Londra alla Royal Academy e all'Istituto Courtauld, fino ad ammaliare Sir Paul Getty. Anche un volto di Cristo della scuola fiamminga del XVI secolo dalla stima tra i 4.000 e 6.000 € ha raggiunto i 112.500 €. L'opera raffigurante un mazzo di rose e tulipani in vaso di porcellana cinese su base oro di Jan Brueghel il Vecchio J. ha raggiunto il risultato di 125.000 €.
In Italia
La casa d'aste Finarte ha confermato il successo registrato a Vienna dalla pittura del Seicento. Nella sontuosa cornice di Palazzo Odescalchi a spiccare il 25 maggio è stata una splendida tela del pittore napoletano Pacecco De Rossa (1607-1656), maestro che seppe stemperare le asperità del naturalismo caravaggesco: la sua tela “Loth e le figlie” è stata venduta ad un collezionista privato italiano per 117.359 € da una base d'asta di 30.000 - 50.000. L'incanto ha disperso in tutto 187 lotti di cui 123 aggiudicati (66% di venduto, 96% del valore stimato) fatturando complessivamente 585.000 €, il miglior risultato della casa d'aste dopo tanto tempo: “La parte del leone l'ha fatta l'Italia, con un 60% degli acquirenti, anche se i paesi europei sommati hanno totalizzato quasi il 20%” ha commentato Valentina Ciancio, capo dipartimento di disegni e dipinti antichi di Finarte. A finire nelle collezioni estere saranno tre delle aggiudicazioni più importanti dell'incanto: il “San Girolamo” di Ribera ed atelier, venduto a 86.860 €, “Il Suonatore di liuto” di Pietro Paolini venduto per 62.260 € (stima 50.000 - 80.000) e la Natività di Joos van Cleve, il “Leonardo della Fiandre”, battuta a 37.500 €.
L’acquisto con un click
Il web rimane il canale di vendita maggiormente utilizzato secondo un trend in costante crescita: “A metà maggio abbiamo finalmente potuto riaprire al pubblico la nostra sede. Molte delle offerte e delle conseguenti aggiudicazioni dei nostri top lot sono frutto dalla visione diretta e dall'esame dal vero durante l'esposizione pre-asta. Quasi la metà del volume delle aggiudicazioni comunque avviene online, anche se le opere più importanti vengono ancora vendute al telefono” prosegue Ciancio. Anche i disegni antichi hanno riscosso in quest'asta molta attenzione da parte dei collezionisti, aiutati da stime di partenza invitanti e affordable: “La differenza però la fa sempre la provenienza come ha dimostrato l'ampia selezione di grafica proveniente dalla raccolta di Giancarlo Sestieri: un nucleo di oltre 90 disegni che ha totalizzato 78.000 € (diritti inclusi), con il 60% di lotti venduti e il 70% per valore” ha rimarcato l'esperta di Finarte.
A Firenze, da Pandolfini, l'8 giugno sono state invece aggiudicate a ottimi prezzi le vedute del Settecento: una coppia di oli anonimi del XVIII che raffiguravano due vedute panoramiche del porto de La Valletta dell'isola di Malta, ha raddoppiato la valutazione massima di 100.000 euro venendo acquistata con le commissioni per 200.000 €. Mentre una bellissima tela inedita di Gaspar van Wittel, top lot della vendita, che riprendeva Castel Sant'Angelo dal Tevere, è stata comprata per 237.500 € (stima 100.000 - 150.000). L'incanto ha così realizzato 1.633.781 € con 83 lotti aggiudicati ( 60%) e un incremento sul monte stime del 125%. Soddisfatto il dipartimento di dipinti antichi e del XIX secolo di Wannenes, che il 14 e 15 giugno ha complessivamente raccolto 1.282.173 € con un 67,4% di venduto per lotto e un 208% venduto per valore. I dipinti antichi hanno totalizzato 1.065.117 € con il 74,3% per lotto e il 199,5% per valore.
«La partecipazione dei collezionisti dall'estero è stata significativa durante queste due giornate di vendita, nonostante i rallentamenti e le tempistiche non sempre celeri per l'ottenimento delle licenze di esportazione da parte delle soprintendenze italiane. In particolare ad essere contese dai clienti stranieri sono state le opere nordiche e fiamminghe, in particolare un bel trittico del pittore Jan van Dornicke, la cui produzione sino a pochi anni fa era raccolta sotto il nominativo del Maestro del 1518 ( 50.100 €, ndr)» ha commentato Antonio Gesino, direttore del dipartimento di dipinti antichi di Wannenes. Ad ottenere un buon risultato è stata la tela del celebre pittore genovese Alessandro Magnasco (1667 - 1749) proposta con una stima di 50.000 - 80.000 € e acquistata da un collezionista privato per 60.000, al netto delle commissioni (75.100 € con i buyer's premium). La maggior parte degli acquisti sono avvenuti anche qui via web: “L'approccio dei collezionisti al mondo delle aste, a seguito della pandemia, è cambiato. I dipinti d'alta epoca, che normalmente venivano visionati prima della vendita al fine di accertane le condizioni di conservazione, vengo ora acquistati a distanza. La tecnologia ci aiuta a fornire ai clienti, sia buyers che sellers, un servizio di qualità attraverso l'invio di immagini ad alta risoluzione a luce infrarossa del fronte e del retro delle tele, e dettagliati condition reports” ha precisato Gesino.
I prossimi appuntamenti con l'antico
I prossimi incanti per gli amanti dell'antico saranno a Londra: il 7 Sotheby's proporrà un importante gruppo di dipinti dei Paesi Bassi, tra cui due superbe “Nature morte” di Jan Brueghel il Vecchio (stima 2,5 - 3,5 milioni £) e Balthasar van der Ast (stima 700.000 - 1.000.000 £).
Bonhams lo stesso giorno, offrirà una selezione di opere più affordable, tra cui un quadro del paesaggista di Andrea Locatelli (40.000 - 60.000 £) e una tela di soggetto mitologico, “Le nozze di Nettuno e Anfitrite”, riferita alla cerchia di Hans Rottenhammer (stima 50.000 - 70.000 £). Il giorno successivo, toccherà a Christie's che metterà in vendita 62 lotti tra cui un affascinante ritratto del Conte di Strafford firmato da Van Dyck, originariamente nella collezione del re Carlo I (3.000.000 - 5.000.000 £); un meditabondo Sant’Andrea dipinto dal lorenese Georges de La Tour (4.000.000 - 6.000.000 £) e una maestosa veduta di Verona vista dal Ponte delle Navi realizzata da Bernardo Bellotto (12.000.000 - 18.000.000 £), rimasta fin dal 1973 appesa alle pareti della National Galleries of Scotland. Sarebbe bello vederla apparire nelle sale del Museo di Castelvecchio da cui si vede scorrere l'Agide.
loading...